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libertà vigilata

Post n°7 pubblicato il 08 Dicembre 2007 da siddhartaj
 

Oggi mi
sembra giustissimo parlare di libertà di opinione, di
informazione, di stampa. Mi sembra giustissimo perchè oggi il
grande autore satirico Daniele Luttazzi è stato licenziato da
la7 per una presunta frase offensiva nei confronti di Giuliano
Ferrara, altro collaboratore dell'emittente.


Chiunque
conosca anche a grandi linee le opere del comico, conosc
e la sua
corrosività e la sua totale mancanza di perbenismo, che anzi
combatte in ogni luogo. Già censurato da Berlusconi
direttamente dalla Bulgaria, è tornato solo quest'anno, in
seconda serata, con “decameron”. Ma ecco di seguito l'episodio
incriminato: “Dopo 4 anni guerra in Iraq, 3.900 soldati americani
morti, 85.000 civili iracheni ammazzati e tutti gli italiani morti
sul campo anche per colpa di Berlusconi, Berlusconi ha avuto il
coraggio di dire che lui in fondo era contrario alla guerra in Iraq.
Come si fa a sopportare una cosa del genere? Io ho un mio sistema,
penso a Giuliano Ferrara immerso in una vasca da bagno con Berlusconi
e Dell'Utri che gli piscia addosso, Previti che gli caga in bocca e
la Santanchè in completo sadomaso che li frusta tutti".
Il tutto seguito da una puntata straordinaria, che ha fatto
raggiungere alla rete ascolti da record. Ma non è questo il
punto: la7 ha scritto che si sente in dovere di tutelare un suo
collaboratore storico come Ferrara (per inciso, a lungo a libro paga
della Cia) contro le offese “volgari” di Luttazzi. Quindi avrebbe
potuto offendere chiunque, a patto che non lavorasse a la7?
Stravagante teoria. Ferrara ha un programma di media durata tutti i
giorni, e non perde occasione per sparare addosso a magistrati,
operai, popoli invasi dagli Stati Uniti, ma la7 non ha mai pensato di
licenziarlo, forse perchè l'uomo di collegamento di Berlusconi
con la televisione di Tronchetti Provera. Dicono che Luttazzi è
volgare? A mio avviso è dissacrante, che è diverso, ma
se è volgare Luttazzi, non lo sono tutti gli altri programmi
che circolano in tv di questi tempi (o al giorno d'oggi, come direbbe
la nostra rubrica)? Seguendo questa logica depravata, io mi sento
offeso da ogni puntata dell'isola dei famosi o di ciao darwin. Per
fortuna credo di avere una certa culturale liberale da questo punto
di vista e mi basta non guardarli, senza reclamare la loro esclusione
dal panorama televisivo (anche se le motivazioni per farlo sarebbero
molte di più rispetto a quelle usate contro Luttazzi).


È
ormai tanto tempo che in Italia, paese “parzialmente libero”
secondo House of Freedom, si registra una mancanza di libertà,
e purtroppo è indipendente dalla presenza a Palazzo Chigi di
Berlusconi o del centrosinistra. In Italia è da tanto tempo
che una casta – politica, economica, ecclesiastica – intacca le
libertà e la giustizia. “la legge è uguale per tutti”
è un ricordo, vista la continua trincea dietro alla quale si
nascondono le varie caste per non rispondere dei loro crimini, anche
solo delle accuse a loro mosse. In Italia, i cittadini onesti sono
stanchi di questa immunità totale, di questo distacco irreale.
Ma sinceramente non vorrei essere per nulla al mondo nei panni dei
politici nel momento in cui questa cortina si disintegrerà.

voi che ne pensate?


 
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antibiotici

Post n°6 pubblicato il 06 Dicembre 2007 da siddhartaj
 

è giunta la fatidica e scontata decisione del csm sull'eventuale (diventato definitivo) trasferimento del gip clementina forleo da milano. la sua colpa è stata quella di denunciare pressioni "dall'alto" per le sue indagini scomode sull'affare Unipol, che ha visto (e vedrà?) coinvolti alti dirigenti ex ds come massimo d'alema, piero fassino e nicola latorre, più che tifosi della scalata di Unipol alla bnl. un'altra sua colpa è stata quella di parlare ad annozero di queste pressioni, stessa accusa mossa a de magistris, a cui è stata tolta l'inchiesta why not che vedeva coinvolta - guarda il caso a volte - il ministro della giustizia (sic) Clemente Mastella.

è molto triste vedere come gli ultimi vaccini contro il regime siano velocemente e fastidiosamente eliminati da bacilli così assetati di potere. ma ciò che rende ancora più triste è che questi bacilli occupino le più alte cariche dello stato.

