VIAGGI DEL CUORE

Camminando sulle orme di Gesù attraverso il vangelo.

 

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PREGANDO POI...

 

La vera preghiera. Il Pater

[7]Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. [8]Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. [9]Voi dunque pregate così:

Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome;
[10]venga il tuo regno;
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
[11]Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
[12]e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
[13]e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.

[14]Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; [15]ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.

 

 

 

« Vangelo del giornoMAGGIO 6 Giovanni 6,30-35 »

Metti il tuo dito....

Post n°119 pubblicato il 07 Aprile 2013 da sole.cp2
 

 

 

 

LA PAROLA
7 aprile 2013
Domenica
S. Giovanni Battista de la Salle (m)
2.a di Pasqua - P

PREGHIERA DEL MATTINO
"Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non

avendo visto crederanno!". Signore, nel tuo Figlio Gesù tu hai compiuto

l'avvenimento più straordinario di tutti i tempi, ma non l'hai fatto in

modo da obbligarci a credere. Tu non forzi la nostra libertà, ci lasci liberi

di scegliere, liberi di credere, liberi di amarti. Tu hai messo a nostra

disposizione una potenza che mai nessuna scienza giungerà ad eguagliare,

e noi l'abbiamo resa arida con il nostro dubitare.
Signore, tu sei la risurrezione e la vita. Io credo, ma vieni ad

accrescere

la mia fede perché la tua potenza di vita in me possa trasformarmi

secondo la tua immagine. Io so che tu in me puoi tutto, ma che non

farai nulla senza il mio "Fiat": tu aspetti il mio accordo per compiere

la tua volontà. Se solo noi avessimo la fede come un granello di

senape, tu potresti trasformare il mondo. Gloria alla tua risurrezione,

Cristo! Gloria alla tua regalità! Gloria a te che governi ogni cosa per a

more verso gli uomini!

ANTIFONA D'INGRESSO
Come bambini appena nati, bramate il puro latte spirituale,

che vi faccia

crescere verso la salvezza. Alleluia. (1Pt 2,2)

COLLETTA
Dio di eterna misericordia, che nella ricorrenza pasquale ravvivi la

fede del tuo popolo, accresci in noi la grazia che ci hai dat

o, perché

tutti comprendiamo l'inestimabile ricchezza del Battesimo

che ci ha

purificati, dello Spirito che ci ha rigenerati, del Sangue che ci ha redenti. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 5,12-16)
Venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini

e di donne.
Dagli Atti degli Apostoli
Molti segni e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli.

Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone; nes

suno degli

 

 

altri osava associarsi a loro, ma il popolo li esaltava.
Sempre più, però, venivano aggiunti credenti al Signore, una

moltitudine

di uomini e di donne, tanto che portavano gli ammalati persino

nelle piazze,

ponendoli su lettucci e barelle, perché, quando Pietro passava, a

lmeno

la sua ombra coprisse qualcuno di loro.
Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati

e persone tormentate da spiriti impuri, e tutti venivano guariti.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 117)
R. Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è

per sempre.
Dica Israele: 
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne: 
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore: 
«Il suo amore è per sempre». R.
La pietra scartata dai costruttori 
è divenuta la pietra d'angolo.
Questo è stato fatto dal Signore: 
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore: 
rallegriamoci in esso ed esultiamo! R.
Ti preghiamo, Signore: dona la salvezza! 
Ti preghiamo, Signore: dona la vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore. 
Il Signore è Dio, egli ci illumina. R. 

