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Post n°22 pubblicato il 04 Gennaio 2009 da votoberlusconi
Oggi, a qualche anno dall'entrata in vigore della moneta unica è doveroso analizzare la situazione economica, determinata anche e soprattutto, dal dissesto finanziario che in questi giorni sta infierendo sul sistema bancario. C'è da dire che al momento, alcuni fallimentari percorsi dettati dalla logica del profitto estremo, stanno tornando ad invertire la tendenza, grazie alla epocale recessione che stiamo vivendo. Non a caso, molti prodotti di primaria importanza, stanno scendendo di prezzo a causa del calo dei consumi. L'oculatezza dei consumatori nell'acquistare merci arriva in un momento dove numerose aziende, causa il repentino calo degli ordinativi e la mancata concessione di credito da parte degli Istituti finanziari, si trovano costrette a risparmiare sulla mano d'opera e quