In capo a sei mesi, Jonathan aveva sei allievi, tutti esuli e reiettii, ma pieni di passione. E curiosi di quella novità: volare per la gioia di volare!
Tutti loro riuscivano meglio nella pratica, però, che non nella teoria: più lesti a eseguire gli esercizi che ad afferrarne l'arcano perchè celato in essi.
"Ciascuno di noi è, in verità, un'immagine del Grande Gabbiano, un'infinita idea di libertà, senza limiti" spiegava loro Jonathan, la sera, sulla spiaggia. "E il volo di precisione è un passo avanti verso l'espressione della nostra più vera natura. Noi dobbiamo lasciar perdere, scavalcare tutto ciò che ci limita. Ecco il perchè di questi nostri esercizi di volo rallentato, volo veloce, volo acrobatico..."
Ma a questo punto i suoi discepoli già dormivano, esausti dopo l'intensa giornata di voli. essi amavano molto addestrarsi, godevano dell'ebbrezza dell'aria, avevano una sete di cose nuove che, di lezione in lezione, si faceva soltanto più forte. ma nessuno di loro, neppure Fletcher Lynd, riusciva a capacitarsi che i voli del pensiero possano essere tanto reali quanto i voli nel vento e con le penne.
"Il vostro corpo, dalla punta del becco alla coda, dall'una all'altra punta delle ali," diceva loro Jonathan, ancora, "non è altro che il vostro pensiero, una forma del vostro pensiero, visibile, concreta. Spezzate le catene che imprigionano il pensiero, e anche il vostro corpo sarà libero"
Semplicemente, allora, Kirk Maynard allargò le ali, così, senza il minimo sforzo, e si levò nel cielo oscuro della notte.
Lo Stormo fu destato di soprassalto dalle sue grida. Gridava a squarciagola, da un'altezza di più di cento metri: "So volare! Ehi guardate! SO VOLARE!".
Al levar del sole, erano circa mille gli uccelli che si accalcavano intorno alla cerchia degli allievi, per guardare Kirk Maynard, curiosi. E non glien'importava, d'essere notati. Ascoltavano il gabbiano Jonathan, e cercavo tutti di capirlo.
Lui parlava di cose molto semplici. Diceva che è giusto che un gabbiano voli, essendo nato per la libertà, e che è suo dovere lasciar perdere e scavalcare tutto ciò che intralcia, che si oppone alla sua libertà, vuoi superstizioni, vuoi antiche abitudini, vuoi qualsiasi altra forma di schiavitù.
Sorse una voce dalla moltitudine : "Scavalcare anche la Legge dello Stormo?".
"L'unica vera legge è quella che conduce alla libertà" disse Jonathan. "ALTRA LEGGE NON C'E'."