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Vasco Da Gama

C.R. Vasco da Gama - Rio de Janeiro - Brasil

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VASCO DA GAMA ONLINE - IN ITALIANO

Post n°34 pubblicato il 14 Maggio 2009 da vascodagamabrasil
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Storia del CR Vasco da Gama

1987/88 - BIS NEL CAMPIONATO CARIOCA

Nel 1987 il paese piange per la morte del poeta Carlos Drummond de Andrade, l'allegria viene garantita, per lo meno nel calcio, grazie alla coppia Roberto Dinamite - Romário. La squadra vascaina disputò un' ottima "Taça Guanabara". Arrivò alla finale con il Flamengo e aveva bisogno solo di un pareggio per vincere il titolo. Cosa che avvenne con uno 0 a 0. Dopo essere arrivato secondo nella "Taça Rio", il Vasco disputò la finale in un triangolare con il Bangu e il Flamengo.

La squadra di Moça Bonita (soprannome dello stadio del Bangu) perse per 4 a 0. Era arrivato il momento di chiudere i conti con il Flamengo. Non fu facile vincere come nella partita precedente, ma fu una prestazione spettacolare. Grazie ad un'azione sensazionale di Roberto Dinamite, una delle giocate di maggior bellezza plastica che il Maracanã ha visto, la palla arrivò dritta dritta a Tita, ex giocatore del Flamengo, che tirò con forza contro la porta avversaria, decretando così la morte del Flamengo. Fu la miglior rivincita possibile. Vasco Campione Carioca del 1987.

Nello Statale del 1988, dopo essere arrivato secondo nella "Taça Guanabara", il Vasco tornò a mostrare la sua forza e vinse la "Taça Rio". In questo Statale il Vasco cominciò una serie di vittorie consecutive con il Flamengo, arrivando a fare una cinquina, ben cinque partite vinte di seguito. La prima (1 a 0) fu ancora nella "Taça Rio", gol del centrocampista Henrique. In seguito, nel terzo turno, dopo aver vinto contro l'Americano e aver pareggiato con il Fluminense, il Vasco vince con il Flamengo per 3 a 1, con due gol di Sorato e uno di Vivinho.

Con questo risultato, la squadra del São Januário si sarebbe contesa il titolo con i rosso-neri in due partite, che potevano diventare quattro in caso di due pareggi. Nella finale di andata, il Vasco vinse per 2 a 1, gol di Bismarck e Romário. Nella finale di ritorno, avendo bisogno appena di un pareggio, il Vasco giocò in difesa. Quando mancavano cinque minuti alla fine della partita, il tecnico Sebastião Lazaroni tolse dal campo Vivinho e fece entrare Cocada. Subito dopo essere entrato, il laterale destro dribblò il difensore Edinho e calciò con potenza dalla entrata dell'area, segnando così il gol del titolo ed entrando nella storia del Club.

1989 - VINCITORE DEL CAMPIONATO BRASILIANO PER LA SECONDA VOLTA

Nel 1989, con la vendita di giocatori all'estero, il Vasco raccolse fondi per mettere su una supersquadra. Bebeto fu strappato al Flamengo grazie ad un'abile trattativa dei dirigenti vascaini, dopo un fraintendimento tra il club rivale e il giocatore. Per completare l'elenco arrivarono, tra gli altri,Luís Carlos Winck e Boiadero.

In una trasferta in Francia, il Vasco vinse contro la squadra francese del Metz e contro la squadra iugoslava della Stella Rossa, vincendo il Torneo di Metz. In seguito, il club cruzmaltino arrivò a vincere il suo terzo titolo "Ramon de Carranza" sconfiggendo lo spagnolo Atletico Madrid e l'uruguaiano Nacional. Era giunto il momento di vincere un altro titolo nazionale. Nonostante l'ottimo collettivo, il Vasco impiegò un po' di tempo per ingranare nel campionato.

