Creato da microcosmi il 14/10/2008
il mondo è bello perchè è vario, ed io con lui

Paesaggio

 

Ci sarà la luna.
Ce ne sta
già un pò.
Eccola che pende piena nell’aria.
E’ Dio, probabilmente,
che con un meraviglioso
cucchiaio d’argento
rimesta la zuppa di pesce delle stelle.

(Vladimir Majakovskij)

 

Amo

 

Non  cancelleranno l'amore
né le liti,
né le distanze.
E' pensato,
provato,
controllato.
Alzando solennemente i versi, dita di righe,
lo giuro:
amo
di un amore immutabile e fedele

(Vladimir Majakovskij)

 

Area personale

 
 

Archivio messaggi

 
 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

Cerca in questo Blog

 
  Trova
 

FACEBOOK

 
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

Ultime visite al Blog

 
giovanni80_7Angelika63raffacammalleriAmelia.la.stregaangeetdemonLupo70RMPACHACHAKAlorena.conte86lamaestradiscacchimicrocosmigiorgia.bensocipciop0482misspensierostupendosarita444
 

Chi può scrivere sul blog

 
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

 

 

IL RANCORE E IL PERDONO

Post n°15 pubblicato il 10 Novembre 2008 da microcosmi

Rancore, è il doloroso sentimento che tortura chi ha subito un offesa e non riesce a sfogare la propria rabbia ne a dimenticare.

E' un' ostilità forte ed impegnativa causata da un tradimento affettivo, da un comportamento deludente dell' altro che non ha saputo tener conto dei nostri bisogni, dei desideri, delle nostre aspettative.

Il rancore è un' amara ossessione che rode l' anima, chi lo prova si sente vittima con la costante necessità di lamentarsi con gli altri e con se stesso. Torna di continuo a rivivere la situazione che ha dato origine al tutto e questo continuo ritornare a scavare in quella ferita di certo non ne favorisce il rimarginarsi.

Il rancore crea un assurdo ed indissolubile legame con chi ci ha offeso e ferito, impendendo di dimenticarlo e di rimuovere l' offesa subita, che si continua a rivivere in maniera ossessiva.

L'odio, generato dal rancore, è un sentimento forte tanto quanto l' amore, crea una dipendenza facendo in modo che l' offensore sia sempre presente nei pensieri dell' offeso. Il risentimento per chi ci ha creato una sofferenza viene continuamente rinnovato nella nostra mente fino a darci una percezione errata della realtà esterna, che è inconsapevolmente filtrata da un intenso bisogno di ritorsione che spesso rifiutiamo di ammettere anche con noi stessi.

Malgrado il rancore possa essere fonte di energia in grado di aiutare a superare paure e difficoltà, il più delle volte è deleterio perchè crea un senso di impotenza che non aiuta di certo a superare la situazione. Il pensiero, corrotto dal risentimento, si aggroviglia su se stesso impedendo qualsivoglia cambiamento o soluzione alternativa, nutrendosi della propria sofferenza e chiudendosi ad ogni tipo di comunicazione con gli altri, considerati come assolutamente incapaci di capire l' importanza che la persona offesa attribuisce al proprio dolore ed al risentimento.

L' unica cura per rimuovere la "spina" è perdonare cessando di provare risentimento e ostilità verso chi ci ha offeso; perdono inteso non come atto di bontà o di altruismo, ma come mezzo per vivere meglio poichè attraverso il perdono il legame esclusivo che lega la vittima al "carnefice" viene annullato, la tensione e l' amarezza cessano e chi ha subito il torto si sente finalmente sollevato.

Perdonare equivale a liberarsi da un nemico interno, non è un gesto di debolezza e non significa dimenticare l' offesa ricevuta, ma solo far si che il ricordo della stessa, pur restando, non provochi più dolore.

 
 
 

 

Post n°14 pubblicato il 04 Novembre 2008 da microcosmi

Quasi anonima sorridi
e il sole indora i tuoi capelli.
Perché per essere felici
è necessario non saperlo?


