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RuSsIa (introduzione, storia,geografia)

Post n°1 pubblicato il 01 Marzo 2010 da piccola_sovietica

Introduzione
Russia - Bandiera



Russia - Stemma




La Federazione Russa (in russo Российская Федерация), chiamata comunemente anche Russia, è uno stato che si estende tra l'Europa e l'Asia. Con una superficie di 17.075.200 chilometri quadrati, la Russia è l'entità statale più vasta del mondo.
Confina con
Norvegia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Bielorussia,
 
Ucraina, Georgia, Azerbaigian, Kazakistan, Cina, Mongolia e Corea del Nord
È bagnata a nord ovest dal
mar Baltico, a nord dal Mare Glaciale Artico, a est dall'oceano Pacifico e a sud dal mar Nero e dal mar Caspio. Conta circa 142 milioni di abitanti. La capitale è Mosca. Come principale successore dell'Unione Sovietica, la Russia è ancora uno stato con una forte influenza politica, specialmente all'interno della CSI, che comprende tutti gli stati dell'ex Unione Sovietica  tranne tre,repubbliche baltiche - Lettonia, Estonia e Lituania.

Storia

Nei secoli precedenti la nascita di Cristo le vaste terre della Russia meridionale erano abitate da popoli indoeuropei (di cui erano probabilmente la terra d'origine) come gli Sciti, a cui si avvicenderanno i Sarmati e, nell'alto Medioevo, gli slavi; nell'area che poi diventerà il centro del futuro stato russo, vale a dire il bacino di Mosca, per lungo tempo prima del X secolo dimorarono genti di ceppo finnico o lituano. Tra il III e il VI secolo dell'era cristiana, le steppe subirono, a ondate successive, le invasioni di popoli nomadi, guidate da tribù bellicose che si dirigevano verso l'Europa occidentale. Fu il caso, ad esempio, degli Unni e degli Avari. Un popolo turco, i Cazari, governò la Russia meridionale durante l'VIII secolo; furono preziosi alleati dell'Impero Bizantino e condussero diverse guerre contro i califfati arabi. A partire dal VII secolo, gli slavi cominciarono ad avere il predominio nella Russia occidentale e pian piano assimilarono le preesistenti tribù ugro-finniche, come i Merja, i Muromi e i Mesceri; verso la fine dello stesso secolo entrarono nella scena russa anche delle popolazioni di origine vichinga, i Rus', che sovrapponendosi e successivamente mescolandosi a questo substrato diedero successivamente origine alla Rus' kievana. I primi nuclei della nazionalità russa si formano verso la fine del IX secolo intorno a Kiev, entro i confini di uno stato che prese il nome di Rus' di Kiev, grazie all'opera di principi del popolo chiamato Rus' (di stirpe vichinga) provenienti da Velikij Novgorod, sotto la guida di Rjurik I. Uno dei primi sovrani della neonata unità statuale fu Oleg I, mentre Vladimiro I il Santo (956-1015, regnante dal 980) è considerato il promotore della conversione al cristianesimo, che fece sì che il regno di Kiev entrasse in stretti rapporti con Bisanzio. Più tardi sorsero altri centri di potere, come quelli di Vladimir, Tver', Jaroslavl' e di Suzdal'. Nel 1237, il paese fu invaso dai Mongoli guidati da Genghis Khan che fondarono il Khanato dell'Orda d'Oro localizzato tra il Don e la Volga. Dopo gli anni di caos che caratterizzarono il cosiddetto periodo dei torbidi, il potere in Russia passò alla dinastia dei Romanov, fondata nel 1613 da Michele III, che tenne la Russia sino alla rivoluzione del 1917.All'inizio del XX secolo il sistema di governo autocratico si presenta come estremamente conservatore, dato che nel secolo precedente ha rifiutato praticamente ogni tentativo di ammodernamento. Queste condizioni di tensione interna contribuirono a portare la Russia ad una grave crisi, che sfociò nella Rivoluzione d'Ottobre. L'Impero Russo di inizio XX secolo era una nazione fra le più arretrate d'Europa, nonostante le eccezionali dimensioni territoriali; i segnali di malcontento della popolazione verso un regime zarista retrogrado e chiuso a difesa del suo carattere autocratico (che aveva assunto fin dai tempi della Russia moscovita) si moltiplicarono a partire dai primi anni del secolo, sotto forma di vaste rivolte di operai e contadini. Nel gennaio del 1905, una manifestazione di massa davanti al Palazzo d'Inverno (nella allora Pietrogrado), alla quale parteciparono decine di migliaia di persone che chiedevano maggiori diritti, era culminata in un massacro da parte delle forze di polizia.

