Mc Curly's Hell

Clan in via di formazione, accettiamo vampiri orgogliosi e determinati...

 

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Nella notte mi aggiro in cerca di prede.

Il mio nome è Legio, vinei a trovarmi

 

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La storia di Lallix continua

Post n°7 pubblicato il 15 Febbraio 2007 da vampiri_a_go_go
 

Capitolo 2:

Dopo aver avuto quell'incontro non ebbi la forza di mangiare altri uomini, non capivo, in me c'era un'ossesione, non volevo nutrirmi di lui, ma lo desideravo!!
Come mai mi era successo??
Vagai per altre notti, e di giorno la fiacchezza stava cominciando a dare seri porblemi. Non potevo più continuare cosi, avevo bisogno di una soluzione, dovevo affrontare quello che per me era un problema, dolce ed eccitante, ma estremamente incomprensibile per una creatura come me, abituata a vivere nelle tenebre col gelido tepore che la luna emana.
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Arrivò il tramonto anche quel dì, decisi che quello era il giorno in cui l'avrei rivisto, l'attesa più lunga ch' io ricordi. Si, era il momento di incontrarlo. Mi recai da lui.
Rimasi sotto la sua dimora, nascosta tra gli alberi in attesa di qualcosa, ma nulla; speravo uscisse per poterlo fermare... niente.

Fin la mezzanotte aspettai un cenno,  lui era in casa per non uscire, grave ostacolo questo, ostacolo da superare perchè senza il suo invito non potevo varcare la soglia di casa sua, e senza un suo passo verso l'esterno non avrei potuto incontrarlo. Non avrei sopportato altre ore d'attesa. Ma a mezzanotte ecco la soluzione del tutto naturale! Nel caos di quelle nuove sensazioni non ci pensai, che sciocca, bastava aspettare e sarebbe uscito in terrazzo col suo violino, immaginecome sempre.
Come ogni notte alle prime note, il mio cuore, non vivo, batteva di un energia nuova... questa magia si presentò anche quella sera... 
Lo vedevo bellissimo, reggeva il suo violino con virilità e lo suonava con passione, sembrava riuscisse a far vibrare anche le mura della sua dimora! Cosa nascondeva quell'uomo nella sua testa, dolore? pazzia? nostalgia? amore?

