Creato da lenteopaca il 29/09/2008

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Post N° 19

Post n°19 pubblicato il 31 Marzo 2009 da lenteopaca
Foto di lenteopaca

La vita è una ruota

Il Primo giorno, Dio creò la Mucca e disse:

- Dovrai andare nei campi con il contadino, soffrire tutto il giorno sotto

il sole, figliare in continuazione e farti spremere

tutto il latte possibile. Ti concedo un'aspettativa di vita di 60 anni.

La Mucca rispose:

- Una vita così disgraziata me la vuoi far vivere per 60 anni? Guarda, 20

vanno benissimo, tieniti pure gli altri 40! - E così fu.

Il secondo giorno, Dio creò il Cane e disse:

- Dovrai sedere tutto il giorno dietro l'ingresso della casa dell'uomo,

abbaiando a chiunque si avvicini. Ti assegno un'aspettativa di vita di 20

anni.

Il Cane replicò:

- 20 anni a rompermi le palle e a romperle agli altri? Guarda, 10 sono più

che sufficienti, tieniti pure gli altri! - E così fu.

Il terzo giorno, Dio creò la Scimmia e disse:

- Dovrai divertire la gente, fare il pagliaccio ed assumere le espressioni

più idiote per farla ridere. Vivrai 20 anni.

La scimmia obiettò:

- 20 anni a fare il cretino? Mi associo al cane e te ne restituisco 10! - E

così fu

Infine, Dio creò l'Uomo e disse:

- Tu non lavorerai, non farai altro che mangiare, dormire, scopare e

divertirti come un matto. Ti assegno 20 anni di vita!

E l'Uomo, implorante:

- Come, 20 anni?!? solo 20 anni di questo Bengodi?

Senti, ho saputo che la Mucca ti ha restituito 40 anni, il Cane 10 e la

Scimmia altri 10, sommati ai miei 20 farebbero 80,

dalli tutti a me!!! - E così fu.

Ecco perché per i primi 20 anni della nostra vita non facciamo altro che

mangiare, dormire, giocare, scopare, godercela e non fare un cazzo, per i

successivi 40 lavoriamo come bestie per mantenere la famiglia, per gli

ulteriori 10 facciamo i cretini per far divertire i nipotini, e gli ultimi

10 li passiamo rompendo le palle a tutti.

 
 
 

...gli uomini

Post n°18 pubblicato il 23 Marzo 2009 da lenteopaca

Gli uomini...

Quelli bravi, sono brutti.
Quelli belli, sono cattivi.
Quelli belli e bravi, sono gay.
Quelli belli, bravi ed eterosessuali, sono sposati. (e io aggiungerei: non con te ovviamente!!!)
Quelli non bellissimi ma bravi, non hanno soldi.
Quelli non bellissimi, bravi e con i soldi, se non sono sposati sono plurifidanzati.
Quelli belli e senza soldi, sono stupidi.
Quelli belli, non bravissimi, benestanti e ragionevolmente eterosessuali, non ci credono alla loro portata.
Quelli che ci considerano carine, che sono abbastanza bravi e hanno soldi, sono codardi... e magari tirchi.
Gli uomini che sono ragionevolmente bravi, sono timidi e NON PRENDONO MAI L'INIZIATIVA!
Quelli che non prendono mai l'iniziativa, perdono automaticamente l'interesse quando siamo noi a prendere l'iniziativa.
Quelli che prendono l'iniziativa sono pieni di dubbi e problemi che vogliono darci da risolvere.

Ma chi li capisce questi uomini?

Se non vai a letto con loro... Non li ami!
Se non sei desiderosa di loro, hai altro per la testa...
Se gliela dai subito... Sei mignotta!
Se non gliela dai subito... Sei stronza!
Se sei tenera con loro... Sei una stupidina!
Se non lo sei... Sei un'insensibile!
Se non ti curi del tuo aspetto... Sei trasandata!
Se ti curi troppo... Vuoi fare la civetta con un altro!
Se non lavori... Sei una semplice casalinga!
Se lavori (e guadagni più di loro)... Si incavolano!
Se devono sempre pagare loro... E' un approfittarsene...
Se paghi tu... Si sentono sminuiti!
Se loro fanno carriera... E' per le loro capacità...
Se la fai tu... E' prechè sei andata a letto con il capo!
Se loro escono con le altre... Fa parte della loro natura...
Se tu esci con altri... Sei infedele!
Se esci con un uomo senza soldi... Fai l'intellettuale da strapazzo...
Se esci con un miliardario... Sei un'interessata!

