Creato da Typhoon4 il 05/11/2007
(nonsolo cartelle esattoriali impazzite) - Se i giusti non si oppongono, sono già colpevoli
 

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Velo ok? Fuori legge!

Post n°259 pubblicato il 09 Dicembre 2013 da Typhoon4
 

Avete presente quei bidoncini in plastica arancione disseminati lungo le strade con lo scopo di fungere da deterrente, in quanto contenitori di dispositivi tipo autovelox?

Ebbene, quei bidoncini, noti come Velo OK, possono a tutti gli effetti essere considerati per quello che sono: dei veri “bidoni”!

Il Ministero dei Trasporti, infatti, con due circolari (una del 24 luglio 2012 e una del 30 settembre 2013) ha ribadito che i velo-ok non sono a norma e vanno rimossi.

Dunque se vi è arrivata o vi dovesse arrivare una sanzione amministrativa (multa) per infrazione al codice della strada rilevata mediante bidoncino velo-ok, questa non deve essere pagata.

Per non pagarla, occorre opporre ricorso al Giudice di Pace territorialmente competente, ovvero al Prefetto, o direttamente presentando istanza di riesame in autotutela al Comando dei Vigili Urbani competente.

 

Suggeriamo alle associazioni di consumatori di promuovere una class action, con il duplice scopo di tutelare i cittadini da questo che si configura come l’ennesimo caso di abuso volto a fare cassa, e di denunciare alla Corte dei Conti le amministrazioni che si sono rese responsabili di questo inutile e dannoso sperpero di denaro pubblico…

 

I bidoncini arancioni utilizzateli per raccogliere i rifiuti!!!

 
 
 

Tre anni e giustizia non è stata ancora fatta...

Post n°258 pubblicato il 26 Novembre 2013 da Typhoon4
 

Sono trascorsi tre anni da quel 26 Novembre 2010 in cui è stata uccisa la piccola Yara Gambirasio e non è ancora stato individuato il colpevole. Lo stato italiano si è arreso e non ti ha fatto giustizia. Noi siamo qui per gridare con la tua voce innocente lo sdegno per un crimine così orrendo rimasto impunito. Riposa in pace piccola Yara!

 
 
 

Evasione fiscale: dopo 31 anni la cassazione dà ragione a Sophia Loren

Post n°257 pubblicato il 23 Ottobre 2013 da Typhoon4
 

La Cassazione da’ ragione a Sophia Loren nella causa contro il fisco inerente il condono fiscale del 1982. La sezione tributaria della Suprema Corte, con una sentenza depositata oggi, ha infatti accolto il ricorso dell’attrice contro una decisione della Commissione tributaria centrale di Roma risalente al 2006. Al centro del procedimento, la dichiarazione dei redditi per il 1974 che la Loren presento’, congiuntamente al marito Carlo Ponti, in cui si escludeva, per quell’anno, “l’esistenza di proventi e spese”, poiche’ “per i film ai quali stava lavorando erano si’ previsti compensi ma da erogarsi negli anni successivi”.

Nel 1980 all’attrice venne notificato un avviso di accertamento, per un reddito complessivo netto assoggettabile all’Irpef per il 1974 pari a 920 milioni di vecchie lire. La Loren, dunque, usufruendo del condono fiscale previsto dalla legge 516/1982, aveva presentato una dichiarazione integrativa facendo riferimento a un imponibile di 552 milioni di vecchie lire, pari al 60% del reddito accertato, ma il Fisco aveva iscritto a ruolo un imponibile maggiore, pari a 644 milioni, sostenendo che la percentuale da applicarsi fosse quella del 70%, poiche’ la dichiarazione sul 1974 presentata dall’attrice, doveva considerarsi omessa, perche’ “priva degli elementi attivi e passivi necessari alla determinazione dell’imponibile”.

