Ci penserò domani, Pooh »

Una rosa dal mare (Romano Battaglia)

Post n°4 pubblicato il 15 Agosto 2008 da venusan


Il mare spesso parla con parole lontane,
dice cose che nessuno sa.
Soltanto quelli che conoscono l'amore
possono apprendere la lezione dalle onde,
che hanno il movimento del cuore.

Una volta mi dissero che l'amore dei gabbiani,
come quello degli alcioni,
dura a lungo, spesso per tutta una vita.
Infatti i pescatori a volte trovano sulla sabbia
i loro corpi senza vita,a due alla volta mai soli.
Volano per l'ultima volta
sulla riva solitaria per morire insieme.

Ecco cos'era l'amore:
il dimenticare le cose terrene per annullarsi nell'altro,
il vivere insieme con intensità le piccole cose,
il diventare un'unica essenza,
la forza interiore che rende piccoli gli affanni quotidiani,
perchè sei proiettato nell'altrove nel sentimento d'amore.

Il cerchio si è chiuso.
Fai parte del mio essere, del mio esistere.
Sei per me l'aria, la luce, la vita, tutto.
Ti sto donando piano il mio cuore.
In ogni cosa che faccio,
in ogni persona che incontro,
vedo te, con il tuo sorriso,
le tue carezze la tua dolcezza.

Una rosa dal mare, è la rosa della nostra coscienza,
arrivata dopo lunghe battaglie con le onde,
le tempeste, per raccontare del suo significato.
Una rosa dal mare è tutto quello che noi
siamo capaci di dare: il nostro coraccio,
la nostra forza, la nostra speranza,
il nostro amore.

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Commenti al Post:
alexjohn
alexjohn il 15/08/08 alle 16:10 via WEB
ciao.wow sei proprio una romanticona persa. sicuramente sei una donna da dieci e lode.continua cosi.ciao
(Rispondi)
gipsy.mm
gipsy.mm il 16/08/08 alle 09:01 via WEB
voglio lasciare un piccolo pensiero, piccolo ma così piccolo che il più piccolo organismo nel mare o sulla terra diventano al suo confronto incommensurabile spazio. Minuscola insignificante parola la cui vergogna di venir espressa fa sobbalzare il petto, ti fa intorno rigirare nella paura che qualcuno nel passare la possa ascoltare ed egli stesso stranire. Piccolo tarlo nato nel labirinto di quell’ammasso informe, grasso deforme dentro il cranio, cervello, mente dei ricordi e nostre inibizioni, campo di battaglia di tutte le emozioni che si dibattono, incocciano, litigano ed assurgono a vitale importanza in mezzo a quelle ossa, guazzabuglio di accozzaglie, soffitta di cianfrusaglie, ti aggiri e ti rigiri, improvvisa appare, meraviglia, assurda scintilla che brilla nel marasma, tenue lumino tra ragione e demenza, segna passo dell’umana follia unico forse a generar riscatto unico forse a non farti uscire pazzo. Abbassi le armi e corri, inciampi e corri, stralunato corri verso la speranza, ultimo sforzo, con slancio afferri la tua fiamma, unica che ti tira fuori da dentro quella stanza, apri le mani osservi la scintilla la porti al cuore la guardi e con un filo di voce chiami: Amore!
(Rispondi)
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