Un uomo a 40 anni non sposato... E' single ricercatissimo!
Se tu a 40 anni non ti sei sposata... Ormai hai perso il treno!
Se hanno 50 anni rimorchiano quelle che vogliono...
Se hai 50 anni, sei fuori giro!

Sei sei di cattivo umore, sei una nevrotica...
Se lo sono loro... Poverini, non li capisci!

Sei sei brutta... Non ti degnano di uno sguardo...
Sei sei bella... Sei stupida!
Se sei bella e intelligente... Ti temono...
Se sei bella, ricca e intelligente... Ti trattano come un delfino bianco!

Se ti fanno le corna, hanno commesso uno stupido errore.
Se lo fanno e li prendi a calci... Non hai pazienza...
Se hanno un'amante... E' perchè a casa non trovano ciò di cui hanno bisogno...
Se l'amante è tuo... Sei una puttana...

Se loro vanno in giro con una più giovane... Bravo, bravo, bravo!
Se lo fai tu... Sei patetica!

Se sono insopportabili... Cerca di capirli, hanno avuto una giornataccia!
Se lo sei tu... Hai le mestruazioni!

 
 
 

....una risata per sole donne....

Post n°17 pubblicato il 18 Febbraio 2009 da lenteopaca
Foto di lenteopaca

Un' insegnante spagnola stava spiegando alla classe che in spagnolo , contrariamente all'inglese, i nomi possono essere sia maschili che femminili.

                       
                        
                        "casa, per esempio, è femminile: la casa"
                       
                        "matita, invece, è maschile: el lapiz"
                       
                       
                        
                        Uno studente chiese: "di che genere è la parola computer?"
                       
                       
                       

                        Anzichè rispondere, l'insegnante divide la classe in due gruppi, maschi e femmine, e gli chiese di decidere tra loro se computer dovesse essere maschile o femminile. A ciascun gruppo chiese inoltre  di motivare la scelta con 4 ragioni.

                       
                        
                        Il gruppo degli uomini decise che " computer" dovesse essere decisamente femminile  "la computadora" perchè:
                       
                       
                       

                        1.Nessuno tranne il  loro creatore capisce la loro logica interna;

                       
                        
                        2. Il linguaggio che  usano per comunicare tra computer è incomprensibile;
                       
                       
                        
                        3. Anche il più piccolo errore viene archiviato nella memoria a lungo termine per possibili recuperi futuri e
                       
                       
                        
                        4. non appena decidi di comprarne uno, ti ritrovi a spendere metà del tuo salario in accessori.
                       
                       
                        
                       
                       
                        Il gruppo delle donne, invece, concluse che i computer dovessero essere maschili (el computador) perchè:
                       
                       
                        1. Per farci qualunque cosa, bisogna accenderli;
                       
                        2. Hanno un sacco di dati ma non riescono a pensare da soli;
                       
                        3. Si suppone che ti debbano aiutare a risolvere i problemi, ma per la metà delle volte, il problema sono LORO;  e
                       
                       
                        4. Non appena ne compri uno, ti rendi conto che se avessi aspettato qualche tempo, avresti potuto avere un modello migliore
                       
                       
                        
                        Le donne vinsero.
                       

 
 
 

SOLIDARIETA - Appello agli uomini: La violenza contro le donne ci riguarda, prendiamo la parola e l’impegno come uomini

Post n°16 pubblicato il 09 Febbraio 2009 da lenteopaca
Foto di lenteopaca

E’ sempre più lunga la scia di delitti commessi da uomini contro ex mogli o fidanzate, contro compagne in procinto di lasciarli, violenze di gruppo, stupri consumati durante una festa o aggressioni. Violenze nate nel degrado delle nostre periferie, ma anche stupri e ricatti sessuali ad opera di italiani contro donne straniere e di stranieri contro donne italiane: comunque e sempre uomini. Le reazioni delle istituzioni ci sembrano inadeguate o addirittura negative. Per questo, ad oltre due anni dalla sua prima pubblicazione torniamo a proporre il nostro Appello agli uomini. Nel settembre 2006 era stato pubblicato e sottoscritto da quasi mille uomini di tutta Italia. Oggi lo rilanciamo come appello dell’Associazione Nazionale MaschilePlurale, nata nel maggio del 2007 e vi chiediamo di aderire.

