Creato da corsaramora il 24/05/2005
tutto cio' che ci accade intorno ..mie riflessioni e non...
 

 

Post N° 685

Post n°685 pubblicato il 12 Giugno 2006 da corsaramora
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e mentre si tenta di risanare le finanze, lui..........

«Ho pensato di farmi un Boeing, lo stanno realizzando apposta per me, per la mia protezione». È questa la bella notizia che Silvio Berlusconi, secondo quanto riporta il quotidiano Libero, avrebbe dato ai suoi sudditi di partito. Il quotidiano diretto da Vittorio Feltri, fa sapere che l'ex premier ha comprato un Boeing 737 per il modico prezzo di 33 milioni di euro. E se ne sarebbe vantato dicendolo ai deputati di Forza Italia, ma spiegando che quella di comprare un aereo era una vera e propria esigenza legata alla sua sicurezza personale.

«Un regalino caro - scrive il giornale - visto che al netto delle personalizzazioni, un 737 Bbj costa 33 milioni di euro. Settantacinque metri quadrati di cabina con tutte le comodità, dalla doccia al letto matrimoniale. Nello stesso spazio in cui, sui voli di linea, siedono 400 persone, c'è un vero e proprio appartamento volante: armadi, porta abiti, cucina, divani angolari e telefoni satellitari, il tutto rifinito con mobili di prestigio e qualche doratura qua e là, come per esempio la toilette

in risposta a chi blatera che i microencefali comunisti non parlano di politica.....beh i microencefali aspettano.....osservano e hanno grosse capacita' di autocritica.....bonsoir mes amis.....anzi coccode'....

 
 
 

Post N° 684

Post n°684 pubblicato il 10 Giugno 2006 da corsaramora
Foto di corsaramora

Evviva, festa generale: il superterrorista al-Zarqawi è morto, colpito dalle bombe, tradito da chi gli abitava vicino (magari ucciso a sua volta, il bombardamento non è stato troppo chirurgico, a veder le foto). George W. Bush esulta, «giustizia è fatta»; il governo iracheno tira un sospiro di sollievo; tutti brindano - persino noi, noti filoterroristi, non rimpiangiamo la dipartita di questo signore che si è fatto una fama tagliando teste. E poi Donald Rumsfeld dice che le truppe italiane possono andarsene tranquillamente, tanto non servono (grazie: le famiglie dei 31 militarimorti laggiù saranno contente di sapere che è stato inutile). In sintesi, sembra che sia finita. Dunque possono tornare a casa tutti, americani compresi?Nonera l'eliminazione di al Qaeda l'obiettivo di quel che è stato fatto in Iraq dal marzo 2003 in poi? Certo, a quell'epoca in Iraq non c'erano né al Qaeda né al-Zarqawi,ma che vuol dire? si sapeva benissimo che ci sarebbero venuti appena tolto di mezzo Saddam Hussein, e che dunque la battaglia contro di loro sarebbe stata condotta lì. E allora oggi si può dire che la devastazione di un ricco paese, l'uccisione di alcune decine di migliaia di civili (o di più, tanto nessuno si prende la briga di contarli davvero) nonché di 2700 soldati della «coalizione», lo scatenamento di unaguerra civile dalle conseguenze ancora imprevedibili, il gran falò di migliaia di miliardi di dollari bruciati finora nella guerra, insomma: tutto questo a qualcosa è servito. Sì: a far fuori un tipo losco e a far pubblicare le foto del suo cadavere su tutti i media del mondo. Pensandoci, però, forse è un po' poco. Forse ci vorrebbe altro per giustificare tanto orrore. In effetti anche Bush si è subito corretto, «la guerra contro il terrorismo sarà ancora lunga». Non è nemmeno chiaro perché questo tipo losco di al-Zarqawi fosse considerato tanto importante - per esempio nonrisulta che abbia avuto parte nell'attentato alle Twin Towers, l'unico vero gran colpo di al Qaeda, e neanche negli attacchi diMadrid, Londra, Bali e simili. Al posto suo probabilmente c'è già o ci sarà presto qualche altro tipo losco. Persino il padre di un decapitato americano dice che dell'eliminazione di al- Zarqawi non gli importa nulla. Forse la giustizia è qualcosa di più dell'eliminazione di un uomo cattivo. Forse questa guerra non è veramente contro al Qaeda ma ha altri motivi - e dunque non è finita per niente e andrà avanti e avanti. Faremo in tempo a tirarcene fuori?

il manifesto

 
 
 

Post N° 683

Post n°683 pubblicato il 09 Giugno 2006 da corsaramora
Foto di corsaramora

Se avessimo potuto visitare Napoli solo un paio di secoli fa avremmo certamente incontrato nei vicoli "o maccaronaro", venditore ambulante di primi piatti a base di pasta. Antesignano della ristorazione veloce, ritratto nell'iconografia classica con la sua caldaia in cui bolliva l'acqua, il bacile pieno di formaggio pecorino e il pepe sempre pronto per condire la pasta. Il tutto per due centesimi.

