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TECNOLOGIE: ICLOUD, LA NUVOLA DI APPLE

Post n°27 pubblicato il 05 Giugno 2011 da bludreams2
 

iCloud, la "nuvola" di Apple
Jobs sfida Google e Amazon

All'annuale conferenza degli sviluppatori vengono presentati il nuovo servizio di cloud computing, con al centro la musica, e i prossimi sistemi operativi di Mac, iPhone e iPad. Ma sul palco salirà il fondatore, da gennaio in congedo per malattia, e allora c'è chi scommette sul nuovo melafoninodall'inviato DANIELE VULPI

SAN FRANCISCO - Sembra fatto apposta. Alla vigilia dell'apertura del WWDC, la conferenza mondiale degli sviluppatori Apple, al via lunedì, sulla Baia di San Francisco si allungano nuvole a non finire. Che dal punto di vista del meteo non promettono nulla di buono ma nell'universo hi-tech lasciano intravvedere al contrario sviluppi assai interessanti. Sono loro il cuore dell'ecosistema cosiddetto "post pc" dove è sempre più la dimensione mobile a guidare l'innovazione. Così adesso si affaccia la "nuvola" musicale che Apple tratteggerà dal palco del Moscone Center. Appuntamento ore 19 italiane, il gran cerimoniere sarà Steve Jobs, il CEO in congedo per malattia da 17 gennaio che non vuol mancare agli appuntamenti importanti della sua azienda.

Soltanto software? Insolitamente rispetto al passato  - Cupertino finora ha sempre preferito tenere i media sulla corda sino all'ultimo istante - si conoscono già le novità di questo appuntamento di giugno in casa Apple, almeno sulla carta: quella più attesa - proprio perché se ne sa di meno - è senza dubbio il servizio iCloud, che dovrebbe essere destinato a diffondersi attraverso il software multimediale iTunes (il negozio virtuale di musica e video di Apple) usato da 200 milioni di persone nel mondo. Di certo ha il nome e il logo, il resto è un mix di indiscrezioni e deduzioni. Sfileranno poi in passerella i due sistemi operativi di prossima uscita, ma di cui però si sa già

tanto: iOS5, il nuovo ambiente per iPhone e iPad che avrà un'integrazione molto forte con Twitter e Facebook e - pare - si potrà aggiornare Over The Air, senza bisogno di iTunes; di Mac OsX Lion, destinato ai computer Mac, si parla di un rilascio anticipato al 14 giugno. Per quello che si è visto nelle preview destinate agli sviluppatori, questo nuovo ambiente prende e fa suo tutto quello che di buono c'è nei sistemi di iPhone e iPad. Tra le novità il Launchpad e la possibilità di vedere le applicazioni a tutto schermo. Tutto software, dunque, anche se c'è chi scommette sulla presentazione di un iPhone 4s, evoluzione dell'attuale con processore e videocamera più potenti, e su un annuncio che riguarda l'iPhone 5, dato in arrivo ad autunno. Con Jobs sul palco c'è sempre qualcosa in più.

La "nuvola" secondo Cupertino. Il "cloud" è uno spazio online nel quale l'utente può salvare i suoi file, siano essi documenti, oggetti multimediali o altro ancora, e accedervi da qualsiasi dispositivo sia connesso in rete. In qualche caso c'è anche la possibilità di fare streaming, così musica e video restano lì dove sono e non c'è necessità di scaricarli. Insomma, un hard disk virtuale dove tenere tutti media che ci interessano e del quale abbiamo solo noi la chiave. E le chiavette, quelle usb, ci serviranno sempre meno.
Ma che cosa ha in mente Apple? Certamente di mettere insieme un pacchetto di servizi in cui la musica sia la parte più importante. Probabilmente per iCloud pensa a una gradazione del costi. Da zero per i servizi base a una cifra annuale che non dovrebbe superare 25 dollari per il servizio completo. Quindi è credibile avere gratis uno storage minimo per i file e una possibile versione web della suite di produttività iWork (recentemente arrivata anche su iPad e iPhone); a pagamento, invece, ci sarebbe la musica.
D'accordo, ma questo non è quello che fanno già altri servizi come Google Music (che per altro consente di mettere sulla nuvola anche brani liberi dal lucchetto digitale DRM) e Amazon Cloud Player, e presto lo farà anche Facebook grazie all'accordo con Spotify? Certo, ma Apple, forte dell'accordo con le major, potrebbe consentire l'ascolto in streaming, da qualsiasi dispositivo e a un prezzo annuale contenuto di tutta la musica disponibile nei cataloghi delle multinazionali del settore. Magari, suggerisce qualche analista, aggiungendo lo streaming per i film e i programmi televisivi. E in questo avremmo a disposizione un vero e proprio jukebox multimediale.

L'investimento della Mela. L'irruzione di Apple - leader mondiale nella vendita di musica digitale - nel campo del cloud computing, dove tra i competitor ci sono nomi del calibro di Google, Amazon e Microsoft, deve essere stato preparato con cura e convinzione. Del resto come si giustificherebbero i 150 milioni di dollari che Cupertino - secondo fonti concordanti - avrebbe anticipato complessivamente alle più importanti major del disco per poter disporre della musica dei loro cataloghi in streaming nel nuovo servizio iCloud.com? Un dominio, quest'ultimo, per assicurarsi il quale non ha badato a spese scucendo 4,5 milioni di dollari. Una bella cifra, che è nulla in confronto al miliardo di dollari che è costanti il gigantesco data center in North Carolina. Insomma, qualcuno a Cupertino ha già visto chiaramente il business. Non resta che capire quali sono i contorni questa nuvola Apple, l'attesa è di appena di qualche ora.
 

(05 giugno 2011

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