C'è chi ha un grande patrimonio immobiliare e gli fanno pure lo sconto sulle tasse, e c'è chi non ha una casa e deve fare una manifestazione per non finire sotto un ponte. Si apre un nuovo buco nei conti pubblici, il governo è costretto a varare una finanziaria-ter da 6 miliardi di euro, si vendono immobili e si tagliano i fondi per Anas e ferrovie ma una cosa non si tocca: l'esenzione dell'Ici per la chiesa. «Per tutte le chiese previste nell'otto per mille», specifica Palazzo Chigi. Mentre i comuni colpiti dai tagli fiscali chiedono il blocco degli sfratti, sindacati di inquilini ed associazioni scendono in piazza.
81 anni e malata, cacciata di casa
LUCA DOMENICHINI
ROMA
Lo sfratto di Domenica Fiorini, una vedova di 81 anni, comincia il 18 ottobre scorso, quando il governo non rinnova la proroga sugli sfratti. La signora Fiorini abita in un appartamento in viale Glorioso, a Trastevere. La proprietà, da una decina d'anni, appartiene alla sua vicina di casa: una signora di 40 anni, che vive con il marito al piano di sotto dell'anziana vedova. L'inquilina paga regolarmente gli affitti. «Tira» una pensione di 530 euro al mese, eredità del marito morto nel `93, ma sono i due figli a pagare il canone per la madre. Nonostante ciò, come detto, lo sfratto, dopo la fine della proroga, diventa esecutivo. «Non gli rinnoviamo l'affitto», spiega la quarantenne proprietaria, e questo perché a Trastevere, nel centro storico di Roma, un appartamento come quello della vedova vale migliaia di euro al mese. La proprietaria, in realtà, non ha problemi finanziari. Abita al piano di sotto della vecchietta, di cui chiede lo sfratto con insistenza, in un appartamento di 70 metri quadrati. «Da un po' di giorni - osserva Salvatore, del Comitato per la casa nel centro storico - avevamo saputo che la proprietaria dell'appartamento andava al commissariato di Trastevere per chiedere alla polizia di cacciare la sua inquilina»: come la legge, d'altronde, dopo il 18 ottobre permetterebbe.
Ieri mattina alle 11 i poliziotti - tre in tutto - sono arrivati davanti all'antica palazzina di viale Glorioso, accompagnati dall'ufficiale giudiziario, un medico e la proprietaria. Il marito della padrona, invece, non c'era: la versione ufficiale è che si è sentito male, ed è stato trasportato all'ospedale. Ad aspettare gli agenti, l'ufficiale del tribunale, il medico e la signora che ha deciso lo sfratto, c'erano però quattro soci di Action e del Comitato, più alcuni ex inquilini sfrattati e i familiari della Fiorini. Quindici «resistenti» in tutto. I parenti della vedova si sono stretti intorno all'anziana, nella camera da letto. I quattro rappresentanti del movimento, invece, sono rimasti per la strada, davanti al portone, per discutere con la proprietà, i poliziotti e la «squadra» dello sfratto. Erano arrivati alle 8,30 - Action e il Comitato, con la ex candidata «senza volto» Simona Panzino - tre ore prima che arrivassero i poliziotti. Racconta Salvatore: «Avevamo telefonato la mattina presto al commissariato, e dal tono della chiamata abbiamo capito che qualcosa stava per succedere».
L'anziana proprietaria è rimasta a letto. Ha un melanoma ed «esco solo per andare in chiesa, a san Francesco, e all'ospedale san Giacomo per curarmi». I familiari, più alcuni ex inquilini sfrattati o aiutati in tempo dai movimenti, si sono incatenati dentro l'abitazione della vedova mentre nella piazzetta davanti al portone il Comitato non riusciva a concludere nulla con la proprietaria. «L'ordine di sfratto è stato rinviato di pochi giorni - osserva l'avvocato Pierluigi Alessandrini - il 10 novembre lo sfratto avverrà lo stesso». L'anziana signora, intanto, non esce di casa. Vive nell'appartamento dal 1967, e dopo la morte del marito autista ha cercato di comprarsi l'abitazione. Ma non c'è riuscita. «La sua offerta - spiega Alessandrini - è stata inferiore a quella dell'attuale proprietaria, ma non è stato fatto valere il diritto di prelazione dell'inquilina».