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Post N° 1

Post n°1 pubblicato il 21 Giugno 2006 da stranareligione

CORTE COSTITUZIONALE (ART. 135)

Nella riforma la Corte costituzionale è sempre costituita da 15 giudici, ma cambiano gli equilibri all’interno di questa composizione.

Oggi, a Costituzione vigente, i giudici sono scelti, per un terzo dal Presidente della Repubblica, per un terzo dal Parlamento in seduta comune e per un terzo dalle supreme magistrature, ordinaria e amministrativa.

Con la riforma il Presidente della Repubblica ne nominerebbe 4, così come le magistrature, mentre ben 7 sarebbero scelti dal Parlamento (3 dalla Camera e 4 dal Senato federale). 

Passano dunque da 5 a 7 i giudici di nomina parlamentare, con un conseguente aumento del tasso di politicizzazione della Corte.

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Ricevuto in data 21/06/06 @ 19:58
ho sbragato per le politiche. sbrago ora. forse il referendum è ancora più importante. leggo su r... (continua)
 
Commenti al Post:
gladiatore1973
gladiatore1973 il 21/06/06 alle 20:01 via WEB
da 5 a 7 i giudici di nomina parlamentare. Tasso di politicizzazione? Perchè i giudici e il Presidente della Repubblica non fanno politica? ma vai via. Il parlamenmto rappresenta il popolo, ed è giusto che abbia più poteri di nomina. Il potere è del popolo, no dei giudici!
(Rispondi)
 
lenin1986
lenin1986 il 21/06/06 alle 20:06 via WEB
la corte costituzione è considerato potere indipendente...indipendente perchè estraneo agli altri tre poteri che sono detenuti da parlamento, governo e magistratura...se la corte costituzionale fosse nominata dal parlamento non sarebbe più un potere indipendente ma solo uno strumento del parlamento...le mansione della corte costituzionale sono quelle di garante della costituzione e se una corte nominata dal parlamento non può essere garante in quanto della stessa idea dell'attuale governo, quindi con una considerazione sempre della stessa parte del governo, quindi non sarebbe più garante.......quindi…NON PARLIAMO A CASACCIO E SE ABBIAMO QUALCOSA DA DIRE DIAMO MOTIVAZIONI SENSATE…
(Rispondi)
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