veronesi tuti mati

io non posso cambiare la direzione del vento ma posso regolare la mia vela

 

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Io non ho bisogno di denaro - Alda Merini
Tratta da
 Terra d’amore

Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti....
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.




 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL DESIDERIO DI DESIDERARE...

ITACA di Kostantin Kavafis

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
nè nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti-finalmente e con che gioia-
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquist
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca-
raggiungerla sia il tuo pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.

 

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CONGO, IL SOGNO DI UN UOMO

di Patrice Lumumba, uno dei fautori della liberazione del Congo e primo presidente democraticamente eletto della Repubblica democratica del Congo

Piangi, amato fratello negro,
le tue ceneri furono sparse per la terra dal simun e
dall'uragano...
tu, non hai mai innalzato piramidi,
tu, catturato nelle razzie, tu battuto
in ogni battaglia in cui trionfa la forza,
tu, che hai imparato in una scuola secolare
una sola frase:schiavitù o morte,
tu, che ti sei nascosto nelle jungle spietate,
che hai affrontato tacendo migliaia di morti,
sotto la maschera della febbre delle paludi,
o sotto la maschera della tigre che azzanna,
o degli abbracci delle sabbie mobili,
che soffocano a poco a poco come il boa...
E venne il giorno in cui comparve il bianco.
Fu più astuto e cattivo di ogni morte.
Barattò il tuo oro
con uno specchietto, una collana, ninnoli,
violentò le tue sorelle e le tue mogli,
corruppe con l'alcool i figli dei tuoi fratelli,
cacciò in prigione i tuoi bimbi.
Allora tuonò il tam-tam per i villaggi,
e gli uomini seppero che salpava
una nave straniera per i lidi lontani,
dove il cotone è un dio.
Condannato a una prigionia senza fine,
lavorando come una bestia da soma,
tutto il santo giorno sotto il sole spietato.
Ti insegneranno a glorificare nei canti
il loro signore.
E presso il fuoco nei confusi sogni,
ti sfogavi in canti di dolore,
semplici e senza parole, come l'angoscia.
Accade persino
che tutta una giovane volontà risuonasse
che su corde di rame, su tamburi di fuoco,
crebbe il suo ritmo come un tifone,
e gridò alto agli uomini bianchi
che non tutto il pianeta appartiene a loro.
Musica, tu hai consentito anche a noi
di sollevare il volto e di guardare negliocchi
la futura liberazione.
Che le rive dei nostri fiumi che portano
verso l'avvenire le loro onde vive
siano tue!
Che tutte le ricchezze di questa terra siano tue!
Che il caldo sole di mezzogiorno
allievi le tue pene!
Si asaciughino ai raggi del sole
le lacrime che il tuo avo versò,
tormentato in queste lande luttuose!
Il nostro popolo, libero e felice,
vivrà e trionferà nel nostro Congo.
Qui nel cuore della grande Africa!

 
 
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un anno se ne va

Post n°412 pubblicato il 15 Settembre 2010 da cateronzi88
Foto di cateronzi88

Questo weekend verranno fissati i miei impegni imprescindibili e numerosi.
Ogni anno questo momento è vissuto con un po' di panico perchè vuol dire avere momenti prestabiliti,decisi, che non potrai rimandare, delegare. Ogni anno sembra l'inizio di un nuovo anno ma in realtla continuazione infinita: stanchezza, litigate,per cosa?Per un po' di falsa indipendenza in cui ciascuna parte cede, nessuna parte ci guadagna ed entrambe rinunciano. Ogni anno è l'attesa del Grande Momento in cui tutto cambierà, anche se come il compimento dei 18 anni sarà una grande bufala e nulla cambierà.
Tanti progetti ambiziosi ma non supportati dai sacrifi giusti. Sicuramente tutto cambierà  silenziosamente, come le più grandi battaglie della storia: la conquista dei diritti delle donne,ad esempio.Paolo è il più eclatante boom,ma come l'anno scorso mi ha dimostrato il tempo, io cambio, mi modello, faccio scelte che non mi faranno più essere come prima; e cresco, volente o nolente.

 
 
 

evviva la pigrizia

Post n°411 pubblicato il 22 Agosto 2010 da cateronzi88
Foto di cateronzi88

Lode alla pigriziaMe la prendo e me la gusto!Del sano, dolce far nulla non fa male ogni tanto!Sapere che dovresti fare una cosa ma che in effetti puoi rimandarla e così la rimandi!E vabbè!La si farà!Tanto fermi immobili comunque non ci si sta!