Altri tempi, si intende, ma per assaporare in pieno la cucina napoletana non possiamo dimenticare le antichissime tradizioni che la città partenopea si porta dietro.

NON SOLO SPAGHETTIUna storia fatta di pasta e di inventiva, che trova il suo culmine in un grande esempio di semplicità e gusto, negli Spaghetti al pomodoro. Ma una rapida carrellata fra i primi piatti non può trascurare la zuppa di cozze, i Rigatoni al forno, i Vermicelli alle vongole. Degni di nota anche gli arancini e il "gattò" con le patate, ottimi sia come antipasto che come "snack" da consumare in qualsiasi momento della giornata. Le friggitorie sono infatti una delle più golose risorse per avvicinarsi alla cucina napoletana, a cominciare dalle crocchette di patate per finire alla mozzarella in carrozza, da assaggiare bollente e filante, appena tolta dall'olio bollente.

Basta però fermarsi in qualsiasi ristorante e scorrere il menu per trovare melanzane ripiene, alici fritte, coniglio in umido all'ischitana, trippa, involtini di fegato o le caratteristiche scaloppine cotte nella salsa e fragranti di origano.I DOLCI DA NON PERDEREUna menzione particolare spetta alla pasticceria, tra cui spicca la pastiera napoletana, vera perla della gastronomia locale. Un gioiello farcito con grano cotto nel latte, ricotta, cedro, arancia candita e altri ingredienti carichi di profumi mediterranei come l'essenza di fiori d'arancio.

Oppure lasciatevi tentare da una sfogliatella, possibilmente ancora calda, con il ripieno di ricotta, servita con una spolverata di zucchero a velo, o da un babà, spugnosa delizia napoletana imbevuta di Rum, tappa obbligata di un tour enogastronomico partenopeo. Così come il torrone alle mandorle, specialità napoletana che il mondo ci invidia.DA NAPOLI ALLA CONQUISTA DEL MONDODella pizza non abbiamo ancora parlato, perché è diventata quasi un sinonimo di questa città dalla incorruttibile vitalità, che ha saputo trasformare un piatto povero in un simbolo dell'Italia. Conosciuto e copiato in ogni continente. Provate allora a mangiarne una a Napoli e scoprirete la differenza. Sarà forse l'acqua, sarà il pomodoro, sarà la mozzarella, ma una Margherita sfornata a Piedigrotta è davvero unica.

 
 
 

Post N° 682

Post n°682 pubblicato il 07 Giugno 2006 da corsaramora
Foto di corsaramora

IL VECCHIO..........CON IL NEURONE ...BOH--------

 
 
 

Post N° 681

Post n°681 pubblicato il 07 Giugno 2006 da corsaramora
Foto di corsaramora

che dire, leggere il post del vecchietto mi ha messo di buon umore....e quindi ho deciso di far pubblicita' al suo simpaticissimo post....

fto...LA GALLINELLA CON IL MICROSCOPICO CERVELLO...E PURE CON L'AVIARIA TRASMETTIBILE A TUTTI COLORO CHE VENGONO A LEGGERE DI NASCOSTO I MIEI POST....

PS...QUELLA NELLA FOTO SONO IO......QUELLO NELLA FOTO SUCCESSIVA E' IL VECCHIETTO....

BUONA GIORNATA....E COME POSSO SALUTARVI SE NON CON UN ......COCOCOCODE'

PS...MI COMPLIMENTO CON QUELLA CHE HA LASCIATO IL COMMENTINO  ......SUL POST DEL NONNO...... COSI' INTELLIGENTE....CHE ...SONO DUE ORE CHE NON SMETTO DI PIANGERE....MARO' ...CHE ORRORE....