“Assistiamo a un ritorno quotidiano della violenza esercitata da uomini sulle donne, con dati allarmanti anche nei paesi “evoluti” dell’Occidente democratico. Violenze che vanno dalle forme più barbare dell’omicidio e dello stupro, delle percosse, alla costrizione e alla negazione della libertà negli ambiti familiari, sino alle manifestazioni di disprezzo del corpo femminile. Una ricerca del Consiglio d’Europa afferma che l’aggressività maschile è la prima causa di morte violenta e di invalidità permanente per le donne fra i 16 e i 44 anni in tutto il mondo e tale violenza si consuma soprattutto tra le pareti domestiche.
Siamo di fronte a una recrudescenza quantitativa di queste violenze oppure a un aumento delle denunce da parte delle donne? Resta il fatto che esiste ormai un’opinione pubblica e un senso comune, che non tollera più queste manifestazioni estreme della sessualità e della prevaricazione maschile.
Chi lavora nella scuola e nei servizi sociali denuncia una situazione spesso molto critica nei comportamenti degli adolescenti maschi, più inclini delle loro coetanee a comportamenti violenti, individuali e di gruppo.
Forse il tramonto delle vecchie relazioni tra i sessi basate su una indiscussa supremazia maschile provoca una crisi e uno spaesamento negli uomini che richiedono una nuova capacità di riflessione, di autocoscienza, una ricerca approfondita sulle dinamiche della nostra sessualità e sulla natura delle relazioni con le donne e con gli altri uomini.
La rivoluzione femminile che abbiamo conosciuto dalla seconda metà del secolo scorso ha cambiato il mondo. Sono mutate prima di tutto le nostre vite, le relazioni familiari, l’amicizia e l’amore tra uomini e donne, il rapporto con figlie e figli. Sono cambiate consuetudini e modi di sentire. Anche le norme scritte della nostra convivenza registrano, sia pure a fatica, questo cambiamento.
L’affermarsi della libertà femminile non è una realtà delle sole società occidentali. Il moto di emancipazione e liberazione delle donne si è esteso, con molte forme, modalità e sensibilità diverse, in tutto il mondo. La condizione della donna torna in modo frequente nelle polemiche sullo “scontro di civiltà” che sarebbe in atto nel mondo. Noi pensiamo che la logica della guerra e dello “scontro di civiltà” può essere superata solo con un “cambio di civiltà” fondato in tutto il mondo su una nuova qualità del rapporto tra gli uomini e le donne.
Oggi attraversiamo una fase contraddittoria, in cui sembra manifestarsi una larga e violenta “reazione” contraria al mutamento prodotto dalla rivoluzione femminile. La violenza fisica contro le donne può essere interpretata in termini di continuità, osservando il permanere di un’antica attitudine maschile che forse per la prima volta viene sottoposta a una critica sociale così alta, ma anche in termini di novità, come una “risposta” nel quotidiano alle mutate relazioni tra i sessi.
Un altro sintomo inquietante è il proliferare di mentalità e comportamenti ispirati da fondamentalismi di varia natura religiosa, etnica e politica, che si accompagnano sistematicamente a una visione autoritaria e maschilista del ruolo della donna. Queste stesse tendenze sono però attualmente sottoposte a una critica sempre più vasta, soprattutto – ma non esclusivamente – da parte femminile.
