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Il Grande Inquisitore
Il Grande Inquisitore La leggenda del Grande Inquisitore
Un commento alla Leggenda del Grande Inquisitore dai "Fratelli Karamazov" di F. Dostoevskij.
Bellissimo: vero, la forza di Dio nel paradosso, nell'assurdo, nella distruzione di qualsiasi logica per innamorarcisi perdutamente di Lui come un ragazzo di una ragazza e quando ci si innamora, si sa, non si capisce pi niente ma tutto bello, si tratta di fare qualcosa di completamente irrazionale e incomprensibile per scoprire, dietro la grande paura che questo ci porta, una grande e insospettata serenit.
Il Grande Inquisitore, come tutti noi, ha paura di fare questo salto verso l'amore che gli costerebbe la perdita di tutte le sue certezze, e la paura per lui stata troppo forte e ha rinunciato a farsene travolgere accompagnato per mano da Ges, rimasto fermo sulla riva a guardare coloro che si affidavano a Lui contro ogni considerazione razionale per farsi portare sulla zattera della Sua Parola attraverso il mare della paura verso la spiaggia della felicit.
Il Grande Inquisitore come tutti noi: nel fondo della sua anima c' il sospetto che la felicit possa nascondersi dietro alla paura, ma ha perso la sua occasione di fidarsi e di provare, ha scelto di perdere questa occasione perch infine di scelta si tratta e si condannato all'infelicit.
A Lui il Grande Inquisitore non pu che fare una grande tenerezza, Lui che ci aspetta tutti sull'altra spiaggia sapendo perfettamente che se non fossimo liberi di scegliere tra la felicit e l'infelicit e se invece fossimo costretti ad essere felici, non saremmo realmente felici.
Lui non pu che baciare il Grande Inquisitore per la compassione che prova per la sua sofferenza ma senza dire niente per il rispetto della libert che Lui stesso gli ha dato e che necessaria alla felicit.
Lui che ha fatto il dolore proprio come fosse il sintomo di una malattia per aiutarci a capire che siamo infelici e dandoci quindi la possibilit di scoprire, semplicemente guardando nei nostri cuori, che la felicit possibile, se lo vogliamo, ma lasciandoci liberi di non guardare mai nei nostri cuori.
Lui che ha voluto far s che l'ubbidienza a Lui fosse solo ed esclusivamente amore.
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