La parola...

se poi c'è sovrapposizione cioè comunista ed insegnante il gioco è fatto...

Ssshhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!! Non farti sentire che sennò mi tolgono tutti gli alunni, a settembre!

:)

;-)

Perchè, scusa, non li hai ancora bolliti e mangiati con un pò di maionese i tuoi alunni? Tzè, non ci sono più i comunisti di una volta!

E zitto, pure tu, che me li sto crescendo un pochettino, sennò sò tutt'ossa! Sai, io li preferisco 'a scottadito'!:-))

Primo colloquio di mio padre con il prof di filosofia: "Se c'è da dare qualche scapaccione si accomodi pure...". mai accaduto, per fortuna. Il prof era un ex pugile... :-)

Scommetto che la filosofia era la materia che studiavi con più impegno! Eheheheh! Ciao Anonimo!( però perché anonimo? )

E i miei avrebbero fatto cxm i tuoi... felice dii

Sai cos'è: che una volta si aveva FIDUCIA nella scuola, la si considerava un punto forte nell'educazione dei proprio figli, ma si sapeva anche che la scuola da sola non ce l'avrebbe fatta senza l'appoggio della famiglia.
Oggi invece la scuola è la nemica dei figli...come se per un insegnante non fosse più facile dire che tutto va bene, piuttosto che dire che c'è un problema.
Con questo non difendo il sistema scuola a priori, dato che lavorandoci ne conosco le pecche, ma dico che finché si cerca solo il nemico senza fare, ciascuno per il suo ambito, la propria parte, si costruisce male. E questi genitori di Palermo stanno costruendo un presuntuoso che penserà che può permettersi di apostrofare chiunque come meglio crede, tanto poi ci pensa papà a denunciare chi lo riprende...

a mio figlio lo avrei fatto scrivere altre 100 volte a casa....se avesse detto cose di quel genere...diciamo che la maestra forse doveva inventare una frase meno diretta....

Sì, sono d'accordo sul fatto che la frase poteva essere meno diretta, ma avrebbe avuto la stessa valenza educativa? Pochi giorni prima si era suicidato un ragazzino in un'altra scuola media d'Italia perché apostrofato come gay dai compagni. Penso che la prof abbia inteso stigmatizzare fortemente come sia da imbecilli non riflettere, a 12 o 13 anni, sul peso delle parole e sulle conseguenze di quel che si dice ad un coetaneo, e compiacersi solo dello sfottò.

Io resto allibita quando sento che i genitori, anzichè ringraziare un insegnante che cerca di dare la giusta educazione a un alunno, vanno a sporgere denuncia. Si sa quanto le prese in giro dei compagni siano crudeli e facciano male ai bambini che sono oggetto di scherno ed è dovere dell'insegnante punire un comportamento simile. In questi ultimi anni non solo tanti genitori non hanno tempo/voglia di raddrizzare i propri figli, ma non permettono nemmeno alla scuola di farlo. Poi ci si meraviglia che a 13 anni i bambini filmino gli stupri in classe coi telefonini. Forse due schiaffoni, anzichè lisciare ogni volta la coda ai figli, avrebbero evitato tanti comportamenti ignobili. Ma, ormai, il mondo gira alla rovescia. Vivi

Come dico sempre ai genitori, la scuola ha in affidamento i ragazzi per sole 5 ore al giorno, le rimanenti 19 sono fuori. E allora, sempreché a scuola si riesca davvero a dare dei princìpi, è la società ( famiglia, istituzioni ecc ecc) che deve poi fare in modo che ciò non venga vanificato, visto che incide per più tempo sul ragazzo. Il mondo non gira alla rovescia, Vivi. Il mondo va come sempre. Solo che prima la gente si manteneva bene in equilibrio e ora, non avendo più punti fermi, barcolla...

é un post che merita molta piu riflessione...cmq credo che i ragazzini con questo tipo di tutela si montino solo la testa e nemmeno sfiorano il senso umano di civile convivenza e rispetto. la magistratura dovrebbe avere altre priorità senza aspettare che cadano in prescrizione. La maestra avrebbe dovuto fargli scrivere 100 volte " mi sono comportato da deficiente" e non "sono un deficiente" la cosa é parecchio diversa... ma la scuso perché il fatto puo esigere una reazione spontanea piu che giustificata. a presto...

Come avrai visto nella mia risposta a supergengi, sono d'accordo con te. Ciao! ;-)

ahahaha...troppo forte. Mi pare comunque che il giudice abbia dato ragione alla maestra, per fortuna. Comunista anche lui, ho capito.

Il giudice di primo grado le ha dato ragione sì, ma come hai letto ora nel mio messaggio il Pubblico Ministero si è appellato. Vedremo il giudice d'appello di che corrente politica è! ;-)

L'Anonimo con il prof di filosofia sono io! M'è scappata la firma... :-)

Mi devo essere rincretinito: il doppio Anonimo sono io. Cima A.I.U.T.O.

