Creato da corsaramora il 24/05/2005
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Messaggi del 17/10/2005

Post N° 477

Post n°477 pubblicato il 17 Ottobre 2005 da corsaramora
Foto di corsaramora

LA BANDA (BANCA) DEGLI ONESTI 

L’inchiesta è “contro ignoti” ma il reato è preciso e pesante: riciclaggio. E riguarda, in mancanza, per ora, di persone fisiche, il soggetto giuridico e la gestione di Credieuronord, ovvero la fallita banca della Lega. È questo il tema dell’inchiesta aperta alcuni mesi fa dal pm Riccardo Targetti e che ha portato nelle scorse settimane la Guardia di Finanza negli uffici lodigiani della Bpi per acquisire i contratti di cessione della Credieuronord nonchè libri contabili, attivi e passivi e documenti vari sulla passata gestione della sconclusionata banca padana. Una banca fallita nei fatti ma non sulla carta visto che, a un passo dal baratro, nella primavera del 2004 l’istituto di credito voluto da Bossi venne salvato dalla Bpl di Giampiero Fiorani che ne inglobò una buona parte trasformandolo in holding e pagandolo il 16 per cento in meno del valore iniziale, cioè 2,8 milioni di euro, ovvero 4 euro per azione contro i 25,8 sborsati dai 4.000 piccoli investitori solo 4 anni prima e fino alla data del 30 aprile 2004. Meglio di niente, dato che lo stato contabile della banca leghista era in stato comatoso, con 13 milioni di euro in crediti inesigibili, 8 milioni di euro di perdite solo nel bilancio del 2003 e 12 milioni di euro di sofferenze su circa 47 milioni di euro di impieghi. Insomma non proprio un affare, sia per i piccoli azionisti che, si direbbe, per la ex Bpl ora Bpi. La quale comunque si sarebbe garantita da brutte sorprese inserendo nel contratto di cessione della holding alcune clausole. Condizioni al verificarsi delle quali «non si prenderà nemmeno in considerazione la fusione della cedente in una delle società di Bpl». Vale a dire che, se dovessero sorgere problemi, anche i 4 euro per azione ricevuti dai piccoli azionisti dell’ormai scomparsa Credieuronord, dovranno essere restituiti. In altre parole: se ci saranno procedimenti pendenti entro la fine dell’anno (2005), la vendita di Credieuronord sarà annullata. Clausole che al pm che indaga sul presunto riciclaggio operato dai pochissimi sportelli che la banca leghista era riuscita ad aprire, sono sembrate singolari e comunque meritevoli di maggior approfondimento. Sull’operazione Bpl-Credieuronord vennero scritti fiumi d’inchiostro e fioccarono interrogazioni parlamentari. Anche perchè nel 2003 gli ispettori della vigilanza di Bankitalia stilarono una relazione al vetriolo che dipingeva la banca «della Padania», «dove il signor Brambilla possa investire nell’azienda di Rossi», come una società senza nè capo nè coda, dove i crediti venivano concessi senza alcuna garanzia, dove non si tenevano nemmeno in ordine i libri contabili, dove mancava perfino l’istituzione di una struttura di controllo interno. Dove «l’erogazione del credito...è connotato da carenze che si sono riflesse sulla qualità dell’erogato». Oppure dove si sono verificati «affidamenti per operazioni finanziarie senza preventiva individuazione di fonti e tempi di rimborso (ad es. Bingo.Net srl). Ciò nonostante il governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio, ora indagato a Roma e coinvolto pesantamente nella vicenda della scalata Antonveneta, diede il suo benestare al salvataggio messo in atto dall’amico Fiorani. Sono in tutto 13 i punti «di criticità» contestati nella relazione della Banca d’Italia: una situazione da paura che indusse infine il ministro del Tesoro dell’epoca, Giulio Tremonti, a sanzionare per svariate migliaia di euro i responsabili dell’istituto di credito, tutti in qualche modo notabili leghisti tra i quali spiccava il sottosegretario all’Interno Maurizio Balocchi, già finito nel mirino dei magistrati per un altro clamoroso fallimento del 2003, la società Bingo.Net, citata en passant come postilla nella relazione di Bankitalia. Anche in questo caso milioni di euro scomparsi nel nulla dopo essere stati erogati dalla banca di cui Balocchi, passato dall’amministrazione di condomini al ruolo di tesoriere della Lega, figurava tra gli amministratori: insomma creditore e debitore al tempo stesso. Per altro Balocchi è sempre stato in buona compagnia, visto che ai vertici della disastrata banca padana si sono seduti in varie fasi i sottosegretari leghisti Brambilla, Stefani e Giorgetti. Coinvolta quindi nella vicenda del fallimento di Radio 101 One-o-One dei fratelli Borra, che depositavano (e poi facevano sparire) sui conti di Credieuronord i miliardi sottratti al tribunale fallimentare dalla commercialista Carmen Goncini, la storia e i misteri della banca della Lega ora sono finiti sotto la lente d’ingrandimento della procura milanese per un’indagine tutta nuova che prevede già un reato pesante: riciclaggio.

