Creato da dbarsa il 03/06/2011
Burocrazia a Brescia

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Burocrazia a Brescia

Post n°1 pubblicato il 03 Giugno 2011 da dbarsa

Salve a tutti! Vorrei raccontare la nostra storia! Ho iniziato una campania di lotta con i ufficiali del comune di Brescia! E cominciato tutto questo quando alla mia moglie sono state rubate i documenti. Mi chiamo Barsa Viorel e sono un citadino rumeno, ho due figli nati a Brescia e la moglie colla citadinanza moldava. Vorrei raccontare che lotta faticosa e interminabile si puo fare quando si parla di errore di interpretazione della legge. Per capirci devo cominciare da capo. Allora, in un giorno sono state rubate i documenti della mia moglie, si rubate, lei lavora come cameriera alla pizzeria AL PIRAGNA, che si trova in via della Volta num.6 di Brescia. Come altri giorni Diana (cosi si chiama mia moglie) era al lavoro di sera e a un instante a osservato che la sua borsa non ce piu, era stato un shock. Al secondo giorno siamo stati a Questura di Brescia e abbiamo fatto la denuncia di furto, fino cui e stato tutto bene. Ma quando abbiamo cominciato con la perfezione dei documenti siamo entrati nei casini, perche la citta di Brescia e una citta dove le cose piu semplice cominciano a complicarsi. Dalla Qustura ci avevano detto che con la denuncia di furto vai da per tutto e ti fanno tutti i documenti, questo e vero perche c'e anche la legge aposta. E abbiamo cominciato con il comune di Brescia per riavere la carta d'identita, perche senza essa non ti danno il codice fiscale e non puoi avere la tessera sanitaria, non puoi andare in banca e non puoi fare niente in altre parole. Siamo quindi andate in comune con la presenza di denuncia di furto dove e scritto nero sul bianco che il permesso di soggiorno e ancora valido e che si conferma col tale numero e con la regolarita di rimanere in Italia. Quando invece siamo arrivate in comune anno detto che non si puo avere la carta d'identita fino che non e uscito il permesso - una cosa assurda perche secondo la circolare del ministero del interno con la denuncia e le foto devono darti la carta. Segnifica che non sapendo la legge e per non rischiare, i ufficiali negano la regolarita del soggiorno. Ma dopo come noi sappiamo bene che una volta fata la domanda del permesso, possono passare anche due anni per averlo come e successo con Diana, quindi e saltata la domanda - come mai se sei in regola non puoi godere di tutti diriti anagrafici e civili. E cosi abbiamo passato due settimane di bataglia burocratica per avere la carta, che alla fine ci l'hanno datta. Segnificherebe che hanno calpestato la legge? La risposta e NO. Solo che lavorano in comune persone non laureate o se sono laureate non sono aggiornate e se vedono una anomalia no parlano perche hanno paura di rimanere senza lavoro. La causa e che secondo una circolare tutti i ufficiali degli anagrafi devono perseguire un corso di aggiornamento. Quindi tutto sommato gli errori sono tanti che nessuno voglie ammetterlo. Ritorno al problema precedente. Quando finalmente abbiamo avuto la carta d'identita subito siamo andati al Agenzia delle Entrate per riavere il codice fiscale - la solita storia non lo possono dare per la colpa degli anagrafi del comune di Brescia. Quindi siamo fermi di nuovo - senza codice fiscale non puoi andare in banca (per prelievo di un assegno di stipendio). Sapete quale e la causa? In carta d'identita al luogo di nascita hanno scritto Unione Sovietica. E sarei d'accordo se in passaporto di Diana era scritta la stessa cosa. E sono d'accordo ancora che fine anno '91 non esisteva Moldavia come paese indipendente ma era una repubblica socialista che faceva parte dal Unione Sovietico. Ma esiste un "ma", questo se anche e un fatto storico, Moldavia ammette che era un fatto storico utopico e che era un errore storico, quindi in tutti i passaporti di Moldavia e scritto che i cittadini sono nati in Repubblica e non altro. Questo vuol dire che il passaporto e un garante dello stato. Questo fatto e accettato dai diversi paesi e accettato anche dal Ministero del Interno d'Italia. Su la questione c'e una circolare dal 2003 del Ministero che dice che gli anagrafi sono obbligati a inscrivere i cittadini dei paesi esteri secondo il passaporto (nome, data e luogo di nascita), in parole povere con la esattezza. Se si interpreta in un altro modo constitue un reato. Cioe se interpretiamo come ci pare luogo di nascita, possiamo interpretare anche sul nome (scrivere un analogo italiano che il nome dessunto dal passaporto). Sarebbe un errore che non da la informazione giusta per la persona e sarebbe la calpestazione dei diritti privati sulla persona. Di nuovo sul tema! In comune ci hanno detto che sono indirizzati su una circolare del 1961 del codice civile. Che credete - avevo letto la circolare e la non se ne parla dei paesi esteri soltanto di regioni italiani e che non si arriva alla diversita del passaporto internazionale. Quindi se un cittadino e nato in una frazione di comune e dopo con gli anni la frazione non esiste piu e esiste solo la comune, in carta d'identita per un cittadino italiano si scrive fatto dalla nascita, cioe la frazione che esisteva in passato. Ma in questo caso la carta d'identita non e diversa dal passaporto internazionale che dice che cittadino e nato in Italia. Altra cosa quando La carta d'identita dice che sei nato in Unione Sovietico, in passaporto - sei nato in Moldavia. E poi altra cosa stupenda e che in permesso di soggiorno rilasciato dal Ministero del Interno risulta che Diana e nata in Moldavia. Il comune dice che Ministero e tutta Italia sbaglia, sono loro quelli che non sbagliano. Solo il comune di Brescia, ripeto, non sbaglia. Abbiamo scritto in giornale "Brescia OGGI", avvertito la A.N.U.S.C.A., adesso aspettiamo la risposta del Ministero. Ancora oggi le persone non addette che occupano posti importanti, inducono in errore le persone. Alla fine dico che abbiamo cominciato una battaglia interminabile, ma che alla fine comunque vince la legge non i burocrati. Grazie per l'attenzione!

 
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