"C'era una gran festa nella capitale perché la guerra era finita. I soldati erano tornati tutti a casa ed avevano gettato le divise. Per la strada si ballava e si beveva vino, i musicanti suonavano senza interruzione. Era primavera e le donne finalmente potevano, dopo tanti anni, riabbracciare i loro uomini. All'alba furono spenti i falò e fu proprio allora che tra la folla, per un momento, a un soldato parve di vedere una donna vestita di nero che lo guardava con occhi cattivi." ......
E se tutti noi fossimo sogni che qualcuno sogna, pensieri che qualcuno pensa?
eh no, mia cara! Stavolta non c'entro niente. Il virgolettato e di Vecchioni: è lui che mette in mezzo una donna vestita di nero. Io avevo solo voglia di arrivare a Samarcanda e me la sono ritrovata tra i piedi.... Interessante la chiusa del tuo commento: mi aspetto un approfondimento. :))
*essere un sogno che qualcuno sogna*...gitano pensiero che sciaborda lontano...oltre il mistero che svela la luna...nell'inteccio segreto d'un cielo di more...fra i passi scalzi del mio avido cuore... sogni belli van......giulia
Nella mia dignitosa irrequietezza spirituale, amo andare oltre il mistero di un sogno sognato.Un cammino attraente e coinvolgente, che spesso svela sentieri inesplorati di un cuore, come dire? , un po' bohémien. :))Notte serena, giulia.