IN MY SHOES

sto così


Sono giornate più o meno serene. Intense ma tutto sommato gradevoli, che scivolano sotto le dita senza grandi scossoni e senza troppi ostacoli. Le lunghe o rapide trasferte per le udienze si alternano al meritato e tanto atteso relax nel fine settimana, così come le giornate di sprint e voglia di fare e progetti si alternano ad una sorta di malinconia, o ad un’ansia mista ad attesa che forse è immotivata, o forse è solo l’ennesima riprova di una situazione che mi sta abbastanza stretta. Sto bene anche da sola, sto bene con me stessa. Sto bene così, sul mio balcone, tra i miei gerani che piano piano colorano di rosa il davanzale e i libri da leggere in silenzio, sulla poltrona senza scarpe a godere il primo sole tiepido. E sto bene quando ad un certo punto mi accorgo che la mente è finalmente libera. Dalle persone che negli ultimi mesi mi hanno fatto soffrire, dalle preoccupazioni, dalle cose, dai pensieri. Un po’ di pace, finalmente. E’ una sensazione strana, come se fosse la fine di un periodo, quella che prelude all’inizio di un periodo nuovo della vita, e mi sento come in bilico, con il pensiero già via, lontano da qui, ma con i piedi ancora ben saldi a terra. Non so cosa possa significare, ma intanto ho avuto la conferma che il mio umore dipende in larga misura dal tempo, dal sole e dalla pioggia, oltre che da un misto di qualcos’altro che non so bene definire. E non ho grandi teorie da esporre qui, né sui massimi sistemi né su qualcosa di più leggero. Non ho fantasia, non ho niente da dire. Allora mi lascio una traccia anche di questo senso di sospeso. Chi lo sa che tra un po’ non mi trovi ad averne nostalgia.