OCCHI VERDI A LECCOse chiedere la pace tra uomo e natura è chiedere troppo, io chiedo troppo. |
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“Dove sono finiti i Verdi?” Domanda ricorrente, soprattutto da parte di chi vede tagliato uno o più alberi vicino a casa propria. Da ultimo (v. La Provincia del 2 aprile), se lo chiedono alcune indignate signore di Maggianico dopo aver visto falcidiati ben 10 pini.
Signore care, i Verdi sono finiti laddove gli elettori li hanno cacciati: fuori dalle istituzioni (cioè dalle stanze dove si decide). In particolare a Lecco i Verdi non hanno un loro rappresentante nell'amministrazione comunale da parecchi anni.
Non avendo la possibilità di incidere sulle scelte politiche e amministrative della città, ai Verdi (pacifisti per definizione) non resta altro che far sentire la propria voce con le modalità comunicative classiche, a partire dalla carta stampata.
E in questo il sottoscritto, che al momento rappresenta ciò che dei Verdi è rimasto in città e provincia, non si fa certo pregare. Infatti, non perdo occasione per denunciare: inquinamento in generale e dell'aria in particolare, cementificazione spinta, scarsità di verde in città, mancanza di vie ciclo pedonali a favore di una nuova e più salubre mobilità ecc. Ancora lo scorso martedì 31 marzo, su questo quotidiano, era ospitata una mia dichiarazione in merito alla necessità di aumentare la piantumazione cittadina.
Le signore, e tutti coloro che volessero direttamente informarsi e verificare quanto qui affermo, visitino il sito web all'indirizzo: blog.libero.it/verdilecchesi. Oppure, se “La Provincia” è disponibile, potremmo organizzare un incontro direttamente in redazione ove pescare negli archivi i pezzi di cui parlo.
Strano destino quello dei Verdi: se bloccano o, più spesso, chiedono maggiori verifiche su interventi che minacciano di danneggiano la salute e l'ambiente vengono apostrofati come retrogradi cavernicoli, se non si vedono vengono tacciati di farsi solo i fatti propri.
Ad ogni buon conto verde non è chi è iscritto al partito o lo vota, ma colui che crede che vivere in pace con la natura, cioè col creato, sia più sano, bello, vantaggioso. Se poi queste sue convinzioni le vivesse e le manifestasse ovunque ne abbia possibilità: a scuola come al lavoro, in famiglia come nelle relazioni sociali, in politica come nella vita quotidiana..... beh! Allora il partito dei Verdi non avrebbe più ragione di esistere e il suo presidente lecchese sarebbe ben felice di dichiararlo cessato per obiettivo conseguito.
Alberto Valsecchi
CANTICO DELLE CREATURE
IN EQUILIBRIO
Secondo molte medicine gli uomini sono creati per vivere e per funzionare in armonia con se stessi e con il loro ambiente. Ogni persona e quindi l'intera collettività influenza lo spazio intorno e al tempo stesso ne viene influenzata. Ogni individuo e tutta l'umanità nel suo insieme hanno pertanto la possibilità di elevarsi, facendo evolvere la creazione. La corrispondenza tra uomo e natura è la condizione necessaria per la salute e quindi deve essere abbandonata la credenza che l'io sia un tutto unico separato dagli altri organismi.
LE NUOVE FRONTIERE DEL CAMBIAMENTO
La missione mondiale dei Verdi è sempre più quella di diffondere consapevolezza e di cambiare le politiche e gli stili di vita per costruire un’alternativa culturale, etica, economica e sociale in armonia con i cicli naturali. Ciò è condizione essenziale non solo per salvare il pianeta ma anche per garantire il benessere dei cittadini, sempre più minacciato da una crescita quantitativa incontrollata.
Quella che ci proponiamo è la politica della qualità e dell’armonia, di un benessere vero non minacciato dall’inquinamento, dagli sconvolgimenti climatici dalle guerre e dalle ingiustizie.
Inviato da: magazine enfance
il 12/08/2013 alle 09:57
Inviato da: giovanni
il 06/03/2011 alle 19:46
Inviato da: giancvilla
il 08/11/2009 alle 16:24
Inviato da: marco
il 19/10/2009 alle 18:39
Inviato da: paolo trezzi
il 05/10/2009 alle 22:28