 
 
 

nomadi

Post n°410 pubblicato il 02 Agosto 2010 da cateronzi88

I nomadi sono un atteggiamento della vita: vagare in questo mondo così grande che spesso facciamo finta di immaginare piccolo e ristretto a dove viviamo per non farci prendere dal panico che l'idea di immensità scatenerebbe. I nomadi gironzolano, non hanno una meta ma sanno di dover viaggiare, è un impulso forte quanto il dover respirare. Noi nomadi sedentari (vi sembra una contraddizione?) viaggiamo con la mente, abbiamo paura dei legami stabili perchè è più facile scappare, conoscere tante persone, volergli bene ma poi lasciarle.

E' il pellegrino l'atteggiamento giusto: colui che ha una meta, che nel suo viaggio tra un luogo e un altro osserva, assimila, condivide con sconosciuti sè stesso ma forte della sua identità. Va in cerca dell'amore, della felicità, della vita, ma senza perdere i suoi valori, le sue certezze. Vi auguro di avere sempre questo atteggiamento di scoperta verso il mondo

 
 
 

perchè non cercare l'ex su fb!

Post n°409 pubblicato il 19 Luglio 2010 da cateronzi88

da donna moderna:

un utente di facebook su tre non resiste alla tentazione di mettersi in contatto con un vecchio amore. perchè lo fa?il lavoro di psicoterapeuta mi ha insegnato che quasi tutte le delusioni arrivano dal confronto con il passato. infatti chi ritrova un ex e magari ci esce a cena, non vede l'ora di scappare. E le donne, che sono le più sagge, si chiedono: "come ho fatto a stare con uno così?". Il passato è un veleno per l'anima: confonde, regala ricordi sbianditi, spesso alterati, talora mitizzati. Lo cerchiamo perchè ci piacciono le illusioni, siamo stanchi della routine, e perchè abbiamo tanta, tanta voglia di innamorarci. "Se ci rivediamo potremmo ricominciare" sogna il nostro lato più superficiale. Niente di più falso: l'amore vive del tempo nuovo, mai del vecchio. Innamorarsi è bello perchè scopriamo lati nuovi di noi stessi. Ma solo una persona che amiamo per la prima volta li può portarli a galla. Chi ci spinge verso gli amori del passato è la parte più vecchia di noi, quella che la vita ci ha già fatto superare. Tuffiamoci nell'abisso di un'amore nuovo, capace di farci mettere in discussione tutto. Chi cerca gli ex, in fondo è oppresso dalla vigliaccheria. Non vuole correre il rischio di ritrovarsi in una dimensione sconosciuta e incontrollabile. Che però è l'unica capace di regalarci quello che i vecchi amori non hanno più: la sorpresa

 
 
 

crescere

Post n°408 pubblicato il 17 Luglio 2010 da cateronzi88

La crescita è un procedimento per tentativi: è sperimentazione. Gli esperimenti "falliti" fanno parte del procedimento tanto quanto l'esperimento che alla fine "funziona".

 
 
 

tagore-gitanjali

Post n°407 pubblicato il 04 Luglio 2010 da cateronzi88

credevo che il mio viaggio

fosse giunto alla fine

mancandomi ormai le forze.

credevo che la strada davanti a me

fosse chiusa

e le provviste esaurite.

credevo che fosse giunto il tempo

di trovare riposo

in un'oscurità pregna di silenzio.

scopro invece che i toui progetti

per me non sono finiti

e quando le parole ormai vecchie

muoiono sulle mie labbra

nuove melodie nascono dal cuore

e dove ho perduto le tracce

dei vecchi sentieri

un nuovo paese mi si apre

con tutte le sue meraviglie

 
 
 

dolore sordo

Post n°406 pubblicato il 14 Giugno 2010 da cateronzi88
Foto di cateronzi88

ti ho lasciato andare perchè non avevo la forza per sostenere quel pallloncino d'aria tanto bello, tanto colorato, che come una bambina mi rendeva felice e mi faceva volare in aria, pensare al futuro, insieme a te. non ce l'ho fatta, sono una codarda, non ho avuto la forza di combattere e invece dei tuoi insulti ho avuto la tua comprensione, il tuo sostegno, la tua amicizia. questo è il segno che non ti merito. invidio già chi ti amerà, chi ti farà sorridere gli occhi, chi bacerà le tue labbra dopo di me. maledetta donna. spero ti meriti quanto tu meriti una vita meravigliosa. Dio ci ha dato un giorno, o forse una vita e io non ho avuto la forza di combattere per la vita felice che mi aspettava, mi guardava, mi chiamava. non sono quello che credo di essere. posso solo vergognarmi, mettere la testa sotto la sabbia e odiare chi ti avrà tra le sue braccia come io sono stata troppo poco tra le tue