SECONDA LETTURA (Ap 1,9-11a.12-13.17-19)
Ero morto, ma ora vivo per sempre.
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, vostro fratello e compagno nella tribolazione, nel regno e

nella perseveranza in Gesù, mi trovavo nell'isola chiamata

Patmos a

causa della parola di Dio e della testimonianza di Gesù.
Fui preso dallo Spirito nel giorno del Signore e udii dietro di me

una voce

potente, come di tromba, che diceva: «Quello che vedi, scrivilo

in un libro

e mandalo alle sette Chiese».
Mi voltai per vedere la voce che parlava con me, e appena

voltato vidi

sette candelabri d'oro e, in mezzo ai candelabri, uno simile a un

Figlio d'uomo, con un abito lungo fino ai piedi e cinto al petto

con una fascia d'oro.
Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su

di me la sua destra, disse: «Non temere! Io sono il Primo e l'Ultimo,

e il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per sempre e ho le chiavi della

morte e degli inferi. Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle presenti

e quelle che devono accadere in seguito.
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (Gv 20,29)
R. Alleluia, alleluia.
Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto:
beati quelli che non hanno e hanno creduto!.
R. Alleluia.

VANGELO (Gv 20,19-31)
Otto giorni dopo venne Gesù.
Dal Vangelo secondo Giovanni
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse

le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei,

venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo,

mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al

vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me,

anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo

Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati;

a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando

venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!».

Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e

non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano

nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche

Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse:

«Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le

mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere

incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!»

. Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che

non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono

stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate

che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la

vita nel suo nome.
Parola del Signore.

OMELIA
Partecipando al sacrificio della Messa, noi ascoltiamo ogni volta le parole

di Cristo che si rivolge agli apostoli: "Vi lascio la pace, vi do la mia pace".

Inoltre, imploriamo il Signore di concederci "unità e pace secondo la

sua volontà" e di donare "la pace ai nostri giorni".
Ogni volta che apparve agli apostoli Cristo, dopo aver vinto la morte

, augurò la pace, sapendo quanto tutti loro la desiderassero.

Nel conferire agli apostoli il potere di rimettere i peccati, Cristo

ha portato la pace nell'anima inquieta dell'uomo. L'anima creata d

a Dio ha nostalgia di Dio. La pace con Dio è il fondamento della pace

tra gli uomini. Liberato dalla schiavitù del peccato, l'uomo è in pace,

ha l'anima in festa, in pace. La pace regna sui cuori puri.

È partendo dalla pace interiore, quella del cuore, appoggiandosi ad

essa, che si può stabilire la pace esteriore: in famiglia, fra vicini,

in seno alla Chiesa, tra i popoli. Dio chiama tutti gli uomini ad unirsi

al suo popolo unico. Il suo desiderio, che è di riunire tutti gli uomini

in seno ad un'unica comunità per salvarli, è già espresso

nell'Antico Testamento.
Gli Ebrei capirono di essere un popolo unico nella lontana notte di

Pasqua in cui Dio li separò dagli Egiziani ed indicò loro la

Terra promessa.
La Pasqua viene per ricordare questo avvenimento alle generazioni

successive: in questo giorno ogni ebreo ha il sentimento di essere

di nuovo condotto fuori dall'Egitto per essere salvato. Allo stesso

modo, il nuovo popolo di Dio è nato il giorno di Pasqua, quando

la concordia eterna fu rinnovata e suggellata dal sangue del Figlio

di Dio. Questo popolo creato da Cristo è precisamente

la Chiesa.
Gli uomini assomigliano a piccoli universi, chiusi e segreti. Dio

li ha creati così. Ciò nonostante, il Creatore ha dato agli uomini

anche il gusto di riunirsi in gruppi, di vivere, di lavorare, di creare

in comune. Dio ha voluto allo stesso tempo assicurare loro la salvezza

in quanto comunità, la salvezza del suo popolo. Accettare la salvezza

promessa da Dio significa nello stesso tempo integrarsi al nuovo popolo

riunito da Cristo, in seno al quale tutti usano i medesimi strumenti

della grazia, cioè i sacramenti, scaturiti dalla Passione di Cristo.
In diversi momenti, il Nuovo Testamento designa Cristo come

il volto visibile di Dio, l'immagine del Padre, il suo segno

(Col 1,15Gv 1,18). Cristo è come un sacramento che significa

e trasmette l'amore del Padre. È un segno carico di significato e di

forza di salvezza; in lui si trovano riuniti il perdono del Padre e la

filiazione. In questo senso, Cristo appare come il primo sacramento

nato dall'amore di Dio, la fonte di tutti i sacramenti.