La squadra alternava partite brillanti con altre appena passabili e il campione Bebeto era vittima di continui infortuni. Il titolo di "favorito del campionato" era in pericolo, ma quando nessuno lo aspettava, il Vasco cominciò a reagire nelle partite più difficili. Vinse contro il Corinthians, a São Paulo, e contro l'Internacional, a Porto Alegre. Con questa rimonta, il Vasco arrivò alla finale con un punto di vantaggio sul São Paulo, gli bastava una vittoria per vincere il titolo.

Il tecnico Nelsinho riunì i giocatori e tutti furono d'accordo nel giocare la finale di andata fuori casa. In caso di sconfitta, avrebbero giocato la partita decisiva per il titolo al Maracanã. Nella partita al Morumbi, la strategia del Vasco fu quella di lasciar attaccare il São Paulo, per sfruttare la velocità dei propri attaccanti nel contropiede. A cinque minuti dalla fine, su cross di Winck, Sorato colpì con forza di testa verso l'angolo destro del portiere Gilmar, segnando il gol del titolo. Il portiere Acácio, in una partita ispiratissima, fece delle parate straordinarie. Il Vasco vinceva per la seconda volta il titolo di "Campeão Brasileiro".

1992/93/94 - TRIS NEL CAMPIONATO STATALE

Con il Maracanã inutilizzabile a causa delle opere di ristrutturazione, dopo il grave incidente nella finale del campionato brasiliano del 1992, lo stadio São Januário fu teatro delle grandi partite di Rio.

Fu un titolo senza sconfitte, con la vittoria di entrambe le fasi del campionato e senza necessità di una finale. La squadra si garantì la conquista del titolo con una vittoria per 1 a 0, gol di Valdir, contro il Bangu.

Nell'ultima partita della competizione, un pareggio con il Flamengo, 1 a 1, fece da scenario ad un momento di grande emozione per i tifosi vascaini, Roberto diede l'addio al calcio. Fu il più grande cannoniere del club vascaino, fece 698 gol in 1.110 partite con la maglia cruzmaltina. Dinamite uscì dai campi di gioco con la stessa semplicità con cui era entrato.

Nel 1993, dopo essere arrivato secondo nella "Taça Guanabara", il Vasco si rifece vincendo la "Taça Rio" e guadagnando il diritto di disputare le finali contro il Fluminense. Entrambe le squadre vinsero una partita, al Vasco fu sufficiente un pareggio alla terza partita per vincere di nuovo il titolo di campione statale.

L'anno 1994 fu segnato dal passaggio lampo di Dener al São Januário. Era un giocatore nel quale i tifosi vascaini avevano riposto molte speranze, ma ebbe una carriera breve. Morì, tragicamente in un incidente automobilistico nella Lagoa Rodrigo Freitas di Rio. Il campione disputò appena 12 partite e segnò 3 gol, ma incantò i tifosi con il suo talento. Ma non fu un anno con soli avvenimenti tristi per la squadra vascaina. Dopo la vittoria della "Taça Guanabara" ,con un umiliante 4 a 1 inflitto al Fluminense, fu l'inizio di un periodo molto fortunato.

Nella partita finale contro il "tricolor das Laranjeiras" (Fluminense), Jardel marcò il gol del 2 a 0, garantendo la vittoria del titolo. "Tri, Tri, o Vasco è Tri! (Tre, Tre, il Vasco ha vinto tre volte!) Cantò euforica la tifoseria vascaina in tutto il Brasile.

1997 - VINCITORE DEL CAMPIONATO BRASILIANO PER LA TERZA VOLTA

Pochi tifosi vascaini potevano immaginare lo spettacolo a cui avrebbero assistito nel 1997. Edmundo, dopo dei passaggi poco brillanti al Flamengo e al Corinthians, era in squadra. Mauro Galvão, che aveva già raggiunto una certa età, fu messo a comandare la difesa. Evair, con il beneplacito di Edmundo, arrivò per formare la coppia di attacco con il campione. Fin qui nulla di speciale, ma Lopes ebbe la brillante idea di mescolare questi giocatori con dei giovani che venivano dal vivaio del club o che già giocavano nel Vasco.