Un lampo mi attraversò : forse suonava per un'altra donna, per sua moglie; si,  forse accudiva sua moglie che avrebbe avuto dei figli, una donna che avrebbe dato a lui delle emozioni che mai io avrei potuto... mi sentii avvampare e d'istinto la foga della caccia s'impadronì di me.
"Devo uccidere quella donna e nutrirmi della sua prole, solo cosi potrà essere mio"
Senza pensare feci uscire queste parole dalla mia bocca come se stessi parlando con qualcuno, ma a parte il buio e le foglie mosse dal vento niente, nemmeno uno stupido gufo a farmi compagnia. Quando mi accorsi di ciò che avevo pensato cominciai a provare rabbia perchè desiderio di avere quell'uomo nelle mie mani, altro non era che passione; non amore, perchè non può nascera dalla possessività! Però  pensai ingenuamente, come quando da bambina sognavo il princie azzurro "perchè no, magari un giorno" !!Ad ogni modo in quel momento era solo follia, e nella follia più pura la passione più profonda metteva radici.
Volevo quell'uomo, è vero, ma ero davvero cosi folle da distruggergli una famiglia, cosi come i lupi, per altri motivi,  distrussero
 la mia?
Io? che leprime volte mi nascondevo per non aggredirlo, per non nutrirmi di lui e per evitargli di vagare nella notte come un dannato ?
Probabilmente no, ma dovevo scoprirlo, in fondo ora lo sapevo, era passione la mia, impossibile da domare! 
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Mi avvicinai al suo terrazzo come trascinata dalla sua musica, lo vidi avvolto in un mantello di stoffa per proteggersi dal freddo! Suonava posseduto da quelle corde, non si accorse di me da subito, o almeno credevo, ed io continuavo ad avvicinarmi, quando d'un tratto, come se mi stesse aspettando proprio in quel preciso istante, disse, continuando a muovere l'archetto sulle corde e godendo  della musica che ne fuoriusciva:
"Sei di nuovo qui!!  perchè ci hai messo tanto? ti attendevo da notti"
Mi aspettava davvero allora? suonava con trasporto sapendo che stavo dirigendomi verso di lui? Non si è spaventato, di nuovo! Non si è distratto pur sapendo che mi avrebbe vista! Aveva il pieno controllo delle sue emozioni, non come me... di nuovo sbalordita ed arrabbiata per non avere avuto altrettanta furbizia, per aver camminato come una mortale qualsiasi, per avergli permesso di stupirmi nuovamente, temevo che potesse sentire i miei pensieri ... cercai di riprendere la mia nobile dignità, che mi distingueva dagli altri canini sanguinanti in giro per il mondo, raccolsi la calma nella speranza di attirare la sua attenzione, e risposi
"Cosi determinato ad attendermi, così poco motivato dal cercarmi"
Funzionò, smise di suonare e mi guardò... i suoi occhi non erano poi cosi sicuri come le sue parole volevano mostrare!! La musica forse gli infonde cosaggio, forse suona per avere più forza, forse non ha una famiglia pensai, incoraggiata anche dal suo sgurado luminoso.
Ci osservammo per qualche istante, sembravano ore per l'intensità con cui vivemmo quel momento, ma non credo lo fossero realmente dato che gli astri nel cieo rimasero dov'erano.
Ruppi il silenzio
"Ciò che suoni, mi affascina, è per questo che sono qui"
Sorrise e rispose
" Non credo, sei qui, vampiro, perchè hai fame"
immagine "Lo sà" sono un vampiro è vero, " la mia menzogna è stata banale" pensai! Questo mi destabilizzò ma non se ne accorse e continuai a parlare:"La tua musica mi piace, non ti mangerò; tu continuerai a suonare, mentre io andrò a nutrirmi dei tuoi figli"
"Caschi male vampiro, non ho famiglia, dovrai lottare contro di me per fare il tuo spuntino"
Non ha famiglia... come se un enorme macigno mi fosse stato sollevato con grazia dal petto ...la sensazine di benessere fù interrotta, perchè la sua voce riprese a dire
"Non mi ucciderai, non te lo permetterò, ma possiamo accordarci, in questo modo : potrò continuare a suonare per te, per sempre... mangiami, ma non finirmi, nutriti di me, voglio che il mio sangue scorra nelle tue vene, vampiro,  voglio vagare con te la notte, non finirmi, rendimi tuo simile, rendimi tuo"

Non solo non aveva famiglia, ma mi voleva almeno quanto io volevo lui!immagine

 
 
 

La mia prima vampira:

Post n°6 pubblicato il 14 Febbraio 2007 da vampiri_a_go_go
 

La storia di LadyFrancescaimmagine

Come sempre ero in giro, una serata magra al locale, pochi clienti e pochi soldi proprio ora che a maggior ragione il mio lavoro mi serve per mangiare.

Quella notte, la notte che mi ha cambiata per sempre, stavo tornando a casa, mi si avvicinarono un uomo, avvolto in un cappotto scuro e una donna dai lunghi capelli neri - clienti - pensai, gli dissi: "cambiate aria, per stasera abbiamo chiuso". Mi si avvicinarono, senza parlare lui mi attirò a sè e mi baciò. Un lungo caldo bacio... Lei invece prese a leccarmi il collo… Poi, le sue labbra si scollarono dalle mie e allora parlò: "La tua vita non ti piace, vero Francesca?", sgomenta gli risposi: "come conosci il mio nome?” e lui ridendo: “non importa - riprendendo a baciarmi mentre lei continuava a leccarmi il collo - dimmi solo se vuoi cambiare vita…” mi veniva da ridere a quelle parole, pensavo - ma chi si credono di essere??? - e per provocarli gli dissi: “Salite da me, magari non mi cambiate la vita, ma almeno passeremo una bella serata”. Fu a quel punto che stringendomi più forte a sé, mi sentii come prigioniera, trattenuta da una forza che di umano aveva molto poco “Lasciami andare” gli dissi, e lui “rilassati, è solo un attimo” e detto questo, dove lei mi leccava avvertii un dolore misto ad un piacere immenso, sessuale e contemporaneamente mistico, mi prese facendomi svenire. Mi risveglia dopo qualche ora, nel mio appartamento, stesa sul divano con lui accanto. Lei era probabilmente in bagno, da dove proveniva lo scroscio dell’acqua che mi aveva svegliata.

