Mi piacerebbe parlare con te, che passi di qua, stanca, sfiduciata,con la voglia di piantar tutto e andare via, di quei pensieri che io ben conosco e che tu, spesso, proteggi con cortine di fumo, con parole che, pronte all'assalto e scaraventate fuori dalla trincea, servono a proteggere quelle che non escono, quelle che rimangono dentro. Il peggio è quando s'innalzano muri di silenzio compatto e davanti a quel muro non si sa cosa fare. Noi esseri umani ci comportiamo, spesso, come i cani: riponiamo tutte le nostre speranze in quello che possiamo o immaginiamo di trovare dietro l'angolo e diciamo: poi si vedrà. Scappare, fuggire,evadere, filarsela, battersela,squagliarsela, parole per un solo concetto: andar via. La vera tragedia è che tutt'e due, sì io e te, abbiamo sciupato le nostre vite. (io)
La città
Hai detto: "Per altre terre andrò, per altro mare.
Altra città, più amabile di questa, dove
ogni mio sforzo è votato al fallimento,
dove il mio cuore come un morto sta sepolto,
ci sarà pure. Fino a quando patirò questa mia inerzia?
Dei lunghi anni, se mi guardo attorno,
della mia vita consumata qui, non vedo
che nere macerie e solitudine e rovina".
Non troverai altro luogo non troverai altro mare.
La città ti verrà dietro. Andrai vagando
per le stesse strade. Invecchierai nello stesso quartiere.
Imbiancherai in queste stesse case. Sempre
farai capo a questa città. Altrove, non sperare,
non c'è nave non c'è strada per te.
Perché sciupando la tua vita in questo angolo discreto
tu l'hai sciupata su tutta la terra.
Kostantino Kavafis