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Un blog creato da verdilecco il 21/02/2007

OCCHI VERDI A LECCO

se chiedere la pace tra uomo e natura è chiedere troppo, io chiedo troppo.

 
 

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2 facce della stessa medaglia

Post n°98 pubblicato il 21 Ottobre 2008 da verdilecco
 

 

Molte dichiarazioni e prese di posizione sulla crisi del sistema finanziario ed economico internazionale sembrano provenire da persone vissute sino a pochi giorni fa su un altro pianeta. Giornalisti, commentatori, politici, economisti, industriali, sembrano essersi accorti solo ora della follia di un sistema economico ingrassato a dismisura da deregulation senza rete e dominio di finanzieri spregiudicati, che ora vomita tutta la sua ingordigia. Che la resa dei conti sarebbe giunta era evidente a chiunque non si fosse messo il paraocchi del “pensiero unico” ed avesse mantenuto un minimo di senso critico.

Dal canto loro i Verdi denunciano da anni le storture di un sistema economico basato su consumismo e ricorso forzoso al credito col solo risultato di essere spregiativamente etichettati come catastrofisti e retrogradi. Non possiamo non chiederci come mai governanti ed economisti non abbiano predisposto alcuna azione per ammortizzare il crollo ed intervengano solo ora, a posteriori, con finanziamenti pubblici che, seppur necessari, finiscono per premiare i principali colpevoli dello “sboom” economico. Come spesso accade, nessun responsabile pagherà per quanto avvenuto, gli utili resteranno nelle tasche di pochi “furbi” e le perdite verranno scaricate sui tanti “fessi”: Alitalia fa scuola.

Ad aumentare incredulità e sdegno ci si sono messi Confindustria e il suo braccio operativo -il Governo- che, invocando ad alibi la crisi economica, chiedono di abbandonare gli obiettivi europei di lotta ai cambiamenti climatici, considerandoli un mero costo aggiuntivo. Errare è umano ma perseverare è diabolico: solo così si può spiegare, senza voler pensare male, il tenace ed ideologico mantenimento in vita di un modello di produzione e di crescita bulimica che ha prodotto danni ambientali sconvolgenti, macelleria sociale e devastazione culturale. Se non sono stati capaci di farlo prima, è proprio in occasione di crisi così gravi che uomini e donne con responsabilità di governo, liberi da condizionamenti ideologici, dovrebbero individuare ed attuare un modello non di crescita, bensì di reale sviluppo compatibile con la vita umana e di tutte le creature. Vita che dovrebbe essere al centro del pensare e dell'agire e non variabile secondaria assoggettata ai profitti meramente finanziari di una esigua minoranza. In questa situazione occorre inventare un “new deal” all’europea, un nuovo corso che dia ossigeno alle opere realmente volte a migliorare la qualità della vita. Quelle opere che portano una trasformazione radicale del modo di costruire, di muoversi, di produrre ed usare energia a tutto vantaggio di quella che chiamavamo Madre Terra e di tutti i suoi abitanti. Invece la risposta che arriva dall'Italia è quella di abortire l'embrionale processo di trasformazione che almeno l'Europa vorrebbe quanto prima intraprendere per frenare i mutamenti climatici. Questo a favore di quei “in-operatori economici” che, anziché intraprendere, vivono della rendita di prodotti scientificamente e tecnologicamente antiquati (inventati dai loro padri se non dai loro nonni, loro si degni di fregiarsi della qualifica di imprenditore), invocando il liberismo quando si tratta di diritti dei lavoratori e di rispetto dell'ambiente e lo statalismo quando si tratta di ripianare le perdite.

Da anni ci sentiamo dire che i Verdi non servono visto che la difesa della natura (di cui l'essere umano è l'espressione più complessa) è ormai patrimonio di tutte le forze politiche, di destra e di sinistra. I Verdi sono stati buttati fuori dal Parlamento, ma, da come si sta muovendo il governo italiano, le politiche a favore dell'ambiente, della salute e della qualità del vivere.... anche.