Il collo mi doleva, toccandomelo sentii bagnato e guardandomi la mano vidi due macchie di sangue. La paura si impadronì di me, saltai giù dal divano gridando “COSA MI AVETE FATTO, COSA MI AVETE FATTO BASTARDI!!” e prendendo il vaso dal tavolino glielo tirai colpendolo in pieno viso. Il vaso andò in frantumi, ma la sua pelle non ne fu minimamente scalfita ed io con la paura in petto caddi come stordita ai suoi piedi. Arrivò lei, avvolta in uno dei miei teli da bagno e mentre lui ghignava malignamente disse: “Da oggi il tuo nome è LadyFrancesca, la tua bellezza resterà per sempre tale e non invecchierai più, io sono la tua Maestra, sto per darti la vita, una vera vita. Quella vita che più volte hai desiderato e mai sei riuscita ad avere. Puoi averla, dovrai esserne orgogliosa perché non sarai più umana, ma ti leverai ad un altro rango dell’esistenza, quello di Vampiro.” Mi sentivo smarrita, tutto ciò che quella splendida donna stava dicendomi non aveva senso - I VAMPIRI NON ESISTONO - continuavo a ripetermi, ma nel frattempo mi ero alzata e avevo controllato nello specchio che i due buchini sul mio collo c’erano effettivamente. Milioni di stupide storie avevo letto, e tante volte avevo guardato, rapita e affascinata DRACULA di Coppola, e allora con l’aria di chi la sa lunga dissi: “Si certo, siamo tutti vampiri, peccato che io so che i vampiri non si riflettono negli specchi…”, fu in quel momento che lui sedutosi mi disse: “La letteratura ha fondi di verità, ma non è assoluta. Io sono Legio e la tua Maestra e Lallix, siamo un coppia delle tenebre da molti secoli ormai. Puoi unirti a noi, entrare nel nostro clan, sarai ben accetta e riceverai protezione, ma entro un‘ora dovrai fare la tua scelta: diventare nostro cibo e morire, oppure completare la tua trasformazione, il tuo patto di sangue”. Continuavo a non capire, a non accettare. La mia misera vita di solitudine aveva preso davvero una strana piega. Ed io che da piccola aspettavo il principe azzurro… Che idiota!
Ma a quel punto la decisione fu fulminea: non avevo nulla da perdere. Accettai di completare il patto di sangue. Lallix si fece un taglio sul polso e da lì mi fece bere. Ora in nostro sangue era unico. Fuso. Mi sentii pervadere da una forza immensa, da un calore che mi diede potenza e bellezza ulteriore. Ero una di loro. Poi Legio mi spiegò che di giorno dovevo continuare a confondermi tra quella che una volta era la mia gente, perché anche quella del sole era una cazzata inventata ad arte dalla letteratura, ma di notte dovevo fare attenzione, perché come cacciavano i vampiri, la notte c’erano mischiati fra le genti anche i Lycan, i lupi mannari, che come ho saputo poi da poco, sterminarono la famiglia di Lallix secoli fa. Avrei potuto tenermi il lavoro quindi. Bene, sarebbe stato un ottimo mezzo per trovare “cibo” mi dissi.
Da allora la mia vita è fatta di sangue, di prede che attiro con la mia sensualità e di battaglie, in cui combatto accanto a Lallix e Legio con l’aiuto della mia fedele pistola, ma dentro me, uno sprazzo d’umanità c’è ancora: non sento il bisogno di stare insieme agli altri solo per fare branco, nel profondo sono ancora alla ricerca della mia altra metà del cielo…

 
 
 

Legio Cap1

Post n°5 pubblicato il 14 Febbraio 2007 da vampiri_a_go_go
 
Tag: Legio..

Il mio nome è Legio, ma non è sempre stato questo!

La mia infanzia trascorse tranquilla, la mia era una famiglia felice, vivevo con i miei genitori e i miei 8 fratelli, ci si divertiva a giocare di giorno e a stare assieme la sera dinnanzi al fuoco.immagine
Man mano che crescevamo però cominciammo ad allontanarci, ognuno lungo la sua strada, ognuno a rincorrere il proprio sogno;Fu così che scelsi di andarmene nella nostra dimora tra i monti, per rifugiarmi dal mondo che tante cicatrici aveva lasciato sul mio corpo.