 
 
 

non ce la faccio più

Post n°405 pubblicato il 14 Giugno 2010 da cateronzi88
Foto di cateronzi88

oscar a te per la velocità con la quale rannuvoli la vita intorno a me e mi fai sentire male anche quando io stessa so di aver fatto un errore e voglio rimediare. le persone che ti amano sono quelle che ti capiscono e ti sostengono. BALLE BALLE BALLE.

 
 
 

vita

Post n°404 pubblicato il 17 Maggio 2010 da cateronzi88

DEVI

  • alzarti ogni giorno per un buon motivo, che sia l'amore, il lavoro, o l'obiettivo di salvare il mondo
  • migliorarti ogni giorno
  • ridere
  • sorridere anche quando ti pianteresti un coltello sui polsi
  • guardare un tramonto anche se pensi che tutti siano uguali perchè scoprirai che sono tutti diversi

 

 
 
 

saper parlare

Post n°403 pubblicato il 17 Maggio 2010 da cateronzi88

Se riesci a non parlare quando desideri far sapere quanto vali

se riesci a non parlare quando ti viene voglia di parlar male degli altri

se riesci a non parlare quando stai per emettere giudizi e sentenze

se riesci a non parlare prima di aver pensato a cosa serve il tuo parlare

allora sai parlare

(O. Falwarth)

 
 
 

privacy-WHAT'S

Post n°402 pubblicato il 07 Maggio 2010 da cateronzi88

In ospedale facciamo firmare almeno due fogli fitti fitti di geroglifici che nessuno legge mai pieni di parole che dicono che non diremo niente della vita privata del ricoverato e che tutti i dati utilizzati servono solo a fini ospedalieri. La verità è che basta un parente che urli, un vicino invadente, un nome e cognome urlato in sala d'attesa per chiamare una persona che ha una visita prenotata e la privacy se ne va in vacanza a Honolulu e ci resta pure.Allora non venitemi a parlare della privacy quando per chiedere la stanza di un amico ricoverato non vi ricordate il cognome da nubile e allora raccontate vita-morte-miracoli perchè è proprio assurdo. W la privacy

 
 
 

chi siamo?

Post n°401 pubblicato il 20 Aprile 2010 da cateronzi88

ve lo domandate mai?se non lo fate fatelo, e sel'ultima volta che l'avete fatto avevate tanti capelli e meno anni, rifatelo anche perchè cambiamo continuamente incessantemente

 
 
 

felicità

Post n°400 pubblicato il 20 Aprile 2010 da cateronzi88

Lettera sulla Felicita' (a Meneceo)
di Epicuro


Meneceo,


   (122) Mai si è troppo giovani o troppo vecchi per la conoscenza della felicità. A qualsiasi età è bello occuparsi del benessere dell'animo nostro.

   Chi sostiene che non è ancora giunto il momento di dedicarsi alla conoscenza di essa, o che ormai è troppo tardi, è come se andasse dicendo che non è ancora il momento di essere felice, o che ormai è passata l'età. Ecco che da giovani come da vecchi è giusto che noi ci dedichiamo a conoscere la felicità. Per sentirci sempre giovani quando saremo avanti con gli anni in virtù del grato ricordo della felicità avuta in passato, e da giovani, irrobustiti in essa, per prepararci a non temere l'avvenire.

   Cerchiamo di conoscere allora le cose che fanno la felicità, perché quando essa c'è tutto abbiamo, altrimenti tutto facciamo per possederla.

   (123) Pratica e medita le cose che ti ho sempre raccomandato: sono fondamentali per una vita felice.

   Prima di tutto considera l'essenza del divino materia eterna e felice, come rettamente suggerisce la nozione di divinità che ci è innata. Non attribuire alla divinità niente che sia diverso dal sempre vivente o contrario a tutto ciò che è felice, vedi sempre in essa lo stato eterno congiunto alla felicità.

