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Capodanno a Firenze

Firenze è una città d’arte, come dicono i telegiornali. Come espressione è assolutamente vacua ed insignificante, Firenze è una città, punto. Una città, certamente con i suoi monumenti, la sua Storia, ma anche con i suoi cittadini e i suoi problemi. Dubito poi che gli adolescenti che si sbronzeranno questa notte in piazza del Granduca, oggi piazza della Signoria, siano venuti per ammirare le magnifiche sculture di Michelangelo al Bargello. Dubito, ma chi sa, l’arte come si sa fa miracoli, soprattutto economici. Firenze alluvionata, mi verrebbe da dire, alluvionata da orde di italiani che fanno dell’ignoranza la loro bandiera e il loro vanto. Una turista dal vago accento romano: “Via dei Calzaioli, come si dirà calzaioli?” Come calzature forse? Chi sa! Altro turista Via Tòrta diventa Via della torta. Eppure le parole: torto, ritorto, anche senza essere dantisti, per un italiano di media cultura un senso dovrebbero averlo. E tutta questa mandria non è che si scusa della sua ignoranza, anzi se ne fa un vanto, né più né meno di un visigoto o di un longobardo, anzi. I barbari, un tempo, si affrettavano ad imparare, quanto prima possibile, la nobile lingua dei latini. Oggi i nostri barbari nostrani nell’ignoranza ci sguazzano come porci al brago: pòrci con la ò aperta, mi raccomando. E allora, mi chiedo, che senso ha per qualcuno che dell’ignoranza fa il suo vessillo, il suo nobile stemma araldico venire a Firenze per Capodanno? Ma la mandria non ragiona, la mandria va dove il pastore la spinge a randellate. Firenze è città d’arte, probabilmente vengono qui con la stessa fede innocente con cui i pellegrini vanno a Lourdes. Magari vedendo per due secondi il Biancone un po’ di gusto estetico gli si appiccica al culo, chi sa! Qualcuno, forse, potrebbe arguire da queste mie brevi note che io detesto i turisti di Capodanno: chi così intuisse, ebbene, avrebbe perfettamente ragione. Domani Firenze sarà, per quanto città d’arte, un campo di battaglia di bottiglie rotte per le strade, di ubriachi e chi sa cos’altro. Perché dovrei amare un orda di visigoti che assalta la mia città? Sono anche loro, certo, esseri umani, ma, diciamocelo francamente, fanno di tutto per farcelo dimenticare. Buon anno a tutti, turisti compresi, tanto a fare le mie vendette ci penseranno i ristoratori e i baristi fiorentini.

L’orda tornerà a casa piena di liquori, questo è certo, i portafogli, però…beh quello è un altro discorso. Ma si sa, per una città d’arte si fa questo e altro.