Lì vivevo assieme al mio cane Golia, cominciammo a preferire la sincerità della notte che non ha ombra alla falsità del giorno; Alla mezzanotte amavo suonare il mio violino le cui note malinconiche scendevano lungo la valle come una nebbia.

immagineLe notti trascorrevano lente, i giorni erano lunghi, non vivevo altro che nell’attesa della mezzanotte quando la mia anima usciva attraverso lo strumento e volava libera e leggera.

In una notte di luna piena, una grande e candida luna piena, ebbi la sensazione di essere osservato, mi voltai verso Golia che aveva le orecchie dritte…ma no vidi nessuno; un brivido gelido percorse la mia schiena. Col passare dei giorni quella sensazione si faceva sempre più intensa, cominciai ad affezionarmici. Quando mi avvicinavo al terrazzo era come se fosse lì ad aspettarmi, in certi momenti riuscivo quasi ad immaginarla...

 
 
 

Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 12 Febbraio 2007 da vampiri_a_go_go

immagineNotti calme.
La lotta ai lupi diventa più facile, sto diventanto brava e con quei cagnetti diventa più semplice destreggiarsi; ho combattuto contro una decina di loro ieri sera, ma solo uno mi ha sconfitta...
Andrò a farmi leccare le ferite dal mio vampiro...
Morsi a tutti.

 Lallix!

 
 
 

Storia di Lallix 1

Post n°3 pubblicato il 08 Febbraio 2007 da vampiri_a_go_go
 
Foto di vampiri_a_go_go

Sono Lallix...
La mia storia comincia tempo fa, ero ancora una bambina quando cambiai, per mano d'altri la mia esistenza...immagine

Vivevo felice, se pur con pochi soldi, figlia di contadini.
 Ero davanti al camino ed il fuoco, acceso all'interno, illuminava i miei giocattoli rudimentali mentre mia madre preparava la cena; attendevamo il ritorno di papà, in quella fredda notte d'autunno che non tornò mai... o almeno non tornò vivo!!

Arrivarono i lupi, col cadevere di un uomo, mio padre appunto. Quelli che mantenevano sembianze umanoidi lo gettarono con disprezzo sul pavimento, mentre gli altri, tra ululati e ringhi annusavano l'aria pregustando me e mia madre...
Non ero spaventata, ricordo che mi nascosi dietro una cassapanca, pensando solo a me stessa, sapevo che non avevo le capacità per difendere altri. E ricordo mia madre, dignitosa mentre cercava di rispondere agli attacchi usando coltelli da cucina e brodo bollente, apparentemente priva di panico, piena di coraggio, ma ovviamente contro quel branco di cagnacci non poteva nulla...e saltandole addosso se ne cibarono per il solo gusto di provocarmi terrore.
 Mi avevano fiutata, mi avevano trovata,  ma rimasi nascosta dando loro, involontariamente, l'impressione di essere impaurita da ciò che vedevo; non piansi, non pregai, aspettavo il mio turno... con la vana speranza di potermi difendere magari usando il fuoco lì vicino, ad illuminare ancora i miei giocattoli, soli in terra, come cadeveri anch'essi.

