(ASCA) - Roma, 13 feb - La crisi economica in Europa si riflette anche sull'andamento della domanda di energia. I consumi energetici nei 27 paesi dell'Unione sono infatti scesi dalle 1.800 milioni di tonnellate di petrolio equivalente del 2008 alle 1700 milioni di tonnellate nel 2011 segnando una flessione del 6%. E' quanto segnala una ricerca pubblicata da Eurostat. Il tasso di dipendenza energetica dell'Ue, definito come il rapporto tra le importazioni nette ed il consumo lordo, si e' attestato al 54% nel 2011, sostanzialmente lo stesso livello del 2008. I cinque piu' grandi consumatori di energia in Europa sono la Germania (316 mln tep, -7.7%), la Francia (260 mln tep, -4.6%), la Gran Bretagna (199 mln tep, -9.4%), l'Italia (173 mln tep, -4.8%) e la Spagna (129 mln tep, -9.4%), che insieme rappresentano circa i due terzi della domanda Ue. Dei 27 paesi dell'Unione, 23 hanno registrato un calo dei consumi tra il 2008 e il 2011 e solo quattro un aumento. I cali piu' consistenti sono stati quelli di Lituania (-24.5%), Irlanda e Grecia (entrambe -12.3%), Romania (-10.2%), Spgna e Gran Bretagna (entrambe -9.4%). Gli incrementi piu' alti sono quelli di Malta (+16.9%) ed Estonia (+4.8%). Nel 2011 gli stati Ue meno dipendenti dalle importazioni sono stati l'Estonia (12%), la Romania (21%), la Repubblica Ceca (29%), l'Olanda (30%), la Polonia (34%) ed il regno Unito mentre la Danimarca e' stata addirittura esportatore netto (-9%). Le piu' alte dipendenze dall'estero sono quelle di Malta (101%), Lussemburgo (97%), Cipro (93%) e Irlanda (89%).