VISTO DA NOIil mondo della chat visto attraverso l'esperienza di Dani e Miky e l'apporto di tutti quelli che passano di qui .... |
MIKY - PEZZI DI ME...
Probabilmente siamo tutti bottiglie che danzano sopra le onde di un oceano immenso.
Siamo tutti bottiglie con dentro un messaggio e, con la nostra leggerezza di sughero andiamo qua e là toccandoci, sfiorandoci, scontrandoci ed accompagnandoci per un certo numero di anni.
Così potrà accadere che quando la nostra bottiglia sfiorerà o toccherà un'altra bottiglia contenente un messaggio simile al nostro, l'evento sarà celebrato da un tintinnio.
E se vorremo stare insieme il tintinnio si ripeterà diventando un applauso sopra la grande distesa d'acqua.
Si avvicenderanno momenti di tempesta e momenti di bonaccia, di oscurità e di splendore.
Qualcuno tentarà di scalfire o di rompere il nostro vetro, ma se non raccoglieremo gli attacchi e le sfide, verrà in nostro soccorso un'onda più alta che ci allontanerà in un battibaleno.
E potremo persino separarci, ma l'identità del nostro messaggio ci farà un'altra volta ritrovare.
E sarà un tintinnio ed ancora un applauso.
E non è nemmeno necessario che siano le tempeste a separarci. Nella vita nemmeno il marito e la moglie, il padre e la figlia, il figlio e la figlia, anche se vivono insieme, sono uniti in ogni momento.
Essi hanno diritto ad incontrare altre bottiglie di vetro bianco o di vetro giallo o di vetro nero o di vetro rosso, per conoscere altri messaggi, per ondulare in altri spazi, per sondare acque più fresche o più calde, più chiare o più scure, più sopra o più sotto.
Tanto nessun mare è infinito.
Ogni distesa d'acqua, anche la più sconfinata, ha il suo argine di terra e qui le bottiglie si fermano per trasmettere al sole il loro messaggio attraverso la trasparenza del vetro.
E se il messaggio non sarà cancellato da infiltrazioni d'acqua e di sale, noi ci ricomporremo perfetti nella nostra entità e conquisteremo la terra camminando eretti.
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Post n°7 pubblicato il 09 Ottobre 2006 da OUTLANDOS3
Credo che la definizione della LAD come internet-dipendenza sia perfetta e non fà una grinza, ma mi chiedo quanti di noi che usiamo questo mezzo ammette di trovarsi in queste condizioni? Io credo nessuno, in quanto chi legge sicuramente non si rispecchia nella definizione della LAD e soprattutto perchè scoprire la prorpia condizione non è un'impresa facile per nessuno figurarsi da chi è "affetto" dalla LAD o da altre patologie della psiche. La Lad non è solo questione di quantità del tipo dimmi quante ore passi al PC e ti dirò se ne sei dipendente o meno. Credo piuttosto che sia anche una questione di mentalità e maturità, relativamente alla capacità di porsi dei limiti e di non farsi condizionare dagli altri o da internet. Purtroppo a conferma di ciò che dico chi soffre maggiormente di questa sorta di dipendenza sono i ragazzini che non hanno ancora raggiunto la maturità sufficiente per distinguere fin dove è finzione ed incomincia la realtà o comprendere il loro stato. Ci sarebbe da meditare e nello stesso tempo cercare di far comprendere bene i "limiti" di Internet.
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