In un contesto di insicurezza (in parte reale, in parte enfatizzata dai media e da settori della politica), di continua emergenza e paura per azioni terroristiche e per le contraddizioni provocate dalla nuova dimensione dei flussi di immigrazione, nel dibattito pubblico la matrice della violenza patriarcale e sessuale è stata spesso riferita a culture e religioni diverse dalla nostra. Molte voci però hanno insistito giustamente sul fatto che anche la nostra società occidentale non è stata e non è a tutt’oggi immune da questo tipo di violenza. E’ anzi possibile che il rilievo mediatico attribuito alla violenza sessuale che viene dallo “straniero” risponda a un meccanismo inconscio di rimozione e di falsa coscienza rispetto all’esistenza di questo stesso tipo di violenza, anche se in diversi contesti culturali, nei comportamenti di noi maschi occidentali.
Si è parlato dell’esigenza di un maggiore ruolo delle istituzioni pubbliche, sino alla costituzione come parti civili degli Enti Locali e dello Stato nei processi per violenze contro le donne. Si è persino messo sotto accusa un ipotetico “silenzio del femminismo” di fronte alla moltiplicazione dei casi di violenza.
Noi pensiamo che sia giunto il momento, prima di tutto, di una chiara presa di parola pubblica e di assunzione di responsabilità da parte maschile. In questi anni non sono mancati singoli uomini e gruppi maschili che hanno cercato di riflettere sulla crisi dell’ordine patriarcale. Ma oggi è necessario un salto di qualità, una presa di coscienza collettiva. La violenza è l’emergenza più drammatica.
Una forte presenza pubblica maschile contro la violenza degli uomini potrebbe assumere valore simbolico rilevante. Anche diffondendo e firmando questo Appello, convocando nelle città manifestazioni, incontri, assemblee, per provocare un confronto reale.
Siamo sempre più convinti che un filo unico leghi fenomeni anche molto distanti tra loro ma riconducibili alla sempre più insopportabile resistenza con cui la parte maschile della società reagisce alla volontà che le donne hanno di decidere della propria vita, di significare e di agire la loro nuova libertà: il corpo femminile è negato con la violenza. E invece viene anche disprezzato e considerato un mero oggetto di scambio (come ha dimostrato il recente scandalo sulle prestazioni sessuali chieste da uomini di potere in cambio di apparizioni in programmi tv ecc.). Viene rimosso da ambiti decisivi per il potere: nella politica, nell’accademia, nell’informazione, nell’impresa, nelle organizzazioni sindacali. Lo sguardo maschile non vede ancora adeguatamente la grande trasformazione delle nostre società prodotta negli ultimi decenni dal massiccio ingresso delle donne nel mercato del lavoro.
Proponiamo e speriamo che finalmente inizi e si diffonda in tutta Italia una riflessione pubblica tra gli uomini, nelle famiglie, nelle scuole e nelle università, nei luoghi della politica e dell’informazione, nel mondo del lavoro, una riflessione comune capace di determinare una svolta evidente nei comportamenti quotidiani e nella vita di ciascuno di noi.”

