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Prendiamo il Tram-Treno

Post n°86 pubblicato il 20 Maggio 2008 da verdilecco
 

Il monitoraggio effettuato semestralmente dalla Regione sulla situazione dei cantieri con  selezione dei progetti in corso (come da elenco presso il Tavolo Territoriale di Confronto) segna un ritardo nella tempistica,ma più grave è che a fronte di un impulso delle infrastrutture stradali, si hanno zero interventi nella mobilità su acqua e solo uno nel settore ferroviario (il raddoppio Airuno-Carnate, unica novità dal dopoguerra ad oggi), mentre la riqualificazione delle linee ferroviarie Lecco-Molteno e Lecco-Como  rimane nell’elenco del libro dei sogni e la realizzazione del servizio metropolitano(uso aggiuntivo e innovativo delle linee Lecco-Calolzio, Lecco.Mandello  e Lecco-Oggiono)è stato perfino dimenticato.

Di fronte al continuo aumento del traffico automobilistico con evidenti intasamenti,peggioramenti della qualità della vita e danni ambientali, non affrontare il problema con modalità di servizio tipo metropolitano,usando la rete ferroviaria esistente,ovviamente con implementazione del numero delle fermate  e delle corse,con uso di mezzi tecnologicamente adatti come possono essere i TRAM-TRENI , rappresenta una politica cieca e senza prospettive nell’  affrontare l’emergenza mobilità nell’area lecchese.

La Provincia di Lecco  con la Presidenza Anghileri aveva stabilito negli indirizzi generali di governo che doveva “essere ulteriormente proseguito,estendendolo ad altri Comuni della Brianza e del Lago,l’esperimento del sistema metropolitano integrato”, che  continuò con difficoltà stante anche la non partecipazione del Comune di Lecco (il cui P.R.G prevede fermate per la Metropolitana lungo l’attuale asse ferroviario cittadino) alla ripartizione dei costi aggiuntivi.

Il programma elettorale della presidenza Brivio prevedeva la “prosecuzione migliorata del Sistema metropolitano integrato,” concetto ribadito  nelle linee programmatiche di legislatura con il seguente impegno:”Lungo il percorso della linea metropolitana occorre realizzare stazioni e aree d’interscambio con parcheggi e servizi, coordinandosi con il Comune capoluogo, con il quale dovrà essere impostato  uno studio di fattibilità per l’esercizio di mezzi tecnologicamente innovativi.”

Era la premessa per un salto di qualità,mettendosi in sintonia con le città più avvedute che stavano  progettando o iniziando l’uso di materiale rotabile di nuova concezione avente capacità di funzionamento duale (vedi Tram-Treno con propulsione elettrica/diesel e pianale ribassato).

Purtroppo ogni pur carente sperimentazione è stata troncata e la previsione programmatica contenuta nella scheda 17a (Riqualificazione delle Linee Ferroviarie:Servizio Ferroviario Integrato nell’Area Metropolitana di Lecco) del vigente Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale(PTCP)non è stata presa in considerazione fra i progetti inseriti nel programma integrativo d’azione del Tavolo Territoriale.

Le soluzioni in campo europeo sono diverse a seconda delle caratteristiche del contesto urbano,delle linee ferroviarie esistenti e della presenza o meno di linee tranviarie con le quali integrarsi con lo stesso vettore(vedi Karlsruhe).Inizialmente limitati a grandi aree metropolitane, si sta ora assistendo alla  realizzazione di sistemi integrati ferroviari anche in ambiti territoriali di medio-piccola dimensione, come nel caso di Zug (Svizzera) città sul lago, simile morfologicamente a Lecco, di soli 23.000 abitanti, costituendo un importante anello intermedio fra i sistemi urbani (Bus-Tram-Metrò)e la ferrovia classica e consentendo un modello di mobilità sostenibile attestata su un trasporto pubblico di qualità,veloce,capiente e relativamente capillare.

La scelta di funzionamento duale non è quindi più motivata solo dall’integrazione di treni suburbani e tram urbani, ma mira ad abbassare i costi di costruzione della rete “tranviaria”appoggiandosi e servendosi di infrastrutture ferroviarie  esistenti, da adeguare e attrezzare con un numero maggiore di stazioni (con una distanza media di 1.000 m. secondo alcuni esempi europei) permettendo collegamenti frequenti,cadenzati grazie all’uso di nuovi mezzi quali i TRAM-TRENI aventi prestazioni più elevate in accelerazione e frenatura proprie dei moderni sistemi tranviari.

Gli esempi ormai sono numerosi(in Italia la rivoluzione comincerà  sulla Pinerolo-Torre Pellice e a Sassari;in Spagna ad Alicante,Cadice;in Germania a Chemnitz,Karlsruhe,Kassel,Nordhausen,Saarbrucken,Zwickau;in Olanda a  Leide,Rotterdam;in Francia a  Mulhouse,Parigi T4,Strasburgo;in Inghilterra a  Manchester,Sheffield; nella Repubblica Ceca a Liberec; in Svizzera a Zugo).

Per Lecco non si propone una metropolitana classica (anche in forma automatica) che deve operare in territori con elevato numero di abitanti, ma un “sistema metropolitano” che riutilizzi le sedi esistenti in superficie (come già avvenuto nella sperimentazione, con normali treni che non garantivano il massimo di qualità), con nuove fermate urbane lungo le linee esistenti (vedi anche previsioni del PRG del Comune di Lecco) e con l’uso di TRAM/TRENI, con un servizio che può essere giustificato e possibile come a Zugo che conta 30.000 abitanti. I Tempi sono maturi per questa impresa , anche in vista dell’Expo 2015, che vedrà visitatori desiderosi di usufruire di moderni mezzi pubblici per muoversi sul nostro Territorio. Occorre innanzitutto procedere nel federalismo anche in materia di trasporti, concedendo alle Regioni la gestione diretta non solo delle linee ma anche della rete,ovvero dei binari.

In questo scenario si apre oggi al Lingotto Fiere di Torino (fino al 22 Maggio) la terza edizione di Expo Ferroviaria, dove le grandi dell’industria mondiale del  settore ( Alstom-Francia; Bombardier- Canadà; Siemens e Vossloh-Germania) sono presenti  con le loro novità , compresa la innovativa formula Tram-Treno. Perché non raccogliere la sfida di un nuovo modo di organizzare la mobilità nel territorio lecchese?

Pierfranco  Mastalli

 

 
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Secondo molte medicine gli uomini sono creati per vivere e per funzionare in armonia con se stessi e con il loro ambiente. Ogni persona e quindi l'intera collettività influenza lo spazio intorno e al tempo stesso ne viene influenzata. Ogni individuo e tutta l'umanità nel suo insieme hanno pertanto la possibilità di elevarsi, facendo evolvere la creazione. La corrispondenza tra uomo e natura è la condizione necessaria per la salute e quindi deve essere abbandonata la credenza che l'io sia un tutto unico separato dagli altri organismi.

 

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