PS.. PER IL NONNO...... IO SONO UNA GALLINA AVVOCATO E TE LO POSSO SEMPRE DIMOSTRARE.....TU CHE PAZZO SEI???? OPS......SCUSA CHE  MEDICO DEI PAZZI SEI====??...E MO' SCIO' NON VENIRE PIU' NEL MIO POLLAIO.....PARDON  NEL MIO BLOG.........

 
 
 

Post N° 680

Post n°680 pubblicato il 05 Giugno 2006 da corsaramora

dedicato ....

a chi ha ridicolizzato la manifestazione pacifista per il ritiro dei nostri soldati in iraq

 ore  21.35 (le 19.35 in Italia).

Attentato contro una pattuglia italiana a circa cento chilometri da Nassiriya: un ordigno, a quanto sembra dai primi rilievi fatto eplodere a distanza, ha investito il veicolo di testa di una pattuglia della Brigata Sassari. Uno dei militari è morto, un altro è in gravissime condizioni, altri tre hanno riportato ferite di lieve entità.


 
 
 

Post N° 679

Post n°679 pubblicato il 05 Giugno 2006 da corsaramora
Foto di corsaramora

DEDICATO........(TU CAPISCI A ME)

a differenza di alcuni che continuano a rodersi il fegato...i napoletni hanno grande senso dell'humor che li contraddistingue....ed essere chiamati cervelli da gallina li fa ridere....

UNA  domanda mi sorge spontanea... MA SEI IL PAZIENTE O IL MEDICO ???

NONNO....ATTENTO AL FEGATO....E AL SISTEMA VASCOLARE..(VEDI BOSSI)....

QUINDI FATTI UN BELL'INFUSO DI VALERIANA E VAI A NANNA LA SERA

F.TO...CERVELLINO DI GALLINA

 
 
 

Post N° 678

Post n°678 pubblicato il 02 Giugno 2006 da corsaramora
Foto di corsaramora

 
Nella provincia di Cuneo l'80 per cento degli elettori ha votato Silvio Berlusconi. Una provincia partigiana, antifascista ha votato per l'uomo che ha sdoganato gli ex fascisti sempre fascisti, che non ha esitato a candidare anche gli ex nazisti sempre nazisti, compresi quelli che non avevano mai sentito parlare dell'Olocausto.

Ha votato per il politico che ha sempre ostentatamente ignorato la celebrazione del 25 aprile, che candidamente ha confessato di non sapere chi era papà Cervi, il padre dei sette fratelli fucilati a Reggio dai fascisti, di cui sono state pubblicate migliaia di fotografie, di articoli, centinaia di libri, fiumi di memorie, come non bastasse a stamparlo nella memoria di massa quella sua faccia di contadino che sopporta tutte le avversità e i lutti. Ma niente di ciò che significa il vecchio Cervi ha mai raggiunto il Cavaliere di Arcore che pure ha un'ottima memoria.

Le amnesie del qualunquismo italiano, della profonda millenaria destra italiana su cui navigano tutti i ritorni plebiscitari del partito dei soldi, sono totali, compatte come un muro di gomma, come i gradini di una piramide. Senza esitazioni, senza pudore.

Siamo nati e vissuti in una terra in cui non solo i cippi e i monumenti parlano della guerra di popolo al fascismo, ma anche le pietre, anche i fossi. Guardate quello che segue la strada fra Cuneo e Torino non lontano da Centrallo: in quel fosso cadde crivellato dai colpi delle brigate nere Duccio Galimberti e un ragazzo che passava lì per caso li sentì urlare "sparate su quel bastardo". Si chiamavano Costanzo e Probo, come i martiri della Legione Tebea, i vostri nonni o padri saliti in montagna dalle campagne del Passatore o della Bombonina, dalle tenute del marchese Falletti e che formarono l'esercito volontario di borghesi e di contadini (di operai ce ne erano pochi, gli operai comunisti stavano più su nelle valli di Lanzo e del Pellice).


Ne avete avuto uno in ogni famiglia, è impossibile che li abbiate dimenticati. Eppure è così: quando dal profondo sale la paura del nuovo, il terrore atavico della miseria, della fame, si vota Berlusconi o qualsiasi altro populista che prometta di tagliare le tasse e di abolire le multe.

Ma sale pure da un passato recente, anche dalla crisi dell'agricoltura del primo Novecento quando dalle campagne affamate del Piemonte partirono a decine di migliaia per andare a bonificare la pampa argentina, a dormire nelle buche, a patire di malaria per tornare vecchi e logori a comperare la villetta dalle parti del viale degli Angeli fra Cuneo e la montagna. Non solo nella 'provincia granda', anche a nord nella pianura Padana, nel Veneto.