I sacramenti possono esistere solamente perché in loro Cristo

stesso è presente ed agisce.
Come una madre premurosa, la Chiesa si sforza di spiritualizzare

tutta la vita dei suoi figli e delle sue figlie. Vivere la spiritualità,

provare la pace dell'anima è tentare di dare un carattere divino

al quotidiano attraverso il flusso di grazie, di sapienza, di

sentimenti, di consolazione che viene da Dio. Per ottenere la

salvezza, egli ci fa pervenire, in un modo o nell'altro, a raggiungere

Cristo. Ci fa camminare la mano nella mano con i figli del popolo

di Dio, ci dirige verso un destino comune sotto l'egida di Cristo

che si occupa di noi, ci perdona, ci santifica e ci concede la pace.

PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli con bontà, Signore. l'offerta del tuo popolo [e dei nuovi

battezzati]: tu che ci hai chiamati alla fede e rigenerati nel Battesimo,

guidaci alla felicità eterna. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
"Accosta la tua mano, tocca le cicatrici dei chiodi e non essere

incredulo, ma credente". Alleluia. (cf. Gv 20,27)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Dio onnipotente, la forza del sacramento pasquale che abbiamo

ricevuto continui a operare nella nostra vita.

Per Cristo nostro Signore.


MEDITAZIONE
San Tommaso amava Gesù, il maestro che lo scelse come apostolo,

e si mise interamente al suo servizio. Ma, qua

ndo vide Gesù

crocifisso, vacillò nella fede, come tutti gli altri. E non si può

negare il fatto seguente: i suoi dubbi non furono solamente,

come per gli altri, il risultato delle circostanze. Fu per lui

l'effetto di una pericolosa condizione dello Spirito. Stando a san

Giovanni, secondo le stesse parole del Salvatore, si vede bene

che egli meritava più degli altri il biasimo di Gesù. Si era

isolato da tutti, rifiutò violentemente la testimonianza, non

di uno solo ma di tutti gli altri: "Se non vedo nelle sue mani

il segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato,

non crederò" (Gv 20,25).
Abbiamo visto manifestarsi il suo dubbio interiore anche prima

della risurrezione. Tommaso voleva, prima di tutto, delle prove

riguardo la missione del suo maestro: "Signore, non sappiamo

dove vai e come possiamo conoscere la via?" (Gv 14,5).

Con un tale stato d'animo, Tommaso non poteva non sentire

la medesima esigenza di prove tangibili all'annuncio della

risurrezione. In mancanza di prove, egli rifiuta di credere e

mette in dubbio ogni cosa riguardo al suo maestro. Fino a

quando non gli venga tutto dimostrato. È in quel momento

che sopraggiunge il Salvatore per colmare

il suo desiderio.

Ma gli rimprovera fermamente la sua ostinazione. L'apostolo,

sottomesso e ormai fiducioso, si sente dire ciò che oggi

concerne tutti: "Perché mi hai veduto, hai creduto: beati

quelli che pur non avendo visto, crederanno!" (Gv 20,29).
Card. JOHN HENRY NEWMAN 

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UNA LETTERA PER TE...

 

UNA LETTERA PER TE...