Per firmare l’Appello: www.maschileplurale.it

Sito: www.maschileplurale.it
Blog: http://blogmaschilepluraleitalia.blogspot.com
Contatti: info@maschileplurale.it

 
 
 

è quasi fatta ?

Post n°15 pubblicato il 09 Febbraio 2009 da lenteopaca
Foto di lenteopaca

A larghissima maggioranza Montecitorio ha approvato la legge contro lo stalking (persecuzione) ed ora il passo ulteriore spetta al Senato. Con 379 voti a favore, due contrari e tre astensioni, la Camera ha dato il primo via libera al disegno di legge per il contrasto agli "atti persecutori", il cosiddetto "stalking". Il testo prevede che il reato di molestie insistenti sia punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Durante l’esame in Commissione giustizia sono stati accolti alcuni emendamenti proposti dal centrosinistra. Il Ddl per la prima volta ha così incontrato il favore di maggioranza e opposizione. Ne parla approfonditamente la giornalista Catia Acquesta nel blog www.lettera22.it . Da sei mesi a quattro anni di reclusione per chi, uomo o donna che sia, molesta o minaccia con atti reiterati tali da provocare un grave e perdurante stato di ansia e paura, oppure determinare un fondato timore per l'incolumità propria o del prossimo congiunto o costringere il perseguitato ad alterare le proprie scelte o abitudini di vita. Il delitto di stalking verrebbe punito sempre a querela di parte, ma si può procedere d'ufficio se il reato è commesso nei confronti di un minore o di un disabile, anche quando il molestatore sia stato già ammonito dal magistrato. Infatti la persona perseguitata può chiedere prima al questore di ammonire l'accusato che viene invitato a tenere una condotta conforme alla legge. Infatti il Ddl prevede che il giudice possa intimare all'imputato di non avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima.
Il provvedimento comprende delle aggravanti nel caso in cui il reato sia commesso ai danni di minori, disabili o donne incinte. Inoltre, sempre in base al testo approvato, sarà istituito un numero verde presso il dipartimento delle Pari Opportunità per fornire assistenza psicologica e giuridica alle vittime dello stalking. In aula è stato bocciato invece un emendamento proposto da Alessandra Mussolini che proponeva il patrocinio legale gratuito per le donne o gli uomini perseguitati.
Tra le modifiche approvate in aula, però compare l'abolizione dell'aggravante se a commettere il reato e' il coniuge (resta però l'aggravante per gli ex, anche se non sposati) e l'aumento della pena se il molestatore e' recidivo. Non è chiara la motivazione di questa eliminazione. Il problema è che siamo in Italia e che prima che una sentenza dichiari “ex” il coniuge possono passare anche tre, quattro, otto anni, ovvero un tempo più che sufficiente affinché lo stalker persegua fino in fondo il suo disegno criminale. L’aggravante anche per il coniuge che compie atti persecutori, insieme al rischio di una misura cautelare immediata, potrebbe invece essere un utile deterrente per fermare lo stillicidio di minacce e aggressioni proprio nella fase in cui, come dimostrano le cronache, si fa in genere più frenetica l’attività di chi ritiene che la persona “amata” sia una sua proprietà, libero dunque di annientarla.
Comprendo la necessità che una legge per frenare e punire i persecutori sia varata il più presto possibile, ma di carenze la proposta approvata alla camera, come visto, ne ha molte. Oltre alla discriminante tra coniuge o meno, la bocciatura della proposta di Alessandra Mussolini, per me sensata, stona ed è forse motivata da sole ragioni economiche.
Inoltre, sarebbe sensato prevedere un periodo di rieducazione psichiatrica per i persecutori, più che la carcere. Sei mesi passano subito ed anzi il persecutore tornando libero non aspetterà altro che riprendere la sua azione con maggior accanimento e determinazione, sapendo a cosa va in contro. Inoltre si parla di “atti reiterati tali da provocare un grave e perdurante stato di ansia e paura,….” Ma chi stabilisce questo limite e quando una molestia amorosa non corrisposta, diventa persecuzione ? I magistrati dovranno decidere secondo la propria sensibilità del momento ?
Con la conseguenza che si avranno sentenze diverse e sicuramente diversità di applicazione della legge. Il concetto è troppo labile. La vittima può subire forti traumi prima che la giustizia definisca sufficienti i segnali di allarme della stessa vittima e questa potrebbe perdere la fiducia nelle istituzioni...prima della vita.
Inoltre è prevista anche l'interdizione dei luoghi frequentati dalla vittima da parte del persecutore. La legge non stabilisce bene il limite fra la sentenza di carcerazione e questo provvedimento e comunque, chi deve controllare e con quali mezzi che il persecutore sia lontano dai luoghi frequentati dalla Vittima, che così deve sempre dichiarare dove va.
Qualcuno ha eccepito eccessiva la condanna da 6 mesi a 4 anni, ma evidentemente non conosce in maniera approfondita i danni che provoca sulla vittima il persecutore, danni irreparabili come incubi, insonnia, flash back, eccetera, paragonabili a quelli riscontrati nei sopravvissuti ad un disastro aereo, come risulta da studi approfonditi condotti negli Usa.
Certo meglio una legge monca che nulla, si dirà !
Il principio fondamentale comunque è che lo stalker debba essere fermato in tempo. Prima che sia troppo tardi. Prima cioè che provochi questi danni. O, peggio ancora, prima che arrivi all'omicidio della vittima.
Come è evidente, c'è quindi ancora materia su cui i senatori possono e forse devono riflettere. Resta comunque l'enorme passo avanti compiuto, purché le esigenze della politica di Palazzo non vanifichino il tutto.
Questo è l'effetto di leggi in cui le donne non hanno il potere decisionale, ma solo propositivo e siamo ancora in presenza di una legge sul corpo delle donne demandata alla "sensibilità" di uomini ben avvezzi ad altro, con immunità !

 
 
 
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