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Eric Hebborn chi era costui?

Post n°130 pubblicato il 06 Gennaio 2012 da ventus68

Eric Hebborn chi era costui? Un falsario, un artista, un inglese alquanto originale? Un uomo, sicuramente che sapeva troppe cose e che, per questo, venne ucciso a Roma, nel 1996. Vedete il falsario è un po’ come il prete, cosa succederebbe se un prete si mettesse a scrivere, in un libro, tutto quanto appreso in confessione? Anche chi compra da un falsario, leggi mercanti d’arte, ha questa pretesa: tutto deve essere fatto sub sigillo confessionis. Immaginate cosa si direbbe di un mercante d’arte che, puta caso, ma per pura ipotesi, avesse immesso nel mercato centinaia di disegni antichi, ben sapendo che questi disegni erano diventati antichi soltanto dopo che, alcuni fogli di carta antica, erano passati per le mani di un eccentrico artista inglese di nome Eric Hebborn? Ma esiste anche un altro fatto, chi va a comprare opere d’arte in una casa d’asta e non dal rigattiere pretende un maggiore controllo sugli oggetti, da parte di esperti, galleristi e chi volete voi. Insomma se compro un disegno antico da Mario il merciaio per cento euro e poi scopro che era una patacca me la prendo in tasca e sto zitto. Mario il merciaio, potrebbe obiettarmi, che lui fa il robivecchi e che sa una sega, da dove viene la roba che svuota nelle soffitte ed è anche per questo che la rivende a prezzi, diciamo, competitivi. Ma se io vado ad una casa d’aste, mi compro il catalogo, esamino i disegni che sono stati già esaminati da esperti e storici d’arte e ne compro uno, magari per trentamila euro e poi scopro che fa il paio con quello di Mario il merciaio, capirete, che il discorso cambia. L’esperto che mi ha assicurato che il Pontormo che ho comprato era autentico magari s’è sbagliato, ma per sbagliarsi ha preso qualche migliaio d’euro, la casa d’aste che lo paga, in teoria, dovrebbe anche controllare che il Pontormo che vende, provenga da una fonte sicura (una collezione seria e non dalla bottega di un noto falsario di disegni) e che, perciò,  è mio interessa andare da Christie piuttosto che, appunto, da Mario il merciaio. Tutto questo mondo, non certo limpido, non certo onesto, non certo trasparente e non certo molte altre cose, Hebborn stava mettendo in crisi, scrivendo libri su libri sul suo mestiere di falsario. Quante teste, in quanti musei sarebbero potute saltare, quante case d’aste che si rivolgevano, da anni, direttamentead un falsario, per farsi preparare “disegni decorativi” avrebbero rischiato di chiudere? Io ancora oggi mi stupisco dell’ingenuità di Hebborn, come non mi stupisco affatto che il caso sia stato derubricato, dalla polizia italiana come incidente. In fondo era morto solo: a) un falsario geniale b) un inglese omosessuale ed alcolizzato.

Ma ovviamente nessuno di noi crede, sinceramente, che Hebborn sia inciampato, caduto e morto così. A meno che inciampare non sia una bella metafora per dire i mille segreti che Hebborn si è portato nella tomba. Comunque a memoria di un galantuomo, ovvero Hebborn, va ricordato che l’unico a non essersi arricchito nella grande industria falsi Hebborn, sembrerà strano, ma è proprio Hebborn. In lui vi era il gusto inglese della sfida, e della fame certo, ma non dell’avidità. E questo lo portò, purtroppo (per lui), ad intensificare la sua opera di falsario negli anni, portando alla realizzazione di qualche migliaio di disegni falsi (a tutt’oggi solo poche decine sono stati “smascherati”). Rimase celebre la battuta di Zeri, famoso critico d’arte a proposito di un disegno antico: “se non è un Hebborn, è certamente autentico!”

Già ma che fine hanno fatto i migliaia di disegni di Hebborn non smascherati? Qualcuno si è mai preoccupato di identificarli? E se no, perché? Ve lo dico io il perché. Il corpus di disegni di un autore antico non muta nei secoli o, meglio, muta sì, diminuendo costantemente: incendi, furti o anche semplice usura. Noi possediamo all’incirca un decimo dei disegni creati da Leonardo. Di Michelangelo ancora meno, perché li distruggeva lui stesso una volta finita l’opera. Capirete che per chi vende oggetti antichi questo è un grosso limite. Dico resuscitare Raffaello per fargli accrescere di qualche decina di disegni il suo repertorio, oltretutto raccolto in gran parte nei musei. E a questo servono i falsari, servono e sono utilissimi al mercato dell’arte. Ora, qualcuno, potrebbe chiedersi perché Hebborn falsificasse disegni e non quadri. Qualcuno che non bazzica le botteghe di antiquari. Falsificare un quadro antico è difficilissimo. Occorre trovare tele antiche, colori antichi, invecchiare il materiale, le colle, insomma per fare un singolo quadro antico, ci vogliono anni. Un disegno antico basta un foglio antico e un gessetto. E se il foglio è antico è assai difficile stabilire, con certezza, tramite analisi chimiche che il disegno sia falso. Non è impossibile ma molto più difficile che con un quadro. Ora questo credo che vi spieghi perché le maggiori case d’aste italiane e non trattino, preferibilmente, disegni antichi. Personalmente sono in grado di falsificare, senza grandi problemi un Corot, non lo faccio, ma saprei come fare. Ho decine di disegni “antichi” su carta moderna, ovviamente, per evitare tentazioni a chi se ne impossessasse. Ma dicevo, non è così complicato, conoscendo i principi basilari del disegno, falsificare qualche autore minore del passato. Un pezzo di carta antico, un gessetto e, soprattutto, un po’ di manualità artistica ed il gioco è fatto. Se, personalmente, avessi tempo e voglia di falsificare, che so, un quadro del Seicento dovrei trovare: a) legno del Seicento, tela del Seicento, usare solo colle e gessi naturali, fare in modo che l’imprimitura, se non c’è, si amalgami al materiale antico, fare in modo che il dipinto nuovo su materiale antico sia compatibile e mille altre cose.

È ovvio che qualsiasi falsario preferirà, se cerca solo soldi facili, al contrario di Hebborn, falsificare un Guttuso o un Dalì. Va detto, come chiusura, a lode di Hebborn che lui rifiutò sempre questa facile scorciatoia, ritenendola indegna del suo talento. Quindi attenzione quando comprate. Comprate solo cose che vi piacciono, non date retta agli esperti delle gallerie, dato che persino illustri professori si possono sbagliare, vedi caso crocefisso di Michelangelo comprato non mi ricordo se Uffizi o Accademia.

Investite, magari in un brutto quadro del Seicento, sicuramente, anche ammesso che sia un falso ha, almeno richiesto molto più lavoro ed impegno di un disegno antico falso. Per farne uno scadente credo che una serata basti. Certo potremmo anche chiederci chi ha ucciso Eric Hebborn? Ma la lista dei sospettati è così vasta che non basterebbe un suo illustre compaesano tale signor Holmes, per venirne a capo. E poi in Italia, i delitti, certi delitti, rimangono, in eterno, insoluti. Certo se qualche magistrato….ma siamo in Italia, lasciamo perdere. Un bel paese, ma anche molto pericoloso, a volte.

http://www.youtube.com/watch?v=YETIRK_BNic

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