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CARO CONCITTADINO, LO SAPEVI CHE...

Post n°26 pubblicato il 05 Giugno 2009 da alghemarine
Foto di alghemarine

 

...L'autorizzazione per l'eventuale approvazione alla costruzione di una centrale a biomasse legnose è di unica e sola competenza provinciale, nessuna amministrazione comunale ha e potrà mai avere il potere di autorizzare, negare o interrompere tale procedimento.

...L'iter intrapreso è stato quello previsto dalle normative vigenti che prevedono l'autorizzazione di un ente sovracomunale (autorizzazioni alle cave, alle varianti strutturali al piano regolatore, all'autorizzazione per le aziende insalubri, ecc): conferenza di servizi alla quale il Comune partecipa per dare un parere consultivo. A tale conferenza partecipano e danno un parere tutti gli enti preposti (Arpa, ASL, Vigili del fuoco, Associazioni agricole di categoria, Associazioni ambientalistiche, comuni limitrofi, ecc).

...Il gestore potrà bruciare solo ed esclusivamente biomasse legnose vergini (colture energetiche dedicate come le pioppelle, sfalci di potatura, pulizie di forestazione o di terreni demaniali).

...Presso l'area non potranno mai confluire, né ora né mai, rifiuti, neppure organici, per questi principali motivi:

  • perché lo vieta il D.Lgs 387/03 in materia ambientale;
  • perché lo vieta espressamente la convenzione, deliberata dal Consiglio Comunale, stipulata tra il Comune e la Ditta proponente, stilata da un noto legale competente in materia ed anche consulente della Provincia stessa;
  • perché è interesse dell'Azienda proponente che l'impianto funzioni nel pieno rispetto delle leggi, per poter accedere, come per tutte le altre fonti di energia alternativa, ai certificati verdi;
  • perché il Comune di Villafranca Piemonte è convenzionato con il Consorzio Acea, il quale ha siglato un accordo di programma per far confluire tutti i rifiuti presso il termovalorizzatore del Gerbido a partire dal 2011;
  • perché sarà installato presso gli uffici comunali un sistema di monitoraggio collegato direttamente alla centrale, che permetterà all'Amministrazione Comunale di spegnere immediatamente l'impianto in caso di malfunzionamento e di far funzionare la caldaia a gas metano tramite il collegamento al gasdotto.

...Il sistema di raffreddamento prevede una quantità d'acqua pari a 4 litri/sec che corrisponde ad un tubo da 2" (un rubinetto da giardino). La Ditta proponente ha già espresso la propria disponibilità ad annullare anche tale richiesta di captazione idrica dal sottosuolo mediante pozzo irriguo e di allacciarsi all'acquedotto comunale cambiando il sistema di raffreddamento ad acqua con un condensatore a secco: il che significa nessun utilizzo di acqua!

...Lo studio predisposto dal Politecnico di Torino, su incarico del Comune poiché ritenuto autorevole e competente in materia, nonché superpartes, ha garantito il pieno rispetto delle emissioni in atmosfera  senza pregiudicare né l'ambiente né la salute dei cittadini prevedendo anzi un bilancio ambientale positivo grazie allo spegnimento delle caldaie degli edifici pubblici, di alcuni privati e di alcune grandi aziende.

...La provincia di Torino ha imposto la "filiera corta", vale a dire che tutto il legno che confluirà dovrà provenire entro un raggio di 50 Km dalla centrale.

...Un bruciatore da 3 MW richiede 90-100 tonnellate di legna al giorno corrispondente a 4/5 camion al giorno.

...Il referendum proposto dal Comitato per la tutela della salute e dell'ambiente non è stato "scippato" ai cittadini bensì è stato dichiarato inammissibile da un'apposita commissione costituita ad hoc e formata da esperti in materia giuridica.

 

QUALI BENEFICI PER IL PAESE E PER I CITTADINI? 

Possibilità di allacciarsi alla rete di teleriscaldamento con diminuzione dei costi, rispetto all'attuale allacciamento al gas, dal 10 al 25%, con la semplice sostituzione della caldaia con uno scambiatore di calore.

Aumento dei posti di lavoro (circa 8/10 escluso l'indotto) presso l'area e grazie alla convenzione sarà data priorità ai villafranchesi. 

Opportunità per le aziende agricole in un'alternativa alle colture cerealicole tradizionali.

Trasferimento al comune di 150.000 Euro l'anno che andrà a beneficio dei cittadini sotto forma di miglioramento dei servizi ed abbassamento delle tasse comunali (addizionale IRPEF, ICI, tariffa rifiuti, ecc).

Autonomia energetica in caso di black out o di blocco delle erogazioni da parte dei paesi produttori delle tradizionali fonti energetiche (gas e petrolio) ed avvicinamento alle disposizioni del protocollo di Kyoto ed agli indirizzi regionali, per ridurre le emissioni di anidride carbonica del 20% e per raggiungere il 20% nella produzione di energia da fonti rinnovabili.

INOLTRE E' INTERESSANTE SAPERE CHE...

Nel programma di mandato dell'attuale presidenza dell'Istituto Podere Pignatelli, è inserito tale progetto, citiamo testualmente: "sperimentazione applicata nelle attività da fonti energetiche rinnovabili quali biomasse a rapido accrescimento (pioppo, salice e robinia) ed in particolare (...) sviluppo della coltura da biomassa che rappresenta un'occasione per arrecare benefici all'ambiente con la riduzione dell'inquinamento atmosferico e con azione di lotta allo stesso inquinamento del suolo ed al mondo agricolo. Dal punto di vista energetico le biomasse rappresentano una fonte pressoché inesauribile che, a seguito della combustione, restituisce in atmosfera la stessa quantità di CO2 assorbita durante il processo fotosintetico. Ne consegue un bilancio d'emissione di CO2 pari a zero e quindi un beneficio in termini di riduzione di gas ad effetto serra".  

COS'E' E QUALI SONO I BENEFICI DI UNA CENTRALE A BIOGAS

(Biodigestore anaerobico)?

Il biodigestore anaerobico è una centrale a biomasse che utilizza reflui zootecnici, scarti agricoli e dell'industria alimentare nonché rifiuti organici urbani.

La centrale a biogas ha lo stesso iter autorizzativo di una centrale a biomasse e produce anch'essa emissioni in atmosfera dovute alla macerazione del prodotto.

Un biodigestore da 3 MW necessita di 1.000 tonnellate giornaliere di liquame corrispondenti a 75/80 carri botte al giorno.

Il biodigestore non risolve il problema dei nitrati agricoli se non con un sistema che quadruplicherebbe il costo dello smaltimento e con alti tassi di inquinamento atmosferico.

 
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