Venti da Nord Est

Incombenza

E Ti ho affidato un compito, mentre con un giro su me stessa,

offrivo le spalle, la schiena, il segno della mia vita.

Ti chiedevo di far scorrere quel piccolo gancio,

in modo disciplinato, dall'alto verso il basso,

su quei sottili binari,

che aprendosi, creavano una fenditura

tra il tessuto nero e la pelle diafana.

Preludio

Mi costringo ad ignorare i fremiti:

in fondo è solo un bacio,

veloce,

a fior di labbra.

Si addice al marciapiedi di una stazione,

al grigiore e alla fretta

di volti sconosciuti ed incuranti di noi.

Eppure è preludio:

è quiete,

ma prima della tempesta.

"Presuntuosa":

sento "mio" il calore dentro i tuoi vestiti,

alchimie ed essenze

che avvolgono i miei pensieri e i miei sensi.

La mia pelle è invidiosa,

mentre nell'abbraccio,

accarezzi l'impalpabile blu del mio abito;

avida, mentre pregusta le tue mani.

Intuisco il mio sguardo,

timido,

a tratti sfacciato.

Ti tengo per mano,

forse accelero il passo.

L'unica idea che mi sostiene

è quella di portarti via, da lì,

ed averti,

anche per poco,

soltanto per me.

Labyrinth

Ed affamata di Te

mi perdo in un labirinto di silenzi

dove echeggia sovrana l'assenza.

Ladra

Eludo ogni limite:

rubo il bagliore nei tuoi occhi,

l'argento nella tua risata,

il colore della tua voce,

il calore delle tue mani.

Ti lascio la mia presenza,

sotto pelle,

latente,

sempre.

Amore

La frase d’amore più vera, l’unica è: "hai mangiato?"

Elsa Morante

La Fée Verte

I nostri bicchieri dimenticati sul tavolo,

gocce di liquido verde sul fondo,

granelli di zucchero sparsi intorno;

la traccia rossa sul bordo.

Avrei dovuto imparare dai dé jà vu.

Dal rovo che aveva impresso i segni

sul palmo della mia mano e

che continuavano a bruciare.

Dovevo smetterla  di

preferire quel vestito,

di ostinarmi ad indossare

gli stessi gioielli.

Arabeschi

Delicati arabeschi

descrivono impertinenti

le tue dita sulla mia pelle.

Corolle nuove

doni

a fiori

che hanno continuamente sete

di Te.

Caprices du Prince

Il mio desiderio si nutre dei capricci della Tua mente.

Il mio piacere ha il suo fine nella corsa ad esaudirli.

Lusinga

Smetto la veste bianca.

Abiterò ora lasciva pelle di serpente.

Labbra a concupire.

Il ventre a pretendere.

Arpeggia accordi nuovi.

Lidi

E' una

folle,

convulsa corsa.

Tra anse che sanno di

notte, di note, di sete, di rete.

Ti nutri di frutti

acerbi,

lunari.

Raccogli fiori

che stillano miele e risacca di onda.

Rotti gli ormeggi, raggiungiamo

insieme

madide latitudini.