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PAROLE DAL DESERTO

chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice.. (apoc.2:7)

 
 
 
 
 
 

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NON TEMERE IL DESERTO

Post n°32 pubblicato il 10 Gennaio 2014 da voce_neldeserto

Nella vita di ogni santo vi è stato e vi è il deserto. Anzi, prima di passare da una statura ad un altra più avanzata , nel regno dello Spirito, si incontra qualche deserto. Nessuno può meglio conoscere e servire il Signore se prima non abbia subito il deserto.

Nel deserto non ci sono edifici, campanili e pulpiti.

Non battiti di mani, nè grida, nè canti.

Nel deserto siamo noi, noi soli , senza niente creato dall'uomo, attorno a noi.
Siamo esposti al calore del Sole (Cristo ; Malachia 4:2) ; rinfrescati dall'Acqua ( La Parola ; Efesini 5:26) ; carezzati dal Vento (Spirito Santo ; Giovanni 3:8).
Nel deserto , nessun uomo ti dice cosa devi o non devi fare, ma è il Sole che ti matura, l'Acqua che ti sommerge fino a penetrarti, il Vento che ti modella, come modella la roccia.

Fu nel deserto che Mosè venne preparato, perdendo ogni sua abilità secondo l'uomo e la scienza imparata alla corte di Egitto, per il grande compito a cui Dio lo aveva destinato. Il Signore gli apparve nel deserto, nel roveto ardente.
Dopo la liberazione dall'Egitto, il popolo di Israele non entrò subito nella Terra Promessa ma fu condotto nel deserto. Dio non li portò nel deserto per distruggerli, ma per prepararli per il nuovo territorio.

Nel deserto il Signore diede al Suo popolo da mangiare un nuovo cibo, la Manna, e da bere dalla sorgente della Roccia percossa: due grandi figure di Gesù, vera Manna e vera Bevanda: Solo per mezzo di Lui c'è Vita.
La vecchia generazione perì nel deserto , non dalla mano dei nemici, ma perchè rifiutando la disciplina del Cielo, si ribellò peccando contro Dio, volendo tornare indietro, in luoghi "abitati".

Secoli più tardi, parlando della restaurazione del Suo popolo, il che è profezia anche della Sua Chiesa in ogni tempo, il Signore, per mezzo del profeta Osea dice : "Perciò, ecco, io l'attrarrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore. Di là le darò le sue vigne e la valle d'Acor come porta di speranza; là mi risponderà come ai giorni della sua gioventù, come ai giorni che uscì dal paese d'Egitto. Quel giorno avverrà», dice il SIGNORE, «che tu mi chiamerai: "Marito mio!" e non mi chiamerai più: "Mio Baal!"(che significa Padrone).

È nel deserto che il Signore ci conduce, non solo per consolare i cuori rotti e contriti, ma è anche nel deserto che Egli ci dà le nostre vigne, facendoci conoscere il lavoro a cui siamo chiamati; ma soprattutto per conoscere LUI: ed è nel deserto che veniamo preparati come Sua Sposa, ricevendo Gesù quale nostro Marito, sottomessi a Lui, in tutto, con amore puro.
Il profeta Elia fu condotto nel deserto, in un luogo solitario, e lì venne nutrito da Dio stesso per mezzo di corvi . Dio aveva per lui del cibo nascosto. (1 Re 17).
Di Giovanni Battista sappiamo che fin dal seno di sua madre fu ripieno dello Spirito Santo. Lo troviamo sempre nel deserto. In Luca 1:80 leggiamo ,
"Or il bambino cresceva e si fortificava nello spirito; e stette nei deserti fino al giorno in cui doveva manifestarsi a Israele".

Altrove, è scritto che "la parola di Dio fu indirizzata a Giovanni, figliolo di Zaccaria , nel deserto" (Luca 3:2) . La parola tradotta "indirizzata" , è , nel testo "egeneto". E' la stessa parola che viene usata nel parlare dell'Incarnazione di Gesù cioè : "E la Parola è stata FATTA (egeneto) carne" (Giovanni 1:14).

Quindi, fu nel deserto che Giovanni crebbe, fu fortificato nello spirito e fu formato secondo la Parola di Dio.

Anche Gesù, il Figlio dell'Uomo, ha dovuto gustare il deserto. Anzi, tutta la vita di Gesù in terra si può considerare deserto. Nulla è scritto di quei trent'anni di preparazione nascosta: una disciplina che solo lo Spirito Santo ci può rivelare. Eppure, leggiamo che prima che Egli fosse entrato nel Suo Ministero, dopo il glorioso Battesimo nel Giordano, in cui il Battista vide i cieli aperti e lo Spirito di Dio scendere sopra Gesù in forma di colomba (quanto ci sarebbe da meditare sul posarsi della Colomba sopra l'Agnello!) ed udì la Voce del Padre che disse : "Questo è il Mio diletto Figliolo , nel quale Io prendo il Mio compiacimento" e quindi: "subito dopo , Lo Spirito Lo sospinse nel deserto", per essere tentato dal diavolo per quaranta giorni e quaranta notti . Alla fine di quelle grandi prove, gli angeli Lo servivano, e da quel deserto, Gesù uscì vittorioso "nella potenza dello Spirito" . Più volte, durante il Suo Ministero, Egli sentì il bisogno di ritirarsi nei deserti per pregare (Luca 5:16).
Vi fu il deserto anche nella vita degli Apostoli . San Paolo, scrivendo ai Galati, ci informa che dopo la sua conversione, egli non parlò con nessuno , ma andò in Arabia, dove rimase per circa tre anni. Fu lì, nel deserto d'Arabia che ebbe la chiara rivelazione di Gesù e del Vangelo, ed inoltre fu preparato dallo Spirito per il suo futuro ministero.

Di nuovo vediamo il deserto anche per l’Apostolo Giovanni. Dopo molte esperienze ed anni di servizio nell'opera di Dio, il Signore lo portò nell'isola di Patmos, in un luogo deserto, affinché l'Apostolo incontrasse Gesù nella maestà della Sua gloria e per affidargli un più alto, e anche più arduo, ministero.
Nel capitolo 12 dell'Apocalisse leggiamo della donna che partorisce il figlio maschio, figura della Chiesa in cui la vita del Figlio viene incarnata . Il dragone si fermò davanti alla donna, cercando di divorare suo figlio appena fosse partorito, ma fu impedito da Dio stesso. Adirato, il dragone perseguitò la donna per distruggerla, ma alla donna furono date due ali d'aquila per volare nel deserto, nel luogo preparato da Dio per lei. Luogo nascosto e solitario. Qui, non solo fu protetta dal dragone, ma anche nutrita dal Signore per un tempo e tempi determinati.

Voglio terminare la meditazione con la gloriosa promessa fatta a Sion cioè a coloro che sono destinati al Regno:

"Così il SIGNORE sta per consolare Sion, consolerà tutte le sue rovine; renderà il suo deserto pari a un Eden, la sua solitudine pari a un giardino del SIGNORE.
Gioia ed esultanza si troveranno in mezzo a lei, inni di lode e melodia di canti"
(Isaia 51:3).

Benediciamo Dio per ogni deserto che Egli ci fa attraversare, perché è nel deserto che Egli ci protegge dalle insidie del dragone, ci nutre, ci consola di vera e profonda gioia, ci dà voce per cantare le Sue lodi, e ci va preparando per accettare il Suo Regno e incontrare il nostro Sposo: Gesù.

 
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