Foto segnaletica di Lenin, 1895.

La rivoluzione che ebbe luogo quell'anno, in un lungo periodo compreso fra il febbraio (rivoluzione di febbraio) e il novembre (la più famosa rivoluzione d'ottobre, per via della differenza fra i calendari giuliano e gregoriano)
ebbe come effetto immediato la distruzione del regime zarista e la costituzione dell'Unione Sovietica, sotto la guida del leader bolscevico Vladimir Il'ič Ul'janov, meglio conosciuto come Lenin. Fu un evento sociopolitico la cui portata travalicò i confini della Russia; l'Unione Sovietica, lo Stato nato dalla rivoluzione, fu il primo tentativo di applicazione pratica su scala nazionale delle teorie sociali ed economiche di Karl Marx e Friedrich Engels. Dopo la morte di Lenin nel 1924 la guida dell'Unione Sovietica, la direzione del nuovo stato si consolida nelle mani di Josif Stalin. Nell'arco di pochi anni Stalin trasforma il proprio potere in una vera e propria dittatura. Il regime staliniano causò milioni di vittime, tra le quali oppositori politici, noti o sospettati, e militari che vengono giustiziati o esiliati in Siberia durante le cosiddette Grandi Purghe degli anni '30.
Stalin.

Nel 1941 la Germania nazista, nonostante la stipula del patto Ribbentrop-Molotov nel 1939, attacca l'Unione Sovietica coinvolgendola nella seconda guerra mondiale. Questo intervento, noto anche come campagna di Russia, durante la seconda guerra mondiale rappresentò il più importante teatro della guerra tra le potenze alleate e la Germania nazista, e, più in generale, lo scenario fondamentale che decise la seconda guerra mondiale. Le dimensioni dei combattimenti, l'entità delle perdite e la profondità delle distruzioni materiali ne fecero il più vasto teatro di guerra della storia. Dopo quattro anni di guerra, costata milioni di vittime e enormi danni materiali, nel 1945 l'Unione Sovietica ottenne la vittoria diventando così una delle due superpotenze dominanti, in grado di estendere la sua sfera di influenza su una parte considerevole del mondo.Gli anni successivi alla seconda guerra mondiale furono contraddistinti dalla cosiddetta "guerra fredda", un lungo periodo di contrapposizione e scontro ideologico fra gli Stati Uniti e i loro alleati (la NATO) e il blocco comunista, unito sotto il Patto di Varsavia. I due schieramenti ingaggiarono una dura lotta geopolitica per il controllo politico ed economico del Terzo Mondo a partire dalla Crisi di Suez del 1956, che tuttavia non si concretizzò mai in uno scontro militare diretto (che avrebbe teoricamente potuto portare alla distruzione del pianeta, visti gli arsenali in gioco); un momento di fortissime frizioni si ebbe nel 1962, con la cosiddetta crisi dei missili di Cuba. La guerra fredda si sviluppò nel corso degli anni su vari campi: militare (con la corsa agli armamenti), spaziale (la cosiddetta corsa allo spazio), ideologico, psicologico, tecnologico e anche sportivo.ulla fine degli anni '80, il leader sovietico Michail Gorbačëv, conscio delle gravi difficoltà dello stato sovietico, iniziò un percorso di riforme, attraverso politiche di glasnost'perestroika, che non si dimostrarono tuttavia sufficienti per impedire il collasso dell'Unione Sovietica, avvenuto dopo un fallito colpo di stato1991. La Russia dichiarò la sua indipendenza il 24 agosto dello stesso anno come Federazione Russa; in quanto principale erede dell'Unione Sovietica, ha da allora cercato di mantenere la sua influenza globale promuovendo la fondazione della Comunità degli Stati Indipendenti, ostacolata in questo da gravi difficoltà economiche.