C'è un paese di montagna fra l'Adige e il Brenta, San Mauro di Saline, dove ha votato per la destra l'89,95 per cento, 349 voti su 388 di cui 102 a Forza Italia e il resto alla Lega. Tutto ciò vuol dire che a decidere le elezioni di un paese moderno, il sesto o settimo paese industriale del mondo, sono state delle paure senza senso nel presente, ma radicate da millenni: paure di carestie, di invasioni, di peste, di fillossera, di grandine, per cui non si ragiona più, si corre dove si pensa che ci sia un riparo conservatore, il riparo del non muovere, del non agitare le acque e gli eventi che hanno sempre portato lutti fra la povera gente. Tanto più se povera non è, ma si è fatta l'automobile e la casa, tanto più se nessuno vuole toglierle l'automobile e la casa.

Ma nelle confessioni di quelli che hanno votato per il più ricco dei nostri milionari, per il più lontano dei piccoli risparmiatori italiani, per uno che non bastandogli una decina di ville fra Sardegna e Caraibi ne ha comperata, l'altro giorno, una in Svizzera per il tramite della madre di sua moglie, nelle confessioni, dicevo, passa come un nero lampo il pensiero intollerabile: vogliono portarmi via la casa, vogliono farmi morire sotto il cumulo delle tasse.

Chi? I comunisti. E noi che irridevamo l'anticomunismo irreale, magico, da maledizione biblica del signor Berlusconi.
 
l'espresso
 

 
 
 

Post N° 677

Post n°677 pubblicato il 02 Giugno 2006 da corsaramora
Foto di corsaramora

2 giugno

 ritiro immediato delle truppe dall'Iraq "che stanno violando l'articolo 11 della Costituzione.........

L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo

 
 
 

Post N° 676

Post n°676 pubblicato il 01 Giugno 2006 da corsaramora
Foto di corsaramora

 La salute degli abitanti della Terra è inscindibile da quella del pianeta stesso: questo è il punto centrale per una politica di governo capace realmente di dare risposte serie alle grandi questioni ambientali e al futuro di noi tutti. La straordinaria conoscenza scientifica degli ultimi decenni ci dimostra in maniera chiarissima che il benessere umano è strettamente connesso al mantenimento della vitalità dei sistemi naturali (bacini idrici, foreste, zone umide, coste, montagne). Il grande rapporto sullo stato di salute degli ecosistemi del pianeta che i migliori scienziati del mondo hanno reso noto sotto l’egida dell’Onu, il Millennium ecosystem assessment, ci dimostra che se continueremo con questi trend, di consumo e distruzione, nei prossimi 50 anni avremo sempre più compromesso la funzionalità dei servizi che la natura offre gratuitamente al nostro benessere: il ciclo idrico, la rigenerazione del suolo, la produzione di materia organica che è la base fondamentale per tutta la vita sulla Terra, la detossificazione naturale degli ambienti, il mantenimento dei grandi cicli degli elementi più importanti quali il carbonio e l’azoto che condizionano gli equilibri dinamici dell’atmosfera, del suolo, del mare, la straordinaria ricchezza della vita (la biodiversità) che fornisce la nostra alimentazione, la nostra industria, la nostra farmacopea. Un governo che vuole fare una seria politica ambientale deve «mettere in conto la natura». Deve riconoscerle un valore; un valore che numerosi studi e ricerche giungono persino a quantificare economicamente. Non è più possibile che si continui ad impostare politiche e strategie solo sulla base dei classici indicatori economici.

