la città coperta di neve. Silenziosa. Immobile. Buia. Ancora. La stazione un formicaico di formiche disorientate. I treni che svaniscono dal tabellone ingoiati dalla neve. Sul binario un violoncellista con la sua custodia piena di accordi in minore. Il treno che tarda. Come faceva quasi sempre. Il treno per bologna. Al piazzale ovest il carro bestiame per prato. Quello che una volta. Una vita fa ho preso al volo. Correndo verso beethoven. Un beethoven un pò fuori sincro. E poi saltare ancora sul treno. Che sai quando parte ma non quando arriva. E i tuoi mali immaginari per passare il tempo. Per tornare alla neve. Quella che le illuminava gli occhi della meraviglia dei bimbi.
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il 25/03/2009 alle 07:48
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