"Carissimo, mio unico bene,

Quando ti sei alzato, questa mattina, 
ti ho osservato ed ho sperato che mi parlassi, 
fosse anche con due sole parole, chiedendo 
la mia opinione o ringraziandomi per 
qualcosa di buono che ti era accaduto ieri. 
Ma ho notato che eri molto occupato a cercare 
il vestito adatto da indossare per 
andare al lavoro. 
Ho continuato ad aspettare ancora, 
mentre correvi per la casa 
per vestirti e sistemarti. 
Pensavo potessi avere alcuni minuti 
anche solo per fermarti 
e dirmi: "CIAO !".... 
...ma eri troppo occupato 
Per questo per te ho acceso il cielo, 
l'ho riempito di colori 
e di dolci canti di uccelli, 
per vedere se così mi avresti ascoltato... 
...ma nemmeno di questo ti sei reso conto. 
Ti ho osservato mentre andavi di corsa 
al lavoro e ti ho aspettato pazientemente 
tutto il giorno. 
Con tutte le cose che tu avevi da fare, 
suppongo sia stato troppo 
occupato per dirmi qualcosa. 
Al tuo rientro, ho visto la tua stanchezza e ho 
pensato di farti bagnare un po' affinchè l'acqua 
si portasse via il tuo stress; 
pensavo di farti un piacere perché così tu avresti pensato a me, 
ma ti sei infuriato ed hai offeso il mio nome. Io desideravo 
tanto che tu mi parlassi.... 
anche se c'era ancora tanto tempo!

Poi hai acceso il televisore; 
io ho aspettato pazientemente. 
Mentre guardavi la TV hai cenato, 
....però ti sei dimenticato nuovamente di parlare con me, 
non mi hai rivolto la parola 
Ho notato che eri stanco ed ho compreso il tuo 
desiderio di silenzio e così ho oscurato 
lo splendore del cielo, 
ma non ti ho lasciato al buio, l'ho cambiato con una stella. 
In verità era bellissimo, ma tu non eri interessato ad osservarlo. 
All'ora di dormire, credo che ormai tu fossi distrutto. 
Dopo aver detto buonanotte alla tua famiglia 
sei caduto sul letto e immediatamente ti sei addormentato. 
Ho accompagnato i tuoi sogni con una musica, 
i miei angeli si sono illuminati......ma....non importa, 
perchè forse non ti sei nemmeno reso conto che io 
sono sempre lì con te, al tuo fianco. 
Ho più pazienza di quanto tu possa immaginare. 
Mi piacerebbe anche insegnarti 
come avere pazienza con gli altri. 
TI AMO tanto e aspetto tutti i giorni una tua preghiera; 
il paesaggio che faccio è solo per te. 
Bene, ti stai svegliando di nuovo, e ancora una volta 
io sono qui e aspetto, senza nulla più che il mio amore per te, 
sperando che oggi tu possa trovare un po' di tempo per me. 
Buona giornata, tesoro........

 

Tuo Papà,........DIO."

 

 

 

AIUTAMI A TROVARE

 

Vai all'homepage del sito

Sant'Antonio è famoso nel mondo anche come il Santo che aiuta a trovare le cose smarrite. Dagli oggetti della vita quotidiana, a documenti importanti, alla stessa fede. La preghiera che segue è dedicata ad invocare l'aiuto di Sant'Antonio proprio nella ricerca di quanto è stato smarrito.

 

 

Glorioso Sant'Antonio, tu hai esercitato il divino potere di trovare ciò che era stato perduto. Aiutami a ritrovare la Grazia di Dio, e rendimi zelante nel servizio di Dio e nel vivere le virtù. Fammi trovare ciò che ho perso, così da mostrarmi la presenza della tua bontà. 
(Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre)

Preghiamo

Sant'Antonio, glorioso servo di Dio, famoso per i tuoi meriti e i potenti miracoli, aiutaci a ritrovare le cose perdute; dacci il tuo aiuto nella prova; e illumina la nostra mente nella ricerca della volontà di Dio. Aiutaci a trovare di nuovo la vita di grazia che il nostro peccato distrusse, e conduci noi al possesso della gloria promessaci dal Salvatore. Ti chiediamo questo per Cristo nostro Signore. Amen.