   Gli dei esistono, è evidente a tutti, ma non sono come crede la gente comune, la quale è portata a tradire sempre la nozione innata che ne ha.

   Perciò non è irreligioso chi rifiuta la religione popolare, ma colui che i giudizi del popolo attribuisce alla divinità.

   (124) Tali giudizi, che non ascoltano le nozioni ancestrali, innate, sono opinioni false. A seconda di come si pensa che gli dei siano, possono venire da loro le più grandi sofferenze come i beni più splendidi. Ma noi sappiamo che essi sono perfettamente felici, riconoscono i loro simili, e chi non è tale lo considerano estraneo.

   Poi abituati a pensare che la morte non costituisce nulla per noi, dal momento che il godere e il soffrire sono entrambi nel sentire, e la morte altro non è che la sua assenza. L'esatta coscienza che la morte non significa nulla per noi rende godibile la mortalità della vita, senza l'inganno del tempo infinito che è indotto dal desiderio dell'immortalità.

   (125) Non esiste nulla di terribile nella vita per chi davvero sappia che nulla c'è da temere nel non vivere più. Perciò è sciocco chi sostiene di aver paura della morte, non tanto perché il suo arrivo lo farà soffrire, ma in quanto l'affligge la sua continua attesa. Ciò che una volta presente non ci turba, stoltamente atteso ci fa impazzire.

   La morte, il più atroce dunque di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo la morte non c'è, quando c'è lei non ci siamo noi. Non è nulla né per i vivi né per i morti. Per i vivi non c'è, i morti non sono più. Invece la gente ora fugge la morte come il peggior male, ora la invoca come requie ai mali che vive.

   (126) Il vero saggio, come non gli dispiace vivere, così non teme di non vivere più. La vita per lui non è un male, né è un male il non vivere. Ma come dei cibi sceglie i migliori, non la quantità, così non il tempo più lungo si gode, ma il più dolce.

   Chi ammonisce poi il giovane a vivere bene e il vecchio a ben morire è stolto non solo per la dolcezza che c'è sempre nella vita, anche da vecchi, ma perché una sola è la meditazione di una vita bella e di una bella morte.

   Ancora peggio chi va dicendo: bello non essere mal nato, ma, nato, al più presto varcare la soglia della morte.

   (127) Se è così convinto perché non se ne va da questo mondo? Nessuno glielo vieta se è veramente il suo desiderio. Invece se lo dice così per dire fa meglio a cambiare argomento.

   Ricordiamoci poi che il futuro non è del tutto nostro, ma neanche del tutto non nostro. Solo così possiamo non aspettarci che assolutamente s'avveri, né allo stesso modo disperare del contrario.

   Così pure teniamo presente che per quanto riguarda i desideri, solo alcuni sono naturali, altri sono inutili, e fra i naturali solo alcuni quelli proprio necessari, altri naturali soltanto. Ma fra i necessari certi sono fondamentali per la felicità, altri per il benessere fisico, altri per la stessa vita.

   (128) Una ferma conoscenza dei desideri fa ricondurre ogni scelta o rifiuto al benessere del corpo e alla perfetta serenità dell'animo, perché questo è il compito della vita felice, a questo noi indirizziamo ogni nostra azione, al fine di allontanarci dalla sofferenza e dall'ansia.

   Una volta raggiunto questo stato ogni bufera interna cessa, perché il nostro organismo vitale non è più bisognoso di alcuna cosa, altro non deve cercare per il bene dell'animo e del corpo. Infatti proviamo bisogno del piacere quando soffriamo per la mancanza di esso. Quando invece non soffriamo non ne abbiamo bisogno.

   (129) Per questo noi riteniamo il piacere principio e fine della vita felice, perché lo abbiamo riconosciuto bene primo e a noi congenito. Ad esso ci ispiriamo per ogni atto di scelta o di rifiuto, e scegliamo ogni bene in base al sentimento del piacere e del dolore.

   E' bene primario e naturale per noi, per questo non scegliamo ogni piacere. Talvolta conviene tralasciarne alcuni da cui può venirci più male che bene, e giudicare alcune sofferenze preferibili ai piaceri stessi se un piacere più grande possiamo provare dopo averle sopportate a lungo.

   Ogni piacere dunque è bene per sua intima natura, ma noi non li scegliamo tutti. Allo stesso modo ogni dolore è male, ma non tutti sono sempre da fuggire.

