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La svolta

Post n°1969 pubblicato il 24 Luglio 2017 da vivapasian
Foto di vivapasian

La definisce «una svolta epocale» ed è convinto che «le perplessità saranno risolte nella prossima assemblea dei sindaci». 



Il sindaco Furio Honsell difende la riforma delle Uti, orgoglioso anche di alcune scelte che hanno reso l'Unione intercomunale del Friuli Centrale «un laboratorio rispetto ad altre realtà in regione». «La nostra è una start up - afferma - e, come sa chi ha avviato un'impresa, la fase iniziale è difficile». Il primo cittadino, nel corso del suo intervento in consiglio comunale, incalzato dalle domande di Maurizio Vuerli (Forza Italia) e Loris Michelini (Identità Civica), ha anche cercato di chiarire i motivi che hanno spinto Pradamano e Campoformido ad astenersi durante la votazione del bilancio di previsione. «C'erano delle incertezze sulle entrate - ha spiegato -. Non è colpa nostra se nel passaggio di consegne da Provincia e Regione per la parte riguardante le scuole superiori non c'è stata la comunicazione delle spese. Con la prossima variazione di bilancio della Regione tutti questi dubbi svaniranno. Non ci sono divergenze, litigi o crepe». Lo stesso Honsell, presidente dell'assemblea dell'Uti, convinto di avere dalla sua parte la maggioranza, ha chiesto di mettere al voto il bilancio di previsione «il più velocemente possibile per avviare i bandi di gara che riguardano - ha spiegato - l'edilizia scolastica, finora rimasti fermi». «Quello che stiamo affrontando - ha proseguito - è un passaggio storico perché con l'approvazione del bilancio si passa da una fase virtuale e ipotetica a una fattiva e reale. Ovviamente ci sono dei meccanismi da oliare. Noi stessi stiamo negoziando la compartecipazione di Udine nell'Unione, scesa da 5 milioni a meno di un milione e mezzo di euro». Il sindaco è convinto dei vantaggi che a pioggia ricadranno sui Comuni. «Per quanto riguarda l'ambito socio sanitario - ha affermato - auspichiamo di far partire il concorso per le assistenti sociali perché ci sono i soldi. Grazie alle Uti, inoltre, anche il comune di Tavagnacco farà parte dell'unico circuito del Suap, lo sportello unico delle attività produttive. I Comuni più piccoli, come già sta facendo Udine, potranno collegarsi con le loro telecamere alla centrale della questura. Per quanto riguarda i vigili urbani si conta di risolvere al più presto la questione delle indennità che ricadranno in accordo di primo livello e, infine, per i tributi qualunque cittadino di Udine, o Tavagnacco o Pradamano, godrà degli stessi servizi. A cambiare sarà solo l'aliquota». Prendendo spunto da queste "sinergie", Honsell ha lanciato una stoccata nei confronti dei sindaci rimasti fuori dall'Uti. «Non ho ancora capito da che parte sta il sindaco di Reana. Abbiamo per lungo tempo parlato di progetti sulla Tresemane e ora si defila. A Pasian di Prato ci sono alcune questioni irrisolte per Santa Caterina, ma il sindaco preferisce giocare una partita da solo». «Manca collaborazione - ha tuonato Honsell -. E dopo ci si chiede perché il territorio udinese non conta più. Ogni volta che bisogna fare squadra siamo frammentati. Eppure io penso che un imprenditore possa solo trarre vantaggio dalle fusioni degli enti, dal fatto di parlare con un unico interlocutore anziché con tre o quattro. Il Friuli deve imparare da questa lezione e aprire gli occhi». E cita un caso emblematico: la scelta del presidente dell'Ausir, l'ambito unico dei servizi idrici e rifiuti, in seno all'Uti. Al tavolo sono seduti anche i comuni dissidenti: Pavia di Udine, Reana, Martignacco, Pagnacco e Pasian di Prato. La disputa ora è tra il sindaco di Pozzuolo, Nicola Turello e Emiliano Canciani, primo cittadino di Reana. Per cinque volte c'è stata la fumata nera. «È assurdo - ha concluso il primo cittadino di Udine - non aver ancora chiuso quella partita».

 
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