Creato da corsaramora il 24/05/2005
tutto cio' che ci accade intorno ..mie riflessioni e non...
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Nell’istinto delle donne l’educazione alla pace
Scriveva Virginia Wolff nel 1940:
«C’è un altro modo di lottare, senza
le armi, per la libertà. Possiamo lottare
con la mente: fabbricare delle
idee… ma perché le idee siano efficaci,
dobbiamo essere in grado di
accendere la loro miccia, dobbiamo
metterla in azione».
Metterla in
azione significa anche capire le parole
di guerra e le parole di pace, capirle
e usarle nel modo giusto.
Educare alla pace è difficile, ma è
l’unico modo per creare una alternativa
alla violenza e all’indifferenza,
è il solo strumento che abbiamo
per riuscire a gestire un mondo
sempre più complesso. Per rendere
possibile una vera cultura di pace, ci
vorrebbe l’azione congiunta di tanti
soggetti diversi: autorità scolastiche,
enti locali, Regioni, organizzazioni
della società civile e magari…
governi.
È una utopia? Forse, ma perché
non dovrebbe essere possibile una
società sorretta da una cultura di vita
che esalti le diversità, la creatività,
la ricchezza interiore degli individui,
una società in cui la tecnologia
sia al servizio dell’uomo per fornire
mezzi di crescita e non di distruzione?
Per dare corpo alle utopie ci vuole
coraggio. Alle donne il coraggio
non manca, ne fanno testo le migliaia
che durante la Resistenza
hanno combattuto, rischiando la vita
pace per se stesse e per i loro figli. Il
coraggio di cui abbiamo bisogno
oggi è meno eroico, ma altrettanto
determinato. Noi donne possiamo
imporre una cultura di pace, cercando
di creare il tabù della guerra,
di provocare al suono della parola
lo stesso senso di ribrezzo che si
prova di fronte a un atto contro natura.
Avviare quest’opera educativa
potrebbe essere l’inizio di una
scommessa, da portare avanti proprio
nel 2005.
Il 2005 è un anno decisivo, per le
Nazioni Unite, infatti dal 14 al 16
settembre tutti i capi di Stato del
mondo saranno chiamati a decidere
la riforma dell’ONU e a sviluppare
tutti gli impegni per sradicare la povertà,
che è poi uno dei mezzi più
concreti per creare e consolidare la
pace. Il 10 settembre, proprio alla
vigilia di quel vertice, le donne e gli
uomini di tutto il mondo sono
chiamati a mobilitarsi contro la povertà,
contro la guerra, per la giustizia
economica e sociale, per la
pace.
guardando
indietro accade di trovare macerie e
rottami, ideali compromessi
e' possibile, insieme, far scoppiare la pace?
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