E' la paura delle mazzate del prof: fa ancora effetto! eheheh! Ciao! ;-)

Onestamente certi genitori non li capisco. Penso che stiano dando un pessimo esempio al figlio.

Se sapessero che cos'è un BUON esempio secondo me saremmo già un pezzo avanti...il fatto è che per loro anche questo è un esempio...

ti inserisco la risposta che giorni fa ho scritto in altro blog a parer mio MOLTO interessante..http://giuba47.blog.lastampa.it/saper_vedere/scuola/index.html tra l'altro trattasi di insegnanante..e questo è quanto scritto: Ricordo che una mia amica che non vedo da tempoo,che frequenta spesso L'India..(lei è devota a Sai Baba)diceva sempre che le parole sono vibrazioni..e ci tornano indietro...anche se si può sorridere di questo...io ho davvero l'impressione che le parole abbiano "un peso"cosmico...ehh non per niente a volte feriscono di più di uno schiaffo! detto questo..avrei fatto scrivere sono deficiente anche al padre del ragazzo che ha denunciato la professoressa..deficiente perchè anche lui è ignorante,non nel senso cattivo della parole o offensivo,ma perchè ha ignorato che a suo figlio forse andava spiegato il rispetto delle persone....ma appunto come si può dare ciò che non si è mai avuto?e qui..ci sarebbe altro capitolo da aprire...per quanto riguarda per esempio il termine "cafone"leggendo la storia di Milano,c'era anche un riferimento su Napoli...quando la città era circondata da mura per cui le persone che venivano da fuori,dai paesi ..si issavano con una fune.."ca fune" appunto...e questo voleva dire...poi l'hanno fatta diventare offensiva la parola....creando come al solito spregio pensando di essere sempre i migliori...gli altri!che guarda caso gli altri siamo sempre noi visti dagli altri! Scritto da: Tina | 29/06/07 a 15:44

Bel commento, sono andata a leggere anche l'articolo e devo dire che trovo molti punti comuni.
Le parole possono essere pietre, cara Tina. E non è facile spiegarlo a dei ragazzi, lo so bene, essendo sia insegnante che madre. I genitori di quel ragazzo ne avevano avuta l'opportunità: sarebbe bastato fargli notare che, come lui si era sentito mortificato da quell'imbecille, l'altro si era sentito doppiamente mortificato dalle parole gay e femminuccia. Ma non l'hanno colta quell'occasione.
La cosa grave è anche un'altra: che gli educati, i rispettosi, i ragazzi studiosi devono soccombere rispetto a questi bulletti, appoggiati dalla spocchia ( e dai soldi, suppongo in questo caso, dato che una causa costa) delle famiglie. Mah...

Da quando la scuola è una azienda ed il fruitore è il "cliente" si è instaurata una legge di mercato.Tu sei contento,io chiudo gli occhi... ed è anarchia,sopraffazione.Se tolgono autorità,considerazione sociale agli insegnanti questo può accadere.Devono tornare i valori,la stima,la giusta considerazione...allora si che sarà "scuola".Parlo con cognizione di causa,essendo una ex-insegnante.

Ciao, benvenuta nel mio blog. Io insegno ancora e non posso che concordare con te. Siamo diventati dei 'progettifici' per 'attirare la clientela'... e temiamo che essa ci sfugga perché la scuola non si fa più sulla qualità, ma sui numeri, per cui se perdi un alunno chiudiamo l'edificio, accorpiamo, si perdono cattedre...Temo che sia però una tendenza irreversibile. Purtroppo.

Immagina quale sarebbe stata la reazione dei genitori se avesse dovuto scrivere 'Devo rispettare gay e femminucce'. Dura a morire la s-cultura maschilista, le femmine son sempre un'offesa. Cmq, concordo con BPC, nn è convincendo il ragazzo di essere un deficiente che gli si insegna il rispetto. Il rispetto deve partire dal rispetto per se stesso. Ciao

Mah, in genere questi sono quei soggetti che di sé hanno idolatria, si sentono dei padreterni e pensano che gli altri siano al mondo per adorarli: dei deficienti, insomma, che però giustamente non diventeranno consapevoli di esserlo solo scrivendolo. Ho detto prima che non avrei fatto scrivere quella frase, al posto della prof, ma ...confesso che l'avrei pensato che era deficiente, nel senso di soggetto che 'deficitava' ossia mancava di qualcosa, e avrei anche pensato che una delle cose che gli 'deficitavano' era una buona dose di calci in culo da parte di genitori consapevoli.
Ciao!

esatto...le ultime parole calzano perfettamente....

...soprattutto se poi uno porta un bel 45 calzano pure meglio! eheheh ;-)