È fondamentale affiancare alla tradizionale contabilità economica una contabilità ecologica che faccia sì che ad ogni scelta politica che riguardi il territorio corrisponda una trasparente consapevolezza del danno che possiamo infliggere alla base stessa che garantisce la nostra sopravvivenza. Da anni giace in Parlamento un disegno di legge sulla contabilità ambientale: per la prima volta, se questa legge passasse, Comuni, Province, Regioni e lo Stato stesso si dovrebbero attrezzare e provvedere di una contabilità fisica delle risorse che affianchi quella economica. Da qui ne discende che le grandi opere pubbliche di cui necessita il nostro paese sono opere di ripristino e restauro del nostro martoriato territorio che ha subito, tra condoni e politiche di crescita del consumo di suolo, un dissesto idrogeologico le cui drammatiche conseguenze sono palpabili quasi quotidianamente. Ma non c’è solo questo nell’agenda politica di Romano Prodi. Il precedente governo ha elaborato un cosiddetto testo unico sull’ambiente che si basa su una filosofia opposta a quanto sin qui ricordato, andando contro le migliori e più avanzate evidenze scientifiche internazionali. Con esso si abbassano i livelli di tutela ambientale e ci si discosta in maniera radicale dalle norme comunitarie e dai principi del trattato dell’Unione europea. È necessario che il nuovo Parlamento riavvii una corretta cooperazione del nostro paese con le istituzioni europee; abroghi il citato testo unico; rediga un piano energetico nazionale, rispettando pienamente il protocollo di Kyoto ed avviando un riordino energetico che consenta la nuova rivoluzione industriale con i migliori avanzamenti nel campo del risparmio, dell’efficienza e delle rinnovabili; approvi una legge sulla tutela della biodiversità e rilanci il ruolo delle aree protette; si allinei all’Europa sulle procedure di valutazione di impatto ambientale e valutazione ambientale strategica; recepisca correttamente la direttiva quadro sulle acque che consente una politica corretta ed integrata di questo bene preziosissimo. Tutta la più avanzata ricerca scientifica ci dice che non possiamo vivere bene senza un ambiente sano. La nostra politica ha bisogno di più cultura scientifica, più capacità innovativa, più capacità di futuro, e più trasparenza nelle decisioni. Ci auguriamo di avere segnali chiari in questa direzione. Gianfranco Bologna * Direttore scientifico Wwf Italia

 
 
 

Post N° 675

Post n°675 pubblicato il 31 Maggio 2006 da corsaramora

riporto  integralmente le solite idiozie di un vecchio ,il solo con i neuroni perfettemanete funzionanti...

"Giù il cappello innanzi all'obbedienza pronta, cieca ed assoluta della sinistra!
Che ha rivotato chi ha ridotto Napoli ad un immondezzaio camorristico, Roma all'icona classica dei più beceri luoghi comuni sull'italiano medio "franza o spagna purchè se magna", Torino ad un suk dello spaccio, prostituzione ed illegalità."

rispondo per l'immondezzaio.....il vecchio forse non ricorda che la campania e' stata amministrata anche da un certo rastrelli ,di destra ,nominato commissario straordinario per l'emergenza rifiuti....

non avendo tempo e soprattutto voglia di erudirlo in materia....gli consiglio una sana lettura...

 
 
 

Post N° 674

Post n°674 pubblicato il 30 Maggio 2006 da corsaramora
Foto di corsaramora

Spettabile dottor Biscardi, Le sollecito una risposta in merito ai nove quintali di legno di rovere da Lei ordinati, un mese fa, per realizzare un monumento equestre a Luciano Moggi, da installare nello studio del 'Processo del lunedì'. Devo spedirli ugualmente, o i sopravvenuti eventi devono far considerare decaduta l'ordinazione? Cordialmente, ragionier Ugo, ditta De Ughis"

"Centile raggioniere, nell'elevarle un convinto saluto, sportivamente rinnovando, segnalo in quanto procedere ugualmente all'invio della pregevole dotazione. Infatti, sempre nel novero di una tradizione assoluta, e applaudendo gli amici gentili, con lo stesso legname eriggeremo un patibolo per imbiccare in diretta l'amico Luciano, in una memorabile e francamente unica trasmissione, nel solco della nostra simpatia e spirito sportivo, mai disgiunti. Salutando, Aldo Biscarti. Posrtibtum, unire cortesemente e simpaticamente al legname un cavo di canapone, con nodo scorsoio".

"Gentile dottor Biscardi, nessun problema per la fornitura della corda di canapa per impiccare il signor Moggi nel corso della sua trasmissione. Tra parentesi, sono tifoso del Torino da quattro generazioni. Mi permetta però di soddisfare una mia curiosità personale: come è possibile che nello stesso ambiente dove il signor Moggi è stato accolto, per un decennio, come un genio, un eroe e un leader inestimabile, ora lo si voglia appendere come l'ultimo dei lestofanti? I miei saluti deferenti, rag. Ugo, ditta De Ughis".