   (130) Bisogna giudicare gli uni e gli altri in base alla considerazione degli utili e dei danni. Certe volte sperimentiamo che il bene si rivela per noi un male, invece il male un bene.

   Consideriamo inoltre una gran cosa l'indipendenza dai bisogni non perché sempre ci si debba accontentare del poco, ma per godere anche di questo poco se ci capita di non avere molto, convinti come siamo che l'abbondanza si gode con più dolcezza se meno da essa dipendiamo. In fondo ciò che veramente serve non è difficile a trovarsi, l'inutile è difficile.

   (131) I sapori semplici danno lo stesso piacere dei più raffinati, l'acqua e un pezzo di pane fanno il piacere più pieno a chi ne manca.

   Saper vivere di poco non solo porta salute e ci fa privi d'apprensione verso i bisogni della vita ma anche, quando ad intervalli ci capita di menare un'esistenza ricca, ci fa apprezzare meglio questa condizione e indifferenti verso gli scherzi della sorte.

   Quando dunque diciamo che il bene è il piacere, non intendiamo il semplice piacere dei goderecci, come credono coloro che ignorano il nostro pensiero, o lo avversano, o lo interpretano male, ma quanto aiuta il corpo a non soffrire e l'animo a essere sereno.

   (132) Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza.

   Di tutto questo, principio e bene supremo è l'intelligenza delle cose, perciò tale genere di intelligenza è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia intelligente, bella e giusta, né vita intelligente, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili.

   (133) Chi suscita più ammirazione di colui che ha un'opinione corretta e reverente riguardo agli dei, nessun timore della morte, chiara coscienza del senso della natura, che tutti i beni che realmente servono sono facilmente procacciabili, che i mali se affliggono duramente affliggono per poco, altrimenti se lo fanno a lungo vuol dire che si possono sopportare ?

   Questo genere d'uomo sa anche che è vana opinione credere il fato padrone di tutto, come fanno alcuni, perché le cose accadono o per necessità, o per arbitrio della fortuna, o per arbitrio nostro. La necessità è irresponsabile, la fortuna instabile, invece il nostro arbitrio è libero, per questo può meritarsi biasimo o lode.

   (134) Piuttosto che essere schiavi del destino dei fisici, era meglio allora credere ai racconti degli dei, che almeno offrono la speranza di placarli con le preghiere, invece dell'atroce, inflessibile necessità.

   La fortuna per il saggio non è una divinità come per la massa - la divinità non fa nulla a caso - e neppure qualcosa priva di consistenza. Non crede che essa dia agli uomini alcun bene o male determinante per la vita felice, ma sa che può offrire l'avvio a grandi beni o mali.

   (135) Però è meglio essere senza fortuna ma saggi che fortunati e stolti, e nella pratica è preferibile che un bel progetto non vada in porto piuttosto che abbia successo un progetto dissennato.

   Medita giorno e notte tutte queste cose e altre congeneri, con te stesso e con chi ti è simile, e mai sarai preda dell'ansia. Vivrai invece come un dio fra gli uomini.

   Non sembra più nemmeno mortale l'uomo che vive fra beni immortali.

 
 
 

breath

Post n°399 pubblicato il 22 Marzo 2010 da cateronzi88
Foto di cateronzi88

un respiro...ad ogni respiro ringrazio per questa vita,per QUESTA, non per un'altra che vorrei,perfetta all'inverosimile...Ti ringrazio

 
 
 

essere uomo

Post n°398 pubblicato il 05 Marzo 2010 da cateronzi88

Lettera ad un figlio

Se puoi vedere distrutto il lavoro di tuttta la tua vita

e senza dire una parola ricominciare,

se puoi perdere i guadagni di cento partite

senza un gesto e senza un sospiro di rammarico,

se puoi essere un amante perfetto

senza che l'amore ti renda pazzo,

se puoi essere forte senza cessare di essere tenero

e sentendoti odiato non odiare, pure lottando e difendendoti.

Se tu sai meditare, osservare, conoscere,

senza essere uno scettico o un demolitore,

sognare senza che il sogno diventi il tuo padrone,

pensare senza essere soltanto un pensatore,

se puoi essere sempre coraggioso e mai imprudente,

se tu sai essere buono e saggio

senza diventare nè moralista, nè pedante.

Se puoi incontrare il Trionfo e la Disfatta

e ricevere i due mentitori con fronte eguale,

se puoi conservare il tuo coraggio e il tuo sangue freddo

quando tutti lo perdono.

