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Storia di un gatto e di una rivoluzione

Post n°138 pubblicato il 09 Luglio 2007 da vi_di

La coscienza di classe, la pari dignità, la lotta per la difesa
dei propri diritti, la fermezza nel rivendicarli: gli uomini non
sempre sono capaci di fare tutto ciò.
Artù, il mio gatto, sì.
E ve ne do le prove.
I fatti si svolsero circa due anni fa. Artù era in casa con noi
da un paio di mesi. 
Oggi che ha due anni è un gatto che delinea bene i suoi spazi
e i suoi tempi, per cui quando ha voglia di coccole viene e le
pretende, ma quando non ne ha voglia è bene non avvicinarsi
troppo perché dopo un primo avvertimento con sguardo
fulminante, tira fuori gli artigli e ti 'affetta', senza stare a guardare se sei quello che gli dà vitto e alloggio: non ci si svende la dignità e la libertà per queste cose! E già questa mi pare una lezione niente male!
Ma all'epoca dei fatti era piccino.

Aveva 4 mesi scarsi, era un gattino tenerone, voleva stare sempre vicino a noi possibilmente in braccio.
Ma comunque era un gatto. Per cui, mentre stava buono buono,
te lo ritrovavi d'improvviso che stava buttando a terra
tutti i soprammobili nell'ingresso o che mordeva cavi, fili e
quant'altro!
Così di sera, per dormire tranquilli senza timore di disastri
notturni, per un mese intero avevamo messo Artù col suo
bel cestino imbottito, le pappe e la lettiera, nello sgabuzzino
di casa.
E lui ci era stato. Sembrava tranquillo, sembrava aver accettato
la cosa bene dato che non protestava.
Ma dopo un mese...
L'avevamo appena lasciato nello sgabuzzino che cominciò
a miagolare, di continuo, con decisione, ma senza esagerare.
"Miao,miao, miao, miao".
Che strano, non l'aveva mai fatto...vabbè, ora smetterà, ci
dicevamo noi da fuori aspettando che tacesse.
Ma dopo cinque minuti il miagolio diventò urlo:
MIAAAAAAAOOOOOOOOO! MIAAAAAAAOOOOOOO!
MIAAAAAOOOO!
E poiché nemmeno l'urlo otteneva effetti, Artù passò
alle vie di fatto: manifestazione pubblica con discesa
in piazza! Lo sentivamo andare avanti e indietro urlando
sempre di più: un vero no global!
E quando nemmeno con questo sistema ottenne niente,
passò alle vie di fatto: atti vandalici! Sdraiato per terra,
cercò prima di  infilare le zampine sotto la porta per
sollevarla, poi resosi conto che non funzionava cominciò
a graffiarla con tutte le sue forze urlando nel contempo
come un ossesso:
MMMMIIIIIIIIIIIIIIAAAAAAAAAAAAAOOOOOOOOOO!!!!!!!

Insomma, fece la rivoluzione!!

Da quella sera Artù non è più stato a dormire nello sgabuzzino.
Dorme con noi, a turno ( turno deciso da lui, ovviamente!)
nelle varie stanze da letto.
Ora che è ben 6 chili di gattone tra l'altro ingombra un bel po',
ma non schioda! Già ci fa una concessione quando siamo a letto, 
lasciandoci la 'testa' del letto e accontentandosi di stare a
piedi ( oddio, mica sempre: a metà notte in genere viene in
braccio, si sdraia addosso e ronrona alla grande!) ma se
il letto è libero, il padrone è lui: vedere la foto per credere! 
E guai a chiuderlo in qualche stanza! Parte direttamente con
le molotov, ormai: certi zompi esagerati, finché non fa scattare la maniglia e apre la porta!
Ebbene, riflettevo tra me e me che non sarebbe male se prendessimo qualche lezione da Artù su come farsi rispettare!
 

 
 
 
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