"Gentilissima amica ragioniere Ugo, Lei sa quanto io mi pregi. Ugualmente, con un applauso e non senza simpatia, qualifico la mia posizione nel riferire quanto, in virtù della passione sportiva. È il nostro pubblico, interpellato con gli esse-esse-emme, a chiedere quanto noi rispondiamo di dover fare, e appendere l'amico Moggi è dunque doveroso ufficio per quanti hanno a cuore. Bost-scrittom: ma a lei che gliene imborta? È parente di Mocci? Forse che Lugiano è anche amico suo? Con saluti, Alto Piscardi".



"Caro Biscardi, il patibolo e la corda di canapa, già insaponata a regola d'arte, sono già in viaggio verso la sua redazione. Mi scusi se mi sono permesso di interrogarla sul profilo etico e la coerenza professionale della sua trasmissione. Mi rendo conto che non è affar mio. Mi era solo venuto in mente mio cognato Gino, che ha votato Craxi per tutta la vita e poi era in prima fila a lanciare le monetine davanti al Raphael. Un saluto dal suo ragionier Ugo".

"Gendile. Colgo l'occasione. E la coglie, insieme a me e agli amici sponsor, il meraviglioso pubblico, rispettabilmente onorando. Il probblema è che l'amico Lugiano mi faceva spettacolo prima, durante e dopo, in quanto onorabile dirigente simpatico, e attualmente in qualità di pendaglio da forca. L'imbortante è il bell'applauso non interrotto. E chi siamo noi per ergerti a ciudice? Mandi il suo televoto in tempo opportuno, veramente simpatico. Suo Haldo Biscardi".

"Signor Biscardi, non so perché mi sono infilato in questo inutile epistolario. Dopotutto, sono solo il ragioniere della ditta De Ughis, e dunque di che mi impiccio? Tra l'altro, le sue fatture risultano regolarmente pagate, anche se con un ritocco ingiustificato sul prezzo della corda di canapa. Potrei starmene zitto. Diciamo che mi affatica vivere in un Paese che passa in un attimo dal servilismo al linciaggio. Buona giornata, Ugo".

"Ugo, confidenza insegna. Io gapisco. L'apparenza ingarbuglia quei sentimenti che si sanno. Né saprei come dire altrimenti. L'imperituro atteggiamento di afflizione degli amici carissimi, quantunque severamente discutendo, nel rispetto di tutte le posizioni. La invito dunque a esprimere le sue posizioni, con accredito professionale da rilevare gentilmente, nella prossima puntata del 'Processo', all'insegna dell'esigenza che tutto il pubblico degli sportivi, indifferentemente insegna. Si ricordi solo di urlare molto, anche quanto le telecamere non la inquadrano. Aldo Biscardi".

"La ringrazio per avere scritto giusto almeno il suo nome. Quanto all'invito alla sua trasmissione. VENGOOOO! Ma certo che ci vengo! Io in tivù! È il sogno della mia vita! Grazie! Grazie! Anzi, guardi: pur di andare in tivù, Moggi lo impicco io! Con immensa gratitudine, sportivamente rinnovando, la saluta l'opinionista Ugo".

Bost-scrittom:
Alto Piscardi

l'espresso..Michele serra

 
 
 

Post N° 673

Post n°673 pubblicato il 30 Maggio 2006 da corsaramora
Foto di corsaramora

Quale sarà la prossima carta di Silvio Berlusconi? I politologi concordano: un uomo così straordinario non potrà fare che una mossa straordinaria. La routine non fa per lui. Incrociando i dati a disposizione, gli studiosi hanno individuato una serie di possibili, spettacolari colpi di scena.

Suicidio alla giapponese Come Yukio Mishima, lo scrittore che face hara-kiri davanti alle telecamere, anche Berlusconi potrebbe decidere un'uscita di scena drammatica e grandiosa, togliendosi la vita in diretta. La scena è programmata nei minimi particolari: al posto del costume nazionale giapponese, considerato troppo giapponese, gli esperti dell'immagine hanno scelto per Berlusconi quello dei vigili urbani di Portofino, con fischietto e motorino. A un segnale convenuto, dopo avere maledetto i suoi nemici con voce stridula, Berlusconi, con un coltellino svizzero, reciderà il tirante (dietro la nuca) che tiene tesi i suoi vari lifiting, e collasserà trasformandosi in un attimo in una specie di pouff informe.

Suicidio di massa Preferito al suicidio singolo perché molto più spettacolare, richiede due ingredienti fondamentali: l'esistenza di un leader folle e megalomane, e la presenza, attorno a lui, di una setta di fanatici che hanno perduto ogni istinto di conservazione. Poiché entrambi gli ingredienti sono già a disposizione, gli esperti considerano questa soluzione una delle più probabili.

