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vedremo

 

 

« Mina - Il Pazzoo »

Because the Night

Post n°225 pubblicato il 14 Agosto 2009 da PiEra_AngeIa

nell'appartamento  accanto al mio c'è una porta bianca come il muro . chiusa a chiave. è da lì che arrivano i rumori

è notte fonda.

i bambini dormono

la madre gli ha sciacquato i piedi,

li ha messi a letto.

io torno spesso tardi

quando nella stanza accanto c'è silenzio.

ma stanotte hanno voglia di fare l'amore,

di unire quei  due corpi sgraziati,

che pure si cercano.

ascolto quei rumori..

il rumore inconfondibile degli approcci sessuali

 

dal ventre mi sale un reflusso acido che mi corrode la gola.

il brodet di pesce stasera era troppo speziato.

 

mi sale la nausea per quel cibo,

per quei  due corpi brutti che nelll'appartamento a finaco si strofinano

 

mi prende uno schifo per tutto il sesso del mondo,

per quel ficcare e ficcare fino alla morte,

per quel cercare buchi

 

immagino quell'uomo

quel panzone nudo,

lui e la sua borsa di grasso  sul ventre

..e la donna,

il sesso grande e sfatto come le gambe,

come il resto del suo corpo

 

rimango a sentire quel rumore di letto,

di vecchie molle che cigolano

 

stanotte si fotte, è ferragosto.

si sfonda questo letto già sfondato.

hanno mangiato

camminato mano nella mano per i viottoli di pietre levigate,

comprato un gioco per i figli

sono tornati a casa di buonumore,

hanno messo a letto i marmocchi,

quei due cherubini che ora dormono coi boccoli biondi su fronti sudate

 

hanno ammazzato qualche zanzara poi sono scivolati verso il loro letto

sono una coppia affiatata

sanno come trarre piacere uno dall'altra senza fare buriana

 

i rumori sono solo quelli minimi,

del vecchio letto

dei fiati..

non ci sono nè grida

nè parole oscene

 

voglio alzarmi perche fa caldo

perchè non ho digerito

 

poi sento un urlo improvviso,

l'urlo degli uccelli marini quando sfidano l'acqua,

quando riaffiorano con il capo bagnato dopo aver attraversato per un attimo la lastra del mare

 

è uno dei bambini a urlare

ora singhiozza

 

sento la voce della madre

i suoi muggiti amorosi

 

non scopa più quel cesso di donna

ha sfilato le sue chiappe dall'arnese del panzone ed è scesa dal letto,

per chinarsi sul marmocchio e rassicurarlo

con il suo fiato,

che adesso è quello caldo di una mucca

 

è così che si fa l'amore quando si hanno dei figli

si lascia la foia e in fretta e furia,

ciancicati di umori ci si china sul propio piccolo per consolarlo,

per assisterlo nei suoi incubi.

le signora è una buona madre

è una donna poco attraente,

giovane ma sfatta

non c'è niente di bello in lei

ma suo figlio la ama,

come uno scudo di carne,

una torre di amore.

suo figlio la crede bellissima

affonda il naso in quel profumo greve di capelli,

di cute che ha sudato e riconosce l'odore del ventre,

del fango avorio della nascita.

 

 

 

sono alla finestra adesso,

non dormo più

l'aria è più fresca

di un cobalto intenso

sono stata aggredita da un odio,

prima singhiozzante

e indeciso,

poi sempre più consapevole

 

ho odiato quel bambino gnaulante,

quella donna.

ho odiato soprattutto me stessa,

e

questo sentimento mi ha consolata

 
 
 
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