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Lucio, la tua voce illumini il cielo

Post n°834 pubblicato il 01 Marzo 2012 da vertiginek

 

el momento stesso in cui ti ho conosciuto, ti ho amato. Avevo 14 anni ai tempi di “Bugie” e ricordo che comprai il disco perché mi capitò di sentire alla radio “Soli io e te”. Fu un'emozione grande, capii in quel momento che stavo cambiando, che stavo crescendo e che avevo bisogno di qualcosa di più delle solite canzonette. Tutti continuavano a canticchiare “Se io fossi un angelo”, mentre io sapevo a memoria “Chissà se lo sai”. Cominciai il viaggio all'indietro nel tempo. Non mi bastava sapere che tu eri quello di “4/3/1943” o di “Futura” o di “Anna e Marco”. Volevo sapere tutto il resto. Ricordo di aver imparato a memoria, nel giro di poche ore, tutto l'album “1983” e subito dopo di aver preso una fittonata pazzesca per “Dalla”. Mi ricordo che costringevo tutti ad ascoltare le tue canzoni. E mi ricordo qualche anno più tardi che chiedevo in continuazione a Pier Luigi, di cui ero innamorata persa, di andare la sera a vedere il panorama della città e non scendere dalla macchina per godere ogni nota della tua musica.
A Bologna ti ho incontrato una volta. Era inverno. Avevo preso il treno decisa a fare lo shopping di Natale a Bologna e passeggiavo per vetrine quando ti ho praticamente pestato un piede. Lo posso dire? Mi ha guardato mica tanto bene, io sono rimasta così di stucco che non ti ho chiesto neanche scusa. Proprio non mi uscivano le parole. E invece un paio di anni fa ero a casa quando un amico mi ha chiamato e mi ha detto: “Sono a tre passi dal tuo Lucio Dalla”. Eri alla messa del sabato pomeriggio, in questa città che hai sempre apprezzato e chissà per quale motivo. Sarei partita subito se non fosse stato che la telefonata è arrivata troppo tardi, a messa quasi finita e non sarei arrivata in tempo. Io di te ho amato ogni canzone, e anche quelle che mi sono sempre piaciute meno ho imparato col tempo ad amarle. Conservo ancora i biglietti dei tuoi concerti e guai a chi li tocca. E sotto la doccia, continuo a cantare "Il duemila, un gatto e il re", e qualche volta quel capolavoro di "Amore disperato" che hai inciso con Mina.
Di te resta tanto, resta tutto. Canzoni che sono la storia di ognuno di noi e che nessuno mai potrà cancellare. Per fortuna. Grazie di esserci stato. E grazie per una canzone che è la più bella di tutte e che io ho sempre ascoltato al buio, a occhi chiusi, sognando non so che ma.. sognando.

Adesso basta sangue ma non vedi
Non stiamo nemmeno più in piedi...un po' di pietà
Invece tu invece fumi con grande tranquillità
Così sta a me che debbo parlare fidarmi di te
Domani domani domani chi lo sa domani sarà
Oh oh chi non lo so quale Dio ci sarà io parlo e parlo solo per me
Va bene io credo nell'amore l'amore che si muove dal cuore
Che ti esce dalle mani che cammina sotto i tuoi piedi
L'amore misterioso anche dei cani e degli altri fratelli
Animali delle piante che sembra che ti sorridono anche quando ti chini per portarle via
L'amore silenzioso dei pesci che ci aspettano nel mare
L'amore di chi ci ama e non ci vuol lasciare
Ok ok lo so che capisci ma sono io che non capisco cosa dici
Troppo sangue qua e là sotto i cieli di lucide stelle
Nei silenzi dell'immensità
ma chissà se cambierà oh non so se in questo futuro nero buio
Forse c'è qualcosa che ci cambierà
Io credo che il dolore è il dolore che ci cambierà
Oh ma oh il dolore che ci cambierà
E dopo chi lo sa se ancora ci vedremo e dentro quale città
Brutta fredda buia stretta o brutta come questa sotto un cielo senza pietà
Ma io ti cercherò anche da così lontano ti telefonerò
In una sera buia sporca fredda
Brutta come questa
Forse ti chiamerò perché vedi
Io credo che l'amore è l'amore che ci salverà
Vedi io credo che l'amore è l'amore che ci salverà

Henna” - Lucio Dalla (da Henna 1994)

 
 
 
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