Invasione di altre galassie Berlusconi avrebbe deciso di costruire una flottiglia di dischi volanti, invadere la galassia di Oberon, assoggettarne gli abitanti, sposare con la violenza e la frode la principessa Tuxxia e introdurre il lodo Schifani. Il tutto indossando, su suggerimento degli esperti dell'immagine, la divisa dei vigili urbani di Portofino. Per la copertura finanziaria del piano, calcolato in ventisei fantastilioni di triliardi, si pensa a una cena di finanziamento con gli industriali di Conegliano Veneto.



Marcia su Roma Un remake della celebre manifestazione è sempre stata nei pensieri di Berlusconi, pur avendola spesso confusa con il Cammino di Santiago. Per sentito dire, l'ex premier era convinto che la Marcia fosse legata a qualche evento negativo, ma da quando ha saputo che è considerata la data di nascita del potere fascista, si è rasserenato. Naturalmente, l'evento dovrebbe essere aggiornato alle moderne esigenze della comunicazione politico-aziendale. La marcia avverrebbe dunque su un lunghissimo tapis-roulant, da Milano Due fino al centro di Roma, con vassoi di tartine ai lati e hostess che forniscono indicazioni sul percorso a chi fosse tanto idiota da scendere dal tapis-roulant e smarrirsi nei campi. Berlusconi e i suoi più stretti collaboratori, per rendersi riconoscibili nella massa dei partecipanti, su consiglio degli esperti dell'immagine dovrebbero indossare la divisa dei vigili urbani di Portofino.

Diventare altissimo Pare che esistano un piano A e un piano B. Piano A: diventare altissimo con un intervento chirurgico estremo (i femori vengono sostituiti con due remi da gondola), e poi ripresentarsi in pubblico alto circa quattro metri e 20, terrorizzando la folla e travolgendo le automobili come Godzilla. Piano B: abbassare di 20 centimetri la statura dell'intera popolazione italiana, segando le ossa delle gambe con un intervento mutuabile; oppure incrociandola con pigmei importati dall'Africa Centrale; oppure ancora insegnare fin dalle scuole elementari agli italiani a camminare sulle ginocchia.

Percorso mistico Secondo alcuni stretti collaboratori, Berlusconi avrebbe deciso che la politica è troppo gretta e volgare per le sue ambizioni, e intenderebbe dunque comperare una religione e assumerne il comando. Ma a parte un paio di chiese minori del Middle West, all'asta per fallimento, e alcune sette del Borneo che praticano il cannibalismo, il mercato offre pochissimo. Berlusconi intenderebbe dunque fondare una religione ex novo, anche se si rende conto che non è facile improvvisare una teologia, un culto, una catechesi eccetera. Per portarsi avanti, comunque, ha già ordinato dieci milioni di candele, che servono sempre, e ha affidato tutto il resto agli esperti dell'immagine. Che gli hanno suggerito, come sintesi della sapienza formale delle chiese di tutti i tempi, di adottare l'uniforme dei vigili urbani di Portofino.

l''espresso

 
 
 

Post N° 672

Post n°672 pubblicato il 29 Maggio 2006 da corsaramora

la tramissione reporter,andata  in onda ieri su una rete rai,mi ha ricordato in articolo scritto sull'unita' nel 2005

Pioggia di soldi per gli istituti di Pera e Tremonti.

Beneficiati quello voluto dal ministro dell’Economia
e le due scuole sponsorizzate dal presidente del Senato.

Valeria Giglioli l'Unità del 14/11/2005

 

LA MANNAIA della Finanziaria è calata anche sull'Università. Con qualche «piccola» eccezioni. Perché la legge di bilancio contiene un gentile omaggio per gli accademici più cari al presidente del Consiglio. Ci sono infatti pochi, selezionatissimi istituti che, in totale controtendenza, riceveranno finanziamenti stabili e generosi in virtù di un emendamento comparso all'improvviso. Il primo è l'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, creatura del ministro Tremonti: per un unico settore di ricerca, la robotica umanoide, l'istituto riceverà ogni anno, fino al 2014, fondi che ammontano a 125 milioni di euro.