 

 

 

 

 

Amami come sei 

 Conosco la tua miseria, le lotte e le tribolazioni della tua anima, le deficienze e le infermità del tuo corpo….so la tua viltà, i tuoi peccati, e ti dico lo stesso: "Dammi il tuo cuore….amami come sei!.Se aspetti di essere un angelo per abbandonarti all'amore, non amerai mai. Anche se sei vile nella pratica del dovere e della virtù, se ricadi spesso in quelle colpe che non vorresti commettere più, non ti permetto di non amarmi.Amami  come sei.In ogni istante e in qualunque situazione tu sia, nel fervore o nell'aridità, nella fedeltà o nella infedeltà,…amami come sei. Voglio l'amore del tuo povero cuore; se aspetti di essere perfetto, non mi amerai mai.Non potrei forse fare di ogni granello di sabbia un serafino radioso di purezza, di nobiltà e di amore? Non sono io l'Onnipotente? E se mi piace lasciare nel nulla quegli esseri meravigliosi e preferire il povero amore del tuo cuore, non sono io padrone del mio amore?Figlio mio, lascia che ti ami, voglio il tuo cuore. Certo voglio col tempo trasformarti, ma….per ora…ti amo come sei…..e desidero che tu faccia lo stesso; io voglio vedere dai bassifondi della miseria salire l'amore. Amo in te anche la tua debolezza, amo l'amore dei poveri e dei miserabili; voglio che dai cenci salga continuamente un gran grido: "Gesù, ti amo!".Voglio unicamente il canto del tuo cuore, non ho bisogno né della tua scienza, né del tuo talento. Una sola cosa m'importa, di vederti lavorare con amore.Non sono le tue virtù che desidero; se te ne dessi, sei così debole che alimenterebbero il tuo amor proprio; non ti preoccupare di questo. Avrei potuto destinarti a grandi cose; no, sarai il servo inutile; ti prenderò persino il poco che hai….perché ti ho creato soltanto per l'amore.Oggi sto alla porta del tuo cuore come un mendicante….io, il Re dei Re! Busso e aspetto: affrettati ad aprirmi. Non allegare la tua miseria; se tu conoscessi perfettamente la tua indigenza, morresti di dolore. Ciò che mi ferirebbe il cuore sarebbe di vederti dubitare di me e mancare di fiducia.Voglio che tu pensi a me ogni ora del giorno e della notte; voglio che tu faccia anche l'azione più insignificante solo per amore. Conto su di te per darmi gioia……….Non ti preoccupare di non possedere virtù: ti darò le mie.Quando dovrai soffrire, ti darò la forza. Mi hai dato l'amore, ti darò di saper amare al di là di quanto puoi sognare…..Ma ricordati…..amami come sei…..Ti ho dato mia Madre: fa passare tutto dal suo Cuore così puro.Qualunque cosa accada, non aspettare di essere santo per abbandonarti all'amore, non mi ameresti mai……amami come sei....sai bene che da te stesso non sei niente, non puoi niente, ma un giorno ti meraviglierai nel vedere quel che avremo realizzato insieme……….

 

 

 

 

 

 

 

CORONA DETTA DELLA MISERICORDIA.

Questa corona è stata composta da Sua Santità Papa Pio IX.

Al cominciare la corona, tenendo la crocetta, si dica il Pater noster e l'Ave Maria. Sui grani grossi si dirà:

O buon Gesù, nostro dolcissimo Redentore, fateci salvi, Voi a cui niente è impossibile, fuorchè il non aver pietà dei peccatori!

Sui piccoli grani si dica:

O mio Gesù, misericordia.

Si deve dire per i bisogni e interessi di Santa Chiesa e per le necessità del Sommo Pontefice prima di aggiungervi le particolari intenzioni di chi le recita.

Il Sommo Pontefice Pio IX desiderava che si desse a questa corona la maggior possibile propagazione.

 

 

 
 

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