 
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convergenze parallele

Post n°5 pubblicato il 27 Novembre 2007 da siddhartaj
 

diversi ragazzi di qualche anno più grandi mi hanno chiesto con insistenza se non ero interessato a partecipare a qualche riunione del partito democratico. io ho troncato qualsiasi discussione dicendo che sono di sinistra; qualcuno è andato via con la coda fra le gambe, spaventato da una risposta così ferma; altri hanno timidamente borbottato "ma è per fare esperienza...", senza aspettare risposta (prevedibile).
in ogni caso, ripensando a quelle proposte, ho riflettutto su quella risposta che ho dato, "sono di sinistra", uscita così spontaneamente dalla mia bocca: cosa vuol dire essere di sinistra oggi?
in ogni caso, so chi e che cosa non è di sinistra oggi: a cominciare da veltroni e il suo pidì. ripensando all'incontro tra veltroni e fini mi chiedo: ma perchè consideriamo veltroni più a sinistra di fini? entrambi sono a favore della guerra in afghanistan; entrambi apprezzano il presidenzialismo; entrambi sono vicini a confindustria, anche se a livello personale, veltroni è molto più in confidenza con montezemolo.
e proprio mentre mi scervellavo su altre eventuali differenze arriva l'annuncio: "non siamo d'accordo sulla legge elettorale". eccole, le ricercate differenze! mi sono sentite sollevato.
cosa vuol dire essere di sinistra oggi? ma soprattutto, cosa differenzia la sinistra dalla destra? il sistema elettorale che si predilige.

p.s. ripensandoci un'altra differenza c'è: fini è di gran lunga più laico di veltroni. nulla di che.

 
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regime sottovetro

Post n°4 pubblicato il 21 Novembre 2007 da siddhartaj

e oggi, con probabile grande sorpresa di taluni giornalisti ancora affezionati ai fatti del tipo di travaglio o furio colombo o michele santoro, ma soprattutto comici (si sa, gente poco seria) come daniele luttazzi o sabina guzzanti, si scopre che vi erano intensi e proficui contatti tra mediaset e rai durante la felice epoca per la libertà d'informazione del quinquennio berlusconiano. saranno sicuramente rimasti a bocca aperta, come noi d'altronde. ma come? due aziende, una privata e radicalmente commerciale, e l'altra pubblica e dello stato, che devono farsi concorrenza, che devono combattere per gli ascolti e per la qualità dei programmi (non pervenuta a fine concorso) si scambiano rassicurazioni e consigli su come gestire gli avvenimenti più importanti mediaticamente?

dobbiamo essere sinceri, non ce lo aspettavamo. certo, leggere libri come "regime" di marco travaglio e peter gomez, o assistere ad alcuni spettacoli (clandestinamente nei pochi teatri di fortuna che ospitavano questi artisti) della guzzanti o di luttazzi, ci aveva sicuramente aiutato a rassicurarci sul fatto che in italia sotto berlusconi ognuno potesse dire la propria.

naturalmente, questo è un fatto molto grave. è una clamorosa violazione dell'indipendenza della televisione di stato. qualcuno dovrà pagare. luttazzi, travaglio, santoro, la guzzanti, dovranno ammettere di essersi sbagliati e di avere ingannato l'italia intera. comunisti!

 
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raccolta differenziata

Post n°3 pubblicato il 18 Novembre 2007 da siddhartaj
 

è troppo d'attualità la notizia dello scioglimento di Forza Italia, e troppo succulenta per non commentarla. 
credo che la decisione improvvisa e irrevocabile del suo fondatore, presidente e proprietario Silvio Berlusconi, sia una netta e definitiva smentita a chi accusava FI di essere un partito di plastica, senza democrazia interna e senza base. e quale migliore maniera per rispondere a queste critiche - infondate, ripetiamolo - che decidere, così, dalla base, con un'adeguata consultazione degli elettori e degli iscritti e degli altri dirigenti, di sciogliere il maggiore partito italiano?

Forza Italia non è un partito finto, non è un'azienda, non è un giocattolo di Berlusconi, come hanno voluto a volte far credere i comunisti - proprio quelli che bollivano i bimbi per farci il terriccio in Cina (da consigliare il fantastico libro nero del comunismo, finalmento un libro pieno di date e fatti, non come quelli propagandistici e demonizzatori di Marco Travaglio e compagnia). Forza Italia è un partito ampiamente democratico, molto di più di quelli che si chiamano tali, e questa decisione, maturata dopo il voto di tutti gli iscritti e la consultazione dei dirigenti tutti e soprattutto pronunciata alla fine di un congresso e di una votazione favorevole a questa scelta, lo dimostra, se mai ce ne fosse stato bisogno.

è così democratico, ma così democratico, che all'inizio volevano - pardon, voleva - addirittura chiamarlo "il partito del popolo italiano", tanto dopo che hanno raccolto sette-dico-sette milioni di firme contro il governo Prodi (almeno un minuto fa erano sette, ora forse nove e mezzo) se lo sarebbe potuto anche permettere. ma ora sembra intenzionato a chiamarlo, più modestamente, "partito del popolo della libertà". oddio, chiariamo: libertà non significa che quelli che non la pensano come lui lo possono dire, calma, o che la satira informi come ha sempre fatto: basterà inventare qualche piccola scusa cretina che però ripetuta giorno e notte potrà sembrare quasi reale: tipo che la satira deforma e non informa o che biagi, santoro e luttazzi hanno fatto un uso criminoso della tv, o ancora che Mussolini i suoi oppositori li mandava in vacanza. basta poco.

non posso che augurare tutta la fortuna - ma si sa, la fortuna aiuta gli audaci e quindi siamo a posto - al nuovo partito, sperando che come recita il nome, gli elettori e gli iscritti abbiano sempre lo stesso peso e la stessa importanza che hanno avuto in Forza Italia.
questa è l'Italia che mi piace, quella che lo prende nel culo, ma col sorriso sempre stampato in faccia. e chi meglio di Lui può rappresentarla? naturalmente invertendo posizione.

 
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