Se c'è una cosa che proprio non sopporto, è sentirmi dire - e in tanti lo dicono - che il lavoro c'è, ma è la gente che non vuole lavorare. Bene, disoccupata da quasi due anni, con il toner della stampante esaurito a furia di curricula distribuiti a destra e a sinistra, disillusa sulla possibilità di trovare un lavoro non dico corrispondente al mio titolo di studi e alle mie esperienze, ma qualcosina che si avvicini, ho deciso di accettare la proposta di una vicina di casa - mica tanto vicina - e fare assistenza ai suoi genitori anziani, lui 91 anni, lei 84, abbastanza autosufficienti. Questa la proposta originaria: 2 ore al mattino, 2 il pomeriggio, niente faccende domestiche perchè c'è già la donna delle pulizie, domenica pomeriggio libera. I miei compiti: occuparmi della colazione e dei medicinali, cucinare a pranzo e cena e sistemare i piatti in lavastoviglie, occuparmi del bucato. Il tutto a 500 euro al mese. Detta così, sembra una pacchia, ma adesso viene il bello. In questa settimana non ancora finita di "prova", io vado e vengo da casa degli anziani dalle 6 alle 10 volte al giorno, per un totale di circa 7 ore, senza contare il vai e vieni. Rifaccio il letto, ramazzo le due stanze, lavo a mano la biancheria intima, oltre a quanto pattuito. Il tutto, non tralasciamo, senza un orario ben definito, perchè non c'è possibilità di stabilire degli orari, ma sempre a disposizione degli anziani in media dalle 9 del mattino alle 21 di sera, a parte gli "straordinari che mi son capitati, una mattina alle 8 e una sera fino alle 22.
A conti fatti, io sono impegnata tutto il giorno, tutti i giorni, festivi compresi, per 500 euro, senza avere la possibilità di utilizzare per le mie faccende gli intermezzi di tempo, che non sono sufficienti nemmeno per fare la spesa. Qualcuno può dire: "sì, è vero, ma se fossi una dipendente non saresti comunque impegnata a tempo pieno?" Bè, insomma, non è che sia la stessa cosa, perchè prenderei uno stipendio decente, assicurazione, contributi e giorno libero nella settimana, tredicesima, quattordicesima e ferie pagate.
Ho deciso: vado in Romania e prendo la cittadinanza rumena, poi vengo in Italia e chiedo il permesso di soggiorno, mi presento ad uno dei vari uffici che proliferano ultimamamente sui diritti degli immigrati e chiedo lavoro. Farò ugualmente la badante, ma almeno avrò un contratto decente, come stabilisce la legge.
Scherzi a parte, non sono mai stata molto ambiziosa, nè pretenziosa; d'altra parte non considero un lavoro più umile di un altro, ma son sempre stata dell'idea che il lavoro è onore. Però, a parte il fatto che mi sento sfruttata (dalle mie parti, una badante prende 7-8 euro all'ora), non è che sia un lavoro proprio gratificante. Non mi riferisco alle mansioni in sè, ma proprio al fatto di fare qualcosa che mi stimoli, che mi si presenti come una sfida da portare a termine, non so se mi spiego. Ho sempre desiderato un lavoro che mi facesse crescere... ma qui l'unica cosa che cresce è il mio malcontento.
Inviato da: cassetta2
il 13/05/2022 alle 10:59
Inviato da: mau.scorpio
il 23/11/2013 alle 13:21
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il 21/08/2013 alle 23:11
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il 21/08/2013 alle 23:10
Inviato da: mariselene
il 03/04/2013 alle 20:52