Figlio mio
Ho deciso di scriverti perché spesso è più facile far uscire l’ inchiostro dalla penna che l’amore dal cuore.
Ho deciso di scriverti perché non posso guardarti negli occhi e chiederti perdono per gli errori che ho commesso in questo tratto di viaggio in cui ti ho accompagnato.
Mio era il compito di guidarti attraverso la giungla del mondo, e a volte invece ti ho abbandonato scappando davanti ai leoni.
Mio era il compito di sostenerti nei momenti bui, e a volte quel buio proveniva proprio dal mio cuore.
Quante volte ti ho guardato mentre dormivi, splendido angelo mio.
Quante volte ho scaldato le tue mani piccole dentro le mie.
Figlio mio, molte volte, parlando in silenzio mi hai chiesto aiuto e io non ho saputo capirti.
Molte volte ti ho visto guardarmi con i tuoi grandi occhioni innocenti e chiedermi di restare.
Caro amore, vorrei parlarti invece di quante volte ho pianto in silenzio, di nascosto dal mondo che non avrebbe capito cosa vuol dire non poterti abbracciare tutte le sere.
Vorrei parlarti di quante volte ho pregato perché Dio ti stesse vicino quando io non potevo.
Ti ho parlato, ti ho spinto, ti ho incitato ti ho sostenuto e sono caduto con te. Poi…ti ho visto trafitto dalla lancia della disperazione. Ti ho visto cadere, giù, dove neanche le tenebre hanno il coraggio di avventurarsi. Ti ho visto guardare in faccia la disperazione. Ma poi, figlio mio, ti ho visto combattere come un guerriero dentro l’ arena. Ti ho visto risalire su, come l’ acqua di un geyser che impetuosa sale cercando la via d’ uscita per far esplodere tutta la sua energia. Ed eccoti qua, oggi, forte, più di me, ormai uomo capace di sfidare il vento e il mare. Capace di governare quella stessa giungla che ti aveva governato. Padrone del cielo e della terra, con il mondo nelle mani. Un mondo tutto da inventare.
Oggi posso guardarti negli occhi e dirti, figlio mio, che sono fiero di te, come un padre dev’ essere del proprio figlio, cioè SEMPRE. Hai sconfitto i mostri della vita e hai saputo affrontare e vincere le tue paure, meglio di quanto non lo abbia saputo fare io.
Figlio mio, sappi però che la lotta non è terminata, che le sfide che dovrai affrontare sono ancora tante. Sappi che per ogni nemico che sconfiggerai altri due saranno in agguato, pronti a farti cadere di nuovo. Non abbassare mai la guardia ma non alzare mai troppi muri. Non lasciare che il tuo muro sia troppo alto perché l’ amore possa raggiungerti. Non far inaridire troppo il tuo cuore da non poterlo più bagnare con il mare immenso dei sentimenti. Non lasciare che nessuna tempesta spazzi via la fierezza di essere un uomo. Ama come io ho amato te. Illimitatamente, incondizionatamente e con il cuore fiero. Sii puro nel cuore e nell’ anima così che chi ti conoscerà sarà fiero di aver incontrato un’ angelo nel suo cammino.
Se potessi dirti tutto ciò che provo oggi, quando ti guardo, ti direi questo.
Io sarò sempre vicino a te. Non davanti, non dietro ma di fianco. Pronto ancora, sempre e comunque a prenderti se dovessi scivolare.
Con ammirazione
Tuo padre.
Inviato da: dadedgl12
il 25/04/2012 alle 00:38
Inviato da: ziadessy
il 24/04/2012 alle 22:21
Inviato da: dadedgl12
il 24/04/2012 alle 00:04
Inviato da: Atuttavita
il 23/04/2012 alle 16:25
Inviato da: dadedgl12
il 20/04/2012 alle 15:02