Fernando Pessoa 

 
 
 

LA PROVOCAZIONE

Post n°13 pubblicato il 03 Novembre 2008 da microcosmi

La provocazione è un'importante tecnica di pensiero laterale che permette di lavorare alla risoluzione di problemi attraverso un uso della mente al di fuori degli schemi e di percorsi già sperimentati. Si tratta di una tecnica utile a favorire il cambiamento e l'innovazione e a far emergere nuove idee e pensieri creativi. La parola «Provocazione» deriva dal verbo latino provocare e significa chiamare fuori. La provocazione può dunque effettivamente portare alla luce qualcosa di già esistente, ma che non si vede perché ben nascosto, mettere a nudo verità e suscitare, già soltanto per questo, reazioni concitate. Gli scopi possono essere molteplici, ma in liena di massima serve a catalizzare gli eventi, precipitando la situazione. O si giunge alla guerra...o alla pace. La provocazione può servire anche per cercare un contatto profondo tra le persone, che oltrepassi l'indifferenza e la buona educazione, scoprendo lati nascosti persino a noi stessi. La reazione impulsiva a una provocazione scopre parti nascoste di noi, rivela molto, serve a suscitare una risposta profonda. Aiuta a creare un terreno fertile su cui gettare le basi per un buon rapporto, qualunque ne sia la natura oppure contribuisce ad un allontanamento definitivo, mettendo a nudo l' inaccettabile. Il buon provocatore non ha remore, si fida solo di se stesso, è un ricercatore spronato dal desiderio di scoprire, conoscere e spingersi dentro i più profondi e nascosti pensieri, peccati e desideri di quelli con cui interagisce.

 
 
 

Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 03 Novembre 2008 da microcosmi

Contemplo il lago silenzioso
che la brezza fa rabbrividire.
Non so se penso a tutto
o se tutto mi dimentica.
Nulla il lago mi dice
né la brezza cullandolo.
Non so se sono felice
né se desidero esserlo.
Tremuli solchi sorridono
sull'acqua addormentata.
Perché ho fatto dei sogni
la mia unica vita?


Fernando Pessoa (Canzoniere)

 
 
 

VITA DA CHAT

Post n°10 pubblicato il 27 Ottobre 2008 da microcosmi

Il chatter è un essere portato di base alla comunicazione, è questa è una caratteristica comune a tutti, per il resto è possibile dividere gli "abitanti" della chat in diversi gruppi.

METEORE

Sono chatter destinati ad avere un' esistenza molto breve e forse perchè si rendono conto di quanto rapido sarà il loro passaggio si appassionano in maniera maniacale alla loro vita da chatter. Comunicano indistintamente con tutti gli esseri digitanti; alcuni manifestano continua approvazione per il pensiero (vabbè quella roba lì) di tutti, con frasi tipo "sono daccordo" "hai ragione" "è proprio come dici tu". Altri provano a richiamare l' attenzione degli utenti con i classici "sono nuovo della chat, mi sono appena registrato" "sono alto 1,80, moro occhi verdi e cerco belle ragazze per fare amicizia" "sono una bella donna taglia 42 con una quarta di reggiseno e cerco nuove amicizie senza secondi fini". Quando capiscono che il loro tempo in chat sta volgendo al termine spariscono semplicemente, i più coraggiosi e sfacciati inviano un ultimo saluto "lascio la chat, non chiedetemi i motivi ma ho deciso di non chattare più". Salvo ricomparire dopo una settimana con un nuovo nick

IMMORTALI

Esistono da prima ancora della chat. Sono una presenza stabile da sempre e per sempre, e questo li porta ad avere manie di grandezza e di potere assoluto, tant'è che spesso sbottano esclamando "la Chat è mia" "Io sono la chat". A prima vista sembrano monolitici ed inespugnabili ma in realtà si lasciano avvicinare da tutti, persino dai neofiti; non è difficile arrivare a conoscerna debolezze e segreti e questo li espone ad ogni sorta di ricatto. Nulla però riesce a turbare la loro esistenza perchè, "Io so chattare, chatto da sempre, nulla mi turba". Gli immortali non fanno gruppo fra di loro, ognuno è un mondo a se stante che non si mischia alle masse

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963