 
 
 

Post N° 476

Post n°476 pubblicato il 17 Ottobre 2005 da corsaramora
Foto di corsaramora

"La coscienza non può non ribellarsi di fronte a questa strage silenziosa". Lo ha detto il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi al Palazzo della Fao a Roma, in occasione del 60esimo anniversario della Fondazione della Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Agricoltura e l'Alimentazione. "

Al di fuori del mondo industrializzato centinaia di milioni di esseri umani vivono la disperazione quotidiana di non trovare di che nutrirsi e di non riuscire a dare una speranza di una vita dignitosa ai propri figli. Fame e denutrizione spingono alla fame letale popolazioni già vittime di terribili malattie, quali Aids, malaria e tubercolosi, di guerre e conflitti etnici. La coscienza non può non ribellarsi di fronte a questa strage silenziosa".

un mondo dove i benefici del progresso scientifico e della crescita economica siano ripartiti in un modo più equo è anche un mondo piùsicuro per tutti".

 
 
 

Post N° 475

Post n°475 pubblicato il 17 Ottobre 2005 da corsaramora
Foto di corsaramora

Giovanni Sartori ha passato in rassegna i comportamenti dei nostri leader politici e ne ha concluso che i loro 'giochini' non sono soltanto squallidi, ma anche, si direbbe, stupidi.

Siamo d'accordo. Ma dal momento che non è possibile che una intera classe politica sia nata stupida, rozza, cafona, cerchiamo di capire il perché di questo fenomeno, molto sgradevole per i contemporanei, ma certamente non casuale.

Le ragioni sono molte e si riassumono in una: questi politici sono degli orfani, non hanno più né padri né madri che li educhino, sono dei poveretti che corrono dietro ai simboli ciechi del profitto, del denaro e collezionano gaffes, errori infantili.

Il loro modello, il capo del governo, è uno privo di educazione, di gusto. Furbo, abilissimo a fare soldi, ma nella vita sociale al livello di un commesso viaggiatore che deve vendere per buona, merce avariata o dozzinale. E come tale ha potuto navigare in un mondo in cui le regole religiose e di classe si sono allentate sino a scomparire.

Voglio dire che ben altri erano i controlli che subivano un Togliatti o un De Gasperi quando la chiesa comunista e quella cattolica si affrontavano. L'attuale valore predominante, quello del capitale, è potente ma contraddittorio e non può essere guida di una politica che deve mediare fra le classi, non può essere governo del mondo come dimostra l'anarchia contemporanea.

E come non vedere che questa classe politica ha perso anche la guida del buon gusto, della bellezza? Siamo scesi di livello anche rispetto all'Europa delle dittature nere; le 'cattedrali di luce' del nazismo, le parate notturne di Norimberga, le riviste sulla piazza Rossa, su cui splendevano le stelle del Cremlino, celebravano una bellezza aggressiva, autoritaria, perversa, ma avevano la bellezza tragica del male, atterrivano.

Il papa Ratzinger attribuisce questa mancanza di valori alti alla scarsa presenza di Dio nel mondo moderno. Certo nella società del 'vitello d'oro' dei conservatori, bontà loro, 'compassionevoli', la presenza di Dio è quasi inafferrabile, tutto dipende dagli interessi economici e di potenza, e siccome sono interessi contraddittori al punto da essere inconfessabili, la funzione politica ne risulta soffocata.

Non è colpa dei politici se nel contemporaneo si può parlare della guerra, discutere della guerra solo mentendo, solo sostenendo l'assurdo che la guerra è meglio della pace, che non c'è mezzo migliore per trasformare le dittature in democrazie, la disinformazione in libera stampa, la servitù dei popoli aggrediti in progresso civile.

Ma così facendo la politica si riduce ad opposte manipolazioni della verità. Il protagonista della politica moderna da noi è Berlusconi il quale sistematicamente ha adottato le forme peggiori della non politica, ha selezionato i dirigenti del suo partito fra i quadri della sua agenzia pubblicitaria che lui stesso ha istruito a vendere il più possibile con i più vari incantamenti e incentivi materiali, soldi, regali, promozioni.

Dobbiamo dunque stupirci, caro Sartori, se i leader di partito cresciuti nel culto del vitello d'oro sono politicamente squallidi e stupidi

giorgio bocca

l'espresso

 
 
 

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