Alberto Valsecchi e Marco Molgora


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Commenti al Post:
verdilecco
verdilecco il 26/10/08 alle 22:34 via WEB
Ho molto apprezzato quanto scritto dal Presidente dei Verdi Sig. Valsecchi, vorrei però aggiungere alcune considerazioni in merito. Quello dei cambiamenti climatici è senza alcun dubbio un problema da gestire nell'immediato, per evitare o meglio ancora per limitare i danni e i sacrifici che sicuramente (e non forse...) le generazioni future dovranno affrontare. Non si tratta di amenità o di catastrofismi gratuiti, il pianeta Terra (lui ?ospita? noi, e non viceversa), deve essere considerato da tutti semplicemente come una ?grande casa vivente?, da rispettare e da coltivare esattamente come i nostri piccoli ambienti domestici. Ma occorre una coscienza diversa dei singoli, è necessario (questa volta si) un cambiamento generale e radicale partendo da presupposti culturali che ancora non si vedono. Mancano la volontà di crescere e di evolversi a livello interiore, continua l'assurda e inutile rincorsa all'edonismo e all'apparenza esteriore. Consumare meno e meglio non significa rinunciare, è solo un primo passo verso una conquista personale che apre ad un futuro meno incerto per tutti e soprattutto per chi vivrà il domani. Continuare a gestire il presente senza estrapolare le dirette conseguenze è un comportamento ottuso e irresponsabile, soprattutto se perpetrato da individui (capi di stato o semplici cittadini) che asseriscono di sentirsi orgogliosi di essere padri e nonni. Forse queste persone non hanno ancora compreso la gravità della situazione, e aspettano (come al solito) l'evento determinante e grave per aprire gli occhi e rendersi conto che la realtà è già mutata e continuerà a modificare il loro stile di vita, costringendoli, prima o poi, a tornare sui propri passi. Il fatto è che in gioco non ci sono 100.000.000 da vincere, non ci sono le prossime vacanze estive, non ci sono le proiezioni delle borse mondiali e non ci sono, pensate un po', neanche i dilemmi esistenziali e frenetici sui prossimi regali natalizi. In gioco c'è ?soltanto? una fragile parola che fa stizzire e sorridere ancora molti ?personaggi in cerca di un'uscita?, un termine che un tempo faceva riflettere e, perchè no, anche sognare: futuro. Cordiali saluti Lettera dua Franco Mariani di Galbiate pubblicata su La Provincia del 24.10.08
 
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CANTICO DELLE CREATURE

 

IN EQUILIBRIO

Secondo molte medicine gli uomini sono creati per vivere e per funzionare in armonia con se stessi e con il loro ambiente. Ogni persona e quindi l'intera collettività influenza lo spazio intorno e al tempo stesso ne viene influenzata. Ogni individuo e tutta l'umanità nel suo insieme hanno pertanto la possibilità di elevarsi, facendo evolvere la creazione. La corrispondenza tra uomo e natura è la condizione necessaria per la salute e quindi deve essere abbandonata la credenza che l'io sia un tutto unico separato dagli altri organismi.

 

LE NUOVE FRONTIERE DEL CAMBIAMENTO

La missione mondiale dei Verdi è sempre più quella di diffondere consapevolezza e di cambiare le politiche e gli stili di vita per costruire un’alternativa culturale, etica, economica e sociale in armonia con i cicli naturali. Ciò è condizione essenziale non solo per salvare il pianeta ma anche per  garantire il benessere dei cittadini, sempre più minacciato da una crescita quantitativa incontrollata.
Quella che ci proponiamo è la politica della qualità e dell’armonia, di un benessere vero non minacciato dall’inquinamento, dagli sconvolgimenti climatici dalle guerre e dalle ingiustizie.

 
 
 
 

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