Gli uomini? Pensano ad una cosa sola!"
Quale nonna, o madre di stampo antico, non ha esordito con questa esclamazione?
leggo questa frase anche in alcuni blog
E questa "cosa sola", ovviamente innominabile, era il sesso. E intorno a questa affermazione ruotava la regola principale della vita di coppia. Che era quella di dividere in due la categoria donne: da una parte quelle per bene (le mogli), che si concedevano per il piacere del marito e per la procreazione. Dall'altra le donne "del piacere maschile" di cui sopra, appunto, che erano a scelta le amanti, le prostitute, le concubine o altro ancora. Le due categorie di donne rappresentavano i cosiddetti "specchi" del mondo erotico maschile. E l'entità, la natura o il numero delle donne "piacevoli" variava a seconda del periodo storico. Come il re Salomone aveva settecento spose e trecento fanciulle, per rinfrancare corpo e spirito dalle fatiche, così Enrico VIII ebbe sei mogli (non tutte insieme) durante la sua esistenza. Nell'antica Cina era diffusa, ufficiale e auspicabile (perché segno di agiatezza) l'usanza di prendere concubine anche proposte dalle mogli, e i sultani davvero non hanno bisogno di presentazioni sui loro harem.
Oggi sembra tutto più facile. Ci sono le donne e il loro diritto al piacere, ci sono gli uomini che "non devono chiedere mai" (o quasi), perché i falsi pudori e le ritrosie femminili non ci sono più. Ci sono i grandi magazzini del sesso, i privè, i villaggi turistici dove si deve far scambio di coppia, altrimenti si viene messi alla porta. Ci sono le cosiddette facilities, cioè le facilitazioni e le opportunità, a cui aggiungere il grande strumento magico, la Rete, che fa del virtuale il reale da sempre sognato. Tutto appare più semplice e invece tanta linearità ha complicato e ingarbugliato la questione erotica, e allontanato gli uomini dalle donne