Creato da lettorecauto il 30/09/2013
Storia compatta dell'infinito

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 5
 

Ultime visite al Blog

MARIONeDAMIELcassetta2laurapremoselliFlamineFurrinaleRavvedutiIn2lettorecautoolgy120scrittocolpevolelunetta_08Ra.In.Meoscardellestellesognatric3call.me.IshmaelElemento.Scostantepsicologiaforense
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« Le catttive notizie di P...Alla Musa »

Del Linguaggio e Degli Italiani.

Post n°23 pubblicato il 04 Gennaio 2014 da lettorecauto
Foto di lettorecauto

 

In vino veritas? Non sempre, direi, a volte le etichette son quello che sono. Solo etichette che non ci dicono proprio nulla di originale, nulla di nuovo e soprattutto non ce le beviamo. Riferimento ovvio, al demagogo, al "pallista" per eccellenza che ama dire panzane che 9000000 di italiani amano sentire.

Il problema però è più vasto. Gli esseri umani tendono a  credere che la loro rappresentazione corticale della realtà, cioè quello che loro vedono sia la realtà. Gli italiani fanno un passo peggiore, addirittura pensano che quello che loro dicono sia vero, che le cose esistano nel momento stesso in cui vengano dette.  Non si rendono conto che il linguaggio non è reale. Facciamo un esempio: potrei dire ad un blogger qua, esempio a MarionDamiel: "MarionDamiel sei la persona più bella del mondo ma ieri ho visto una persona più bella di te ma non eri te". E' chiaro che è una frase che non sta in cielo nè in terra dal punto di vista logico. Ma ci induce a pensare ad una realtà fittizia, ad esempio che le persone più belle del mondo siano due. O che MarionD non sia più la persona più bella del mondo anche se siamo partiti dicendolo. O ci potrebbe indurre ad argomentare se abbiamo visto bene. In altri termini il linguaggio non rappresenta un fatto reale, ma diventa un bernoccolo fine a sè stesso. Buffamente, dietro questo esempio paradossale troviamo continuamente e, drammaticamente, soprattuto nelle persone colte, la confusione sul linguaggio. Un linguaggio forbito, corretto grammaticalmente, parte da un dato ambiguo e diventa una verità insostenibile dal punto di vista pratico, ma accettata. Tutta la cultura italiana è permeata da questo grande errore. L'incapacità di usare il linguaggio per rappresentare correttamente la realtà, l'incapacità di setacciare dal linguaggio la parte descrittiva collegata alla realtà dalla parte speculativa, cioè la nostra elaborazione corticale. L'italiano diventa così una lingua ambigua, sfruttata dialetticamente per manipolare.

La acriticità l'italiano la impara presto. Schiacciato da una scuola nozionistica che insegna fatti senza spingere a verificarne la fonte, da una tv che mostra immagini che vengono presto assunte a cose necessariamente reali, ci facciamo delle visioni assurde. Tutti sanno che la Terra gira intorno al SOle. Ma quanti hanno accettato un concetto così lontano dai nostri sensi, senza chiedersi perchè ci sembra L'ESATTO contrario? Quanti italiani fanno normalmente il passaggio di chiedersi "ma quello che mi dicono è vero?". PIù FACILE NEL CORSO DELLA NOSTRA VITA sostituire alla realtà la nostra immagine precostituita. Ora questo capita dappertutto, ma quel che è grave che da noi capita alle persone colte che straparlano e diventiamo facilmente manipolabili. Cioè se le parole ci piacciono diventano la verità. Brutta faccenda.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963