Edmundo stabilì il nuovo record di gol in una partita del campionato brasiliano, segnando 6 gol contro la squadra dell' União São João. In questo stesso campionato, il giocatore, marcando 29 gol, avrebbe stabilito un altro record, quello di maggior numero di gol segnati nel campionato brasiliano.

Domenica della finale, 21 dicembre 1997, novanta mila vascaini si riuniscono nel Maracanã per vedere la propria squadra affrontare il Palmeiras e vincere il suo terzo titolo di campione brasiliano. Un pareggio sarebbe stato sufficiente e il risultato finale fu proprio di 0 a 0. Il Vasco era campione per la terza volta.

1998 - IL TITOLO STATALE NELL'ANNO DEL CENTENARIO

Anno del Centenario, cento anni di gloria. La squadra perse Edmundo, che andò alla Fiorentina, Evair, che andò alla Portuguesa, ma acquisì Luizão, che stava nel La Corunã e Donizete, che giocava nel Corinthians. Le più grandi squadre, come il Flamengo, il Fluminense e il Botafogo, con un altro atto illegittimo nella storia dello sport brasiliano, mancarono di rispetto al Vasco e misero a ferro e fuoco il campionato, tentarono di appannare l'immagine della squadra cruzmaltina, ma non ci riuscirono, nonostante delle vittorie a tavolino e altri ricorsi anti-sportivi, il Vasco fu campione con anticipo, vincendo contro il Bangu a Moça Bonita.

Mauro Galvão, dimostrando il campione che era, segnò il gol della vittoria, nei minuti di recupero di una partita il cui risultato era fermo sullo 0 a 0. Al contrario della tifoseria della sua maggior rivale, nell'anno del Centenario del Club i vascaini ebbero la gioia di urlare: "E' campeão!!!" ( Il Vasco è campione).

1998 - CAMPIONE SUD-AMERICANO PER LA SECONDA VOLTA NELLA LIBERTADORES

Dopo aver giocato contro i messicani del Chivas, contro l'América, contro il Grêmio e contro il Cruzeiro, l' avversario del Vasco nelle seminifinali sarebbe stato il temuto River Plate, che l'anno precedente aveva vinto una Supercopa nel São Januário.

Il gol di Donizete, segnato a Rio, fu ritenuto insufficiente per disputare un ritorno senza pressioni in Argentina. A Buenos Aires il Vasco era sottovalutato dal tecnico del River Plate, Ramón Diaz, che diceva: "Il Vasco non è un granchè".

Con più di 50 mila tifosi, che aveva riempito il Monumental de Nunez, il River stava vincendo per 1 a 0, ma negli ultimi minuti Juninho Pernambucano, con un magistrale calcio di punizione, segnò il gol del pareggio, garantendo il posto nelle finali della Libertadores. Per la partita di andata contro il Barcelona de Guaiaquil, l'altra finalista, fu scelto il São Januário. Tutti i 34 mila biglietti in vendita furono venduti.

Dopo aver vinto per 2 a 0, gol di Donizete e Luizão, il Vasco partì per la conquista del titolo. In Ecuador la squadra trovò un clima teso, di guerra, con bastoni e pietre lanciati dalle tribune. Nonostante ciò, i giocatori non persero la concentrazione. Luizão e Donizete, di nuovo, portarono il risultato sullo 2 a 0, il Barcelona andò in rete, ma il Vasco riuscì a vincere di nuovo il titolo di campione della "Taça Libertadores" nel 1998, dopo averla vinta nel 1948.