immagineAd un tratto, del tutto inaspettati, preceduti da uno strano rumore stridente arrivarono i Vampiri; vi fu una battaglia, breve, ma intensa, alcuni lupi morirono, alcuni vampiri furono feriti, ma immortali e forti come non mai, presero in pugno la situazione mettendo in fuga le zampe che ancora vivevano...
A battaglia finita si guardarno intorno con scarsa curiosità, parlando di cose serie, importanti, erano contenti per qualcosa, ma preoccupati per altro, o almeno questo traspariva dalle loro espressioni... non riuscivo a capire ganchè, perchè ero impegnata a non osservare i cadaveri macellati dei miei genitori.
 Fui da loro attratta, ed anche grata per avere spaventato, e forse ucciso, proprio coloro che mi avevano resa orfana, decisi quindi di uscire allo scoperto poichè non sembravan avermi notato, infatti restarono sorpresi dall'aver trovato una forma di vita ancora "normale".
Credo che ad alcuni sia venuta in mente l'idea di cibarsi di me, ma non riuscirono nell'intento!!
Un alto e maestoso vampiro, dalla capigliatura scura, liscia e lucente con il volto stranamente aggraziato rispetto agli altri, mi si avvicinò mentre, uscita dal mio nascondigio, mi dirigevo curiosa verso di loro.
Guardò in terra, verso mio padre, verso i resti di mia madre... non ne sono sicura ma credo ci fosse dolcezza nello sguardo che mi rivolse, mi disse semplicemente senza far trapelare emozioni :"non lo avrei permesso per mia figlia, la figlia che usarono per intrappolarmi. Non puoi vivere sola come un debole umano qualunque, io ti aiuterò"
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Un forte e lancinante dolore partì dal mio collo, mi paralizzò la spalla sinistra e d'un tratto si diffuse su tutto il corpo, tremai!! Ricordo la sensazione... un appassionato e violento risucchio che coglieva ogni ricordo, ogni attimo di vita precedente e lo gettava al di fuori del mio corpo; ricordo che poco per volta persi l'equilibrio sentendo come ghiaccio diffondersi dai piedi alla testa...
poi basta... più nulla.

immagineAl momento del mio risveglio, non so dopo quanto tempo a partire da quella notte, il sole stava calando, ed avevo fame.
Mi trovavo ancora nella casa dov'ero vissuta, con i preparativi di quella che doveva essere la cena, li sul tavolo, mi ci avvicinai per placare il desiderio di cibo ma non trovai giovamento!
Capii che non era quello di cui avevo bisogno!! Da sola cominciai a cacciare, ero poco più che una bambina, mi cibai di animali finchè dopo un lungo allenamento non fui in grado di cacciare esseri umani...
Qualche vampiro al mio fianco qua e là mi forniva aiuto e mi insegnava ad essere fiera di ciò che ero diventata... orgogliosa di esserlo lo sono davvero... e porto ancora, e sempre, nel cuore i miei "amici" , ma era da sola che volevo proseguire.
Mi sono avventurata ogni notte, mi sono spinta in territori sconosciuti, anche senza fame, anche senza motivo, accompagnata solo dalla mia spada e dalla mia sete di conoscenza, finchè un giorno, o meglio, una notte, una splendida notte con una pallida ed enorme luna vidi un giovane uomo, avevo fame, ma una strana sensazione si impadronì della mia testa, e per la prima volta non ebbi la capacità di attacco...
"e' un mago" pensai " ha percepito la mia presenza e mi impedisce di nutrirmi di lui"
Lo osservai per molte notti, nutrendomi poco e male solo di animali , ma non mi indeboliva la fame, e non mi sentivo meno attratta dall'idea di osseravare quell'uomo seppure voleva dire meno cibo...
Lo vedevo intento nelle sue attività ed odiavo quando la notte si faceva più intensa costringendolo a rintanarsi nella sua dimora, ma ad ogni tramonto cominciavo, volta dopo volta, a studiare i suoi gesti...
finchè in una profumata sera primaverile decisi di affrontarlo, e con mia sopresa, la mia visione lo spaventò.
 Con mia grande sorpresa, però, lui non urlo, non scappò come tentavano di fare tutti gli altri umani, quando l'intuito dava loro la conoscenza dell'immediato futuro; il modo in cui questo giovane mi guardava non era minimamente paragonabile alla paura!

La conferma che non era un mago la ottenni con quel sussulto nell'avermi lì, dinanzi a lui. Osservandolo notte dopo notte, capii che non poteva avere nulla di magico, ma in quel momento ne arrivò la conferma...  certo  però non poteva neppure essere un banale uomo, non capivo cosa di poco umano lo spingesse a non temermi, ad incuriosirsi  a scrutarmi...
Mi spaventai anch'io in fondo, perchè dopo anni di solitudine capii che sentivo il bisogno di averlo, di guardarlo, di toccarlo,e di non ucciderlo, neppure di renderlo mio simile...mi spaventai perchè temevo di provocargli dolore. Non era come gli altri e lo volevo... ma era una debolezza che non potevo permettermi!!
 Quindi mi voltai e me ne andai con la sensazione che i suoi occhi mi seguirono fin dove possibile...

 
 
 
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Un blog di: vampiri_a_go_go
Data di creazione: 07/02/2007
 

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