Le Commissioni di primo e secondo grado avevano dato ragione alla Loren, mentre la Commissione tributaria centrale di Roma aveva dichiarato legittima la liquidazione del condono con l’imponibile al 70%. La Cassazione ha invece accolto il ricorso dell’attrice, annullando cosi’ la decisione della Commissione tributaria centrale di Roma: “correttamente – si legge nella sentenza depositata oggi – il contribuente, che aveva presentato originariamente la dichiarazione dei redditi pur non indicando redditi imponibili ha fatto riferimento, nel presentare ai fini del condono la dichiarazione integrativa, al primo comma dell’articolo 16″ della legge sul condono del 1982 e “alla percentuale ivi indicata” (ossia il 60%, ndr), dato che “quest’ultima norma prevede espressamente l’ipotesi, quale quella in questione, di presentazione della dichiarazione originaria nella quale non sono stati indicati redditi imponibili relativamente ad una o piu’ imposte cui la dichiarazione si riferiva”.

Sophia Loren, nel 1982, fini’ nel carcere femminile di Caserta, dove resto’ per 17 giorni, con l’accusa di evasione fiscale. Le responsabilita’ della frode vennero poi attribuite al suo commercialista.

http://www.imolaoggi.it/2013/10/23/evasione-fiscale-dopo-31-anni-la-cassazione-da-ragione-a-sophia-loren/

 
 
 

Per un centesimo...

Post n°256 pubblicato il 21 Ottobre 2013 da Typhoon4
 

Un 85enne di Riccione ha percepito dal 1996 al 2000,  un centesimo di euro di pensione in più del dovuto. A distanza di 13 anni, l'Inps lo vuole indietro e per fortuna che non fa pagare gli interessi. Il centesimo sarebbe la somma delle quote non spettanti al signor Casali, maturata in cinque anni di pensione.

L'importo può essere anche rateizzato, secondo la missiva arrivata al pensionato. La reazione del pensionato: "Sembrava uno scherzo, non volevo credere ai miei occhi. Non riuscivo a capire, addirittura la richiesta di restituire 0,01 euro, un centesimo in più avuto in cinque anni". La lettera riporta la motivazione della richiesta: "Sono state corrisposte quote di pensione non spettanti in quanto l'ammontare dei redditi personali è superiore ai limiti della legge 335 del 1995".

http://www.affaritaliani.it/cronache/riceve-centesimo-inps-pensione-perseguita211013.html?refresh_ce

 
 
 

Se otto anni di carcere per un innocente vi sembran pochi...

Post n°255 pubblicato il 15 Settembre 2013 da Typhoon4
 

Otto anni e otto mesi passati in cella senza aver fatto niente. Vittima del clamoroso errore giudiziario è Giovanni De Luise, accusato di aver ucciso Massimo Marino l’11 dicembre del 2004.

De Luise, oggi, è stato scarcerato a seguito di un procedimento di revisione chiesto ed ottenuto dal suo legale Carlo Fabbozzo, dopo l'imput input della stessa Procura di Napoli.

La svolta nel processo si è avuta quando Gennaro Puzzella, un pentito, temendo per la sua vita ha ammesso di essere il killer che quell'11 dicembre freddò Marino, scagionando l'innocente De Luise:«Sono io il killer di Massimo Marino, ma al mio posto è stato condannato De Luise un innocente, che sta in cella a scontare una condanna per un delitto che non ha commesso» ha affermato il pentito.

Dopo quasi nove anni di carcere, alcuni anche in isolamento, finisce l'incubo. De Luise potrà tornare a casa.

Al signor De Luise va la solidarietà del nostro blog, dedicato a tutte le vittime di ingiustizie.

 

Secondo voi, i giudici responsabili di un errore così grande ed imperdonabile, non meriterebbero forse di essere impiccati davanti al popolo?

 

http://www.infooggi.it/articolo/napoli-8-anni-in-carcere-per-errore-scagionato-giovanni-de-luise/49406/

 

"...io sono qui anche per parlare per conto di quelli che parlare non possono, e sono molti, e sono troppi. Sarò qui, resterò qui, anche per loro. " (Enzo Tortora)

 
 
 
 
 

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