2000 - PER LA TERZA VOLTA CAMPIONE SUD-AMERICANO - MERCOSUL

Una conquista che rimarrà custodita nella memoria dei tifosi vascaini per molti, molti anni. Nemmeno il più fiducioso avrebbe immaginato che la squadra, guidata dalla stella Romário, in pieno Parque Antártica (stadio del Palmeiras), avrebbe rimontato un risultato di 3 a 0 facendolo diventare 4 a 3 per il proprio club, e sarebbe uscita da São Paulo con il titolo della "Copa Mercosul". Ancora una volta il Vasco dimostrò di essere la squadra della "virada" (rimonta).

Chi seguì il campionato sud-americano sin dall'inizio, non prevedeva una vittoria del Vasco. Questo perché la squadra iniziò male e riuscì ad accedere alla seconda fase, solo grazie a una combinazione di risultati.

Nei quarti di finale, la squadra affrontò il Rosário Central, club argentino. Nella partita di andata, al São Januário, il Vasco vinse con il magro risultato di 1 a 0, gol di Juninho Paulista.

Nel ritorno a Rosário, un semplice pareggio avrebbe permesso alla squadra brasiliana di andare avanti. Un gol dell'avversario nei minuti di recupero portò le due squadre ai calci di rigore. Il giovane Hélton assicurò la vittoria parando un rigore. Passato questo pericolo, il Vasco giocò la semifinale contro un'altra squadra argentina. Questa volta l'avversario era il River Plate. Il timore per l'avversario durò poco nella partita di andata, a Buenos Aires. Con una goleada fantastica, 4 a 1, il Vasco chiuse la bocca a tutti.

Nel ritorno, con il posto in finale già assicurato, il Vasco vinse 1 a 0, per dimostrare che il massacro in Argentina non era una casualità. La finale fu disputata contro il Palmeiras. I rivali invidiosi sostenevano che il Vasco avrebbe perso.

Nella partita di andata, al São Januário, il Vasco vinse per 2 a 0. Un semplice pareggio nella gara successiva, sarebbe stato sufficiente, per fare il giro del campo con la coppa in mano. Però, la sconfitta per 1 a 0 a São Paulo, portò alla decisione di giocare una terza e decisiva partita. Tutti sappiamo quello che successe…

Il Vasco divenne campione della "Copa Mercosul", con una vittoria di 4 a 3, facendo la più grande rimonta nella storia del calcio in una finale.
IL VASCO PER LA TERZA VOLTA E' CAMPIONE SUD-AMERICANO DI CALCIO!!!

2000 - VINCITORE DEL CAMPIONATO BRASILIANO PER LA QUARTA VOLTA

Ancora un'altra finale di campionato. Un'altra possibilità di vincere il titolo, l'ultimo del millennio. Ancora una volta si grida: "Campione!". I tifosi, però, avrebbero sofferto un po', prima di vedere il loro Vasco vincere contro l'umile São Caetano, squadra data come sfavorita nella competizione.

In realtà l"Azulão" (letteralmente "azzurrone") della regione paulista non era né una squadra umile, né una squadra con caratteristiche inferiori alle altre. L'allora sconosciuto Adhemar aveva guidato il São Caetano e aveva sconfitto tre grandi del calcio brasiliano. Il Vasco ebbe il vantaggio di giocare la partita di ritorno in casa. Questa era la seconda finale del tecnico Joel Santana in meno di un mese.

La nave vascaina vantava il quartetto formato da Juninho Paulista, Juninho Pernambucano, Euller e il vice-cannoniere del campionato, Romário, con 18 gol, oltre a Helton in porta. Ed era sufficiente.

Nella partita di andata, a São Paulo, la squadra del São Januário diede molto spazio all'Azulão e andò in svantaggio. Ma la buona stella di Romário non tardò ad entrare in scena. Il giocatore, grazie al suo opportunismo, pareggiò, dando al Vasco il vantaggio di poter vincere il campionato anche con un pareggio a reti inviolate nella gara di ritorno.