Peccato che per tutta la ricerca universitaria italiana gli stanziamenti non supereranno i 100 milioni. Ancora: improvvisamente nella Finanziaria appare anche un finanziamento stabile di 3 milioni di euro all'anno, per altre due istituzioni. Non si fanno nomi, ma i rimandi a decreti delineano in modo inequivocabile i profili di due Scuole di studi avanzati, una a Firenze, l'altra a Lucca. Il modello è quello dell'eccellenza fatta con i soldi, il progetto che emerge dalla Finanziaria è quello di trasformare scuole di dottorato nate dalla collaborazione di più atenei in due research universities, autonome e finanziate dallo Stato. L'istituto di Lucca è la Scuola di Alti Studi Imt, fortemente voluta dal presidente del Senato Marcello Pera (tanto che le riunioni per deciderne il futuro si tengono talvolta a Palazzo Giustiniani). Inaugurata in pompa magna nel marzo di quest'anno, alla presenza di una contestatissima ministra Moratti, è nata dalla collaborazione tra quattro atenei: la Luiss di Roma, il Politecnico di Milano, la Scuola Sant'Anna di Pisa e l'Università di Pisa. Ha drenato la quasi totalità dei fondi destinati alla formazione superiore delle Fondazioni bancarie e degli enti locali, che la finanziano generosamente. E tra i dirigenti e i docenti spiccano parecchi personaggi molto vicini alla seconda carica dello Stato. Primo tra tutti Gaetano Quagliarello, direttore del Consorzio interuniversitario che ha dato vita alla scuola, e coordinatore di uno dei dottorati, che è anche il consigliere per gli affari culturali del presidente del Senato. Oltre ad essere presidente della Fondazione Magna Carta di cui Pera è a sua volta "presidente d'onore". Ma alcune delle università che lo hanno sinora sostenuto sono tentate di uscirne. Qualcuno infatti inizia a interrogarsi sugli effetti della scelta di rendere autonoma la Scuola. Con il rischio che Imt finisca per attirare una grande fetta dei finanziamenti per la ricerca di eccellenza, relegando atenei di grande tradizione ad un mero ruolo di insegnamento «di massa».

 
 
 

Post N° 670

Post n°670 pubblicato il 28 Maggio 2006 da corsaramora
Foto di corsaramora

Il 25 e 26 giugno i cittadini italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi sulla riforma costituzionale, approvata dalla maggioranza di centrodestra del precedente parlamento.
Il referendum, previsto dalla Costituzione, consegna al popolo sovrano la possibilità di confermare o meno la riforma di importanti articoli della nostra Carta.
Il centrodestra approvò la riforma a sola maggioranza. Il referendum rappresenta quindi l'occasione per dire un NO forte e convinto a quella riforma, a quell'idea di devolution, a quell'idea di divisione fra poteri che fuoriesce dai principi fissati dalla Costituzione, frutto della lotta di Resistenza e segno della riconquistata libertà dell'Italia

La Costituzione nata dalla Resistenza

i suoi princìpi fondanti,i suoi valori,la centralità che assegna al lavoro, tutto ciò rappresenta un patrimonio che la Cgil difende e difenderà:

per questo sarà in campo nel referendum confermativo delle modifiche costituzionali del centrodestra, con l’obiettivo di abrogarle.
Per la Cgil anche le modifiche che si ritengano utili apportare – ferma restando l’impossibilità di intervenire sulle parti che ne segnano l’identità valoriale – non possono essere approvate dalla sola maggioranza parlamentare.
Lo strumento referendario va difeso,con un nuovo equilibrio fra il numero di firme necessario per attivarlo e la percentuale di quorum richiesta.
Il processo politico-istituzionale aperto dal bipolarismo deve essere completato.
Si tratta di rendere ancor più netto il ruolo degli schieramenti politici, quali aggregazioni portatrici di strategie programmatiche alternative;delle forze politiche,quali soggetti insostituibili della determinazione democratica della politica;delle forze sociali,quali espressione alta della rappresentanza degli interessi e portatrici di autonomi valori.
C’è bisogno,in sostanza, di più politica,nella sfera della rappresentanza partitica e in quella sociale,senza timore di sovrapposizioni, sconfinamenti, cadute di autonomia.
I compiti e le funzioni del sindacato debbono svolgersi e svilupparsi nella pienezza della propria autonomia e in un quadro di relazioni sindacali certo ed esigibile,definito e regolato.
A questo è finalizzato,da sempre,l’obiettivo della Cgil di una legge su rappresentanza e rappresentatività.
Sintesi Tesi n° 3 del Documento Congressuale

 
 
 

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