Creato da corsaramora il 24/05/2005
tutto cio' che ci accade intorno ..mie riflessioni e non...
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Messaggi del 09/07/2005
Post n°225 pubblicato il 09 Luglio 2005 da corsaramora
Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò il cielo si tinse all’improvviso di rosso sangue mi fermai, mi appoggiai stanco morto a un recinto sul fiordo nerazzurro e sulla città c’erano sangue e lingue di fuoco i miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura Edvard Munch, L'urlo, 1885 . |
Post n°224 pubblicato il 09 Luglio 2005 da corsaramora
possiamo chiedergli di starsi almeno zitto?? (ditemi che possiamo!!!!) solo il nostro presidente del consiglio ha ricevuto minacce attraverso un sito Internet, il premier italiano ha detto: "Sono considerato con Bush e Blair - le B - tra i più esposti ai rischi di questo tipo. La minaccia non è nuova e io ci ho fatto l'abitudine, anche se non sottovaluto la minaccia stessa. E' questo uno dei motivi per i quali sono state secretate alcune mie residenze". la verita' e' che non mi rIsulta che i terroristi abbiano inviato minacce ai cittadini londinesi,altrimenti se ne sarebbero rimasti a casa. non ho mai visto il nostro presidente con il suo codazzo di scudieri salire su un bus o prendere la metropolitana nessuno dei londinesi o madrileni o amercani hanno avuto il tempo di secretare " le proprie residenze"... LEGGERE LE SUE DICHIARAZIONI RIDICOLE MI RIEMPIE DI RABBIA...MA PENSA DAVVERO CHE GLI ITALIANI SIANO UN POPOLO DI DEMENTI?? ecco come mi sento.. quando leggo questo tipo di dichiarazioni senza senso.. (non so se e' diffusa questa mia sensazione)...ma io mi sento trattata da deficiente!!! |
Post n°223 pubblicato il 09 Luglio 2005 da corsaramora
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Post n°222 pubblicato il 09 Luglio 2005 da corsaramora
Già disastrata dalla guerra mondiale da poco conclusa, fiaccata da un inverno, quello del 1946, particolarmente rigido, l'Europa stentava a riprendersi. L'economia era a terra e i disagi sociali non mancavano. Ma dal 1947 caddero dal cielo gli aiuti degli americani, che dopo aver liberato il Vecchio Continente dall'incubo nazifascista, fecero uno sforzo immane per rilanciarlo anche economicamente. Ma anche il più americanofilo dei lettori difficilmente potrà credere alla favoletta dello zio Sam mosso solo da motivi umanitari. Come è ovvio e lecito che sia, in politica estera si agisce con strategie diverse rispetto a quelle della Caritas. Dietro l'idea del Piano Marshall, il programma di aiuti per l'Europa, c'erano strategie e obiettivi politici ed economici ben precisi e c'è chi sostiene addirittura che fu proprio il Piano Marshall ad aprire ufficialmente la "guerra fredda" tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Una cosa è certa: non si può dare un giudizio sul piano annunciato il 5 giugno 1947 dal segretario di stato George Marshall in un discorso tenuto alla Harvard University senza metterlo in relazione con lo stato dei rapporti tra Stati Uniti e Unione Sovietica e senza fare una ricostruzione del passaggio, graduale ma inesorabile, dall'alleanza tra le due superpotenze in chiave anti-nazista allo scontro frontale. Le due potenze uscivano, infatti, da un'alleanza che aveva portato alla vittoria sul nazi-fascismo. Ma l'alleanza durò poco e nel giro di pochi mesi quella che era stata una valida collaborazione si traformò in un conflitto che avrebbe condizionato il pianeta nei successivi quarant'anni. Gli storici hanno dibattuto parecchio per definire esattamente quando sia iniziata di fatto quella che è entrata alla storia come "guerra fredda", vale a dire il decennio successivo alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Ma soprattutto si è dibattuto molto sulla definizione delle responsabilità delle super potenze per la fine dell'alleanza e lo "scoppio" delle ostilità. La tradizione ortodossa della storiografia americana indica nell'Unione Sovietica la vera e unica responsabile della divisione del mondo in due blocchi contrapposti. Per citare una famosa definizione di Arthur Schlesinger jr. la guerra fredda fu "la risposta coerente e coraggiosa di uomini liberi all'aggressione comunista". In seguito è emersa la tesi "revisionista" che individuava nell'imperialismo americano la vera causa dell'ostilità tra Usa e Urss. Gli Stati Uniti avrebbero fatto una politica tesa essenzialmente ad assicurarsi mercati all'estero e una continua espansione economica all'interno e a questo scopo avrebbero cercato di attirare nella loro sfera d'influenza tutti i Paesi europei. La collaborazione A questa politica l'Unione Sovietica avrebbe risposto con mosse di carattere puramente difensivo. Chiarezza su questo periodo si va facendo ora che finalmente si sono aperti gli archivi sovietici (finora la storiografia della guerra fredda di entrambe le "fazioni" si era dovuta basare solamente sugli archivi americani) e, sfrondata della retorica tipica degli anni Cinquanta, sembra molto più credibile la versione della tradizione ortodossa. |
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