Geografia

Il territorio russo è generalmente monotono, essendo costituito per la quasi totalità da vastissime pianure e da rilievi molto deboli; zone montuose accidentate si estendono, in pratica, solo ai confini dello spazio russo, presso i confini meridionali (catena del Caucaso, monti dell'Altaj) e nell'estremo oriente, che è anzi una zona molto accidentata dal punto di vista geologico. Ovunque, escluse le estreme zone meridionali, sono ben visibili i segni del glacialismo, che è stato uno dei più potenti fattori di costruzione del territorio russo attuale. La massima elevazione è raggiunta nella catena del Caucaso dal monte Elbrus (5.642 m). La quasi totalità della parte europea, così come la Siberia occidentale, è costituita da pianure; sono separate, a mo' di asse di simmetria, dalla catena montuosa degli Urali. Mentre la parte europea (chiamata Bassopiano Sarmatico) è spesso interrotta da modestissimi rilievi (Rialto Centrale Russo, Alture di Mosca, Alture del Volga fra i maggiori), la pianura della Siberia occidentale è una zona piatta in modo formidabile, fatto questo che origina enormi problemi di drenaggio delle acque (che pure, per le caratteristiche climatiche, non sono abbondanti). Le coste si estendono per varie decine di migliaia di chilometri e sono prevalentemente basse tranne che in alcune zone rivolte all'oceano Pacifico. Numerosi sono i bacini marini che bagnano le coste: ad ovest la Russia si affaccia per un breve tratto sul mar Baltico, mentre ad est il Pacifico forma i vasti bacini del mare di Ochotsk e del mare di Bering; la lunga fascia costiera artica si articola in grosse penisole piuttosto tozze (fra le maggiori quella del Tajmyr, di Gyda e di Jamal) che formano i bacini del mar Bianco, mare di Kara, mare di Laptev, mare della Siberia Orientale. Le principali isole sono la Novaja Zemlja, la Terra di Francesco Giuseppe, le Isole della Nuova Siberia, l'Isola di Wrangel e, sul lato pacifico, le Isole Curili e Sachalin.

Il rialto del Valdaj, nella Russia europea.

 Le rilevanti dimensioni territoriali russe e la ridotta frammentazione degli spazi si riflettono nella presenza di fiumi fra i maggiori del mondo, come lunghezza, portata d'acqua e vastità del bacino idrografico. I maggiori fiumi russi sono il Volga, che drena una grossa fetta della parte europea del territorio, e i tre grandi fiumi siberiani: l'Ob', lo Enisej e la Lena, ai quali si aggiungono, seppure con dimensioni lievemente minori, l'Amur e la Kolyma.Riguardo ai laghi, eccettuati i due maggiori, situati ai confini meridionali (mar Caspio e Bajkal), i maggiori sono situati nella parte europea; sono mediamente poco profondi, vista la debole movimentazione del territorio (Ladoga, Onega, Il'men', lago dei Ciudi). Nelle vaste pianure siberiane sono invece molto estese le zone paludose. Molto importanti, nel panorama russo, sono i bacini artificiali, alcuni dei quali di rilevanza mondiale, originati dallo sbarramento dei maggiori fiumi a scopi energetici.

Il Volga.

 

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