Il 30 dicembre 2000, data della partita di ritorno, ci fu un incidente alla recinzione del São Januário. Dopo molte discussioni, fu stabilito di giocare la partita decisiva il giorno 18 gennaio, al Maracanã.

Con il Maracanã pieno di tifosi vascaini, la squadra vinse il titolo, ancora una volta, sconfiggendo il São Caetano per 3 a 1, il Vasco era per la quarta volta vincitore del campionato brasiliano.

DAL 2001 AL 2007

Il nuovo secolo sembrava portare nuove conquiste per il Vasco. Il titolo del Campionato Brasiliano era stato vinto nel gennaio 2001, ed era il quarto nella storia della squadra. Ma la forza che il Club aveva dimostrato nelle stagioni precedenti con l'avvio di un progetto olimpico, oltre alle vittorie nel calcio, cominciavano a dar fastidio, specialmente a coloro che non volevano accettare il successo di una amministrazione tradizionale.

Alcuni enti si unirono con lo scopo di distruggere la nostra istituzione, soffocandola finanziariamente. Nel 2001 e nel 2002, il Vasco non ebbe le quote spettanti per i diritti televisivi. Inoltre, furono messe in circolo notizie false sulla solvibilità finanziaria del Vasco, che resero difficili le negoziazioni con possibili sponsor.

Poiché tutto ciò già era successo nella nostra storia, resistemmo per mantenere viva la nostra istituzione. Senza cambiare la sua linea dirigenziale, il Vasco rinegoziò i suoi debiti, saldò degli oneri fiscali e stipulò un accordo per i diritti televisivi, che avrebbero contribuito al finanziamento dei progetti del club.

La possibilità di tornare a respirare, portò alla vittoria di un altro titolo statale conquistato nel 2003. Per arrivare al titolo, il Vasco vinse la "Taça Guanabara" nella finale disputata contro il Flamengo. Nelle finali contro il Fluminense (vincitore della "Taça Rio"), il Vasco vinse entrambe le partite. La prima per 2 a 0 e la seconda per 2 a 1.

Nonostante tutti gli ostacoli in tutti i rami dell'organizzazione, che continuamente i nemici ponevano sul suo cammino, il Vasco ampliò il suo patrimonio e avviò un progetto sociale per beneficiare molti dei suoi atleti.

In campo patrimoniale meritano menzione il finanziamento di "Vasco Barra", un centro di allenamento di primo livello situato in una delle zone più eleganti della città di Rio de Janeiro, Barra da Tijuca, la costruzione del Centro di Allenamento "Ammiraglio Heleno Nunes", sull'autostrada Rio-Petrópolis, che ospiterà le divisioni giovanili (inaugurato il 20/08/2006), l'ampliamento del complesso sportivo del São Januário con l'annessione di un altro grande terreno, e l'edificazione di un hotel dentro le proprietà del club, per riunire i giocatori prima di una partita.

Nel ramo sociale, oltre al lavoro di una squadra multidisciplinare (medici, dentisti, fisioterapisti, fisiologi, nutrizionisti, assistenti sociali, psicologi) che segue tutti gli atleti, il club ha deciso di distribuire centinaia di pasti al giorno e dare alloggio ai giovani provenienti da altri stati brasiliani o altre città dello stato di Rio de Janeiro. E per portare a termine il più nobile dei progetti promosso da un club brasiliano, il Vasco ha iniziato una collaborazione con il gruppo di educatori Faria Brito, così, dall'anno 2004, gli atleti possono frequentare le medie e le superiori, dedicandosi così sia allo studio sia allo sport.

Per finanziare nuovi progetti, il Vasco ha iniziato nel 2007 una ricerca di mercato attraverso il suo Dipartimento Marketing. Un dei sogni della dirigenza rieletta sarebbe condurre di nuovo il Club agli alti vertici della competizione sud-americana, la "Taça Libertadores da America", sarebbe il primo gradino verso la scalata al titolo mondiale, a cui la squadra fu molto vicina alla fine degli anni '90.

 
 
 
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