Allora i Re, gli Dei, la Fortuna e la Vittoria

saranno per sempre tuoi sommessi schiavi

e, ciò che vale meglio dei Re e della Gloria,

Tu sarai un uomo.

Rudyard Kipling

 

 
 
 

talenti

Post n°397 pubblicato il 13 Febbraio 2010 da cateronzi88

Se potessi chiedere dei talenti, o almeno la costanza di imparare qualcosa chiederei:

  • di suonare la chitarra
  • l'ocarina
  • di essere capace di rappresentare scenette-recitare
  • di orientarmi grazie alle cartine geografiche
  • di saper fare i nodi
  • di conoscere la musica, veramente e non quella commerciale
  • danze popolari
  • scrivere e parlare in inglese, e capire le canzoni inglesi
  • saper cucire
  • saper disegnare

Intanto provo a coltivare i miei talenti, cercando di farli crescere ringraziando Dio di avermeli dati

 
 
 

la giornata della memoria. 27gennaio

Post n°396 pubblicato il 29 Gennaio 2010 da cateronzi88

A Dio chiederei perchè

perchè un popolo intero ha seguito una persona nell'omicidio?

perchè una persona arriva a credersi superiore agli altri

 

 
 
 

taci.taci.taci

Post n°395 pubblicato il 16 Gennaio 2010 da cateronzi88
Foto di cateronzi88

la foglia cade dall'albero, il fulmine spezza un albero secolare, l'arancia marcisce al suolo, l'autobus passa un minuto prima che si arrivi alla fermata, il treno parte trenta minuti dopo l'orario previsto, una gelata invernale rovina i radicchi nei campi, i contadini raccolgono i pomodori sotto il sole cuocente, un ragazzo si sposa e non ha più tempo di andare a guardare la partita di calcio al bar con gli amici,una parola esce dalla bocca venuta forse dall'inconscio e perdi un amico, una parola non saputa e il professore boccia all'esame,un bambino invecchia, la figlia diventa madre...

La vita evolve, tu devi tacere alcune parole e dire quelle giuste. taci se non puoi fare altro. taci.taci

 
 
 

nocciolo

Post n°394 pubblicato il 22 Dicembre 2009 da cateronzi88
Foto di cateronzi88

Ecco!Avete presente quando siete in teghelandia e non sapete uscirne o non avete la forza o non trovate la scritta "exit"?Ecco, poi la trovate, lì, d'un tratto. Potreste per esempio succedervi il ritrovamento mentre state studiando la preparazione ad un'esame endoscopico, come la ERCP (angiografia retrogada-non-ricordo): voi state leggendo ma un pezzettino di encefalo vaga nel mondo sommerso nelle pare mentali con il fottio di animaletti che avete in testa e TAC. Trovate la soluzione. Il problema è lì, la soluzione pure: non avete un punto di riferimento. Saltate dagli impegni con gli amici di sempre, agli impegni con gli amici dell'università agli impegni sportivi o hobby. Qual'è il filo conduttore della vostra vita?Nulla, la continua rinuncia a qualcosa per qualcos'altro: gli amici per lo studio, l'hobby pèer gli amici, la palestra per lo studio. Vivi di compromessi, ma non c'è una cosa che ci sia sempre e comunque e a cui non diciate mai di no. Per alcuni può essere l'amore, ma deve essere forte. Per alcuni l'amicizia, ma non è abbastanza, nemmeno quella più forte perchè un no prima o poi lo dirai. Non c'è un punto di riferimento.

 
 
 

ma come hai fatto a sbagliare?

Post n°393 pubblicato il 16 Dicembre 2009 da cateronzi88
Foto di cateronzi88

è inutile, quando ero piccola mia madre diceva che mia sorella faceva questo e che a lei proprio non andava bene, le dava fastidio, le dispiaceva e così io registravo l'informazione perchè, povera illusa, un giorno me ne ricordassi e non facessi gli stessi errori!OGNI VOLTA CHE ANCHE SILENZIOSAMENTE CRITICHIAMO GLI ALTRI E IMMAGINIAMO DI NON FARE LO STESSO ERRORE TAAAAAAC CHE LO FACCIAMO!Inutile additare gli errori altrui, se non stai attento ci cadi anche tu e a volte ti ci ritrovi dentro in situazioni che non ti permettono di scegliere!non criticare gli altri

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: cateronzi88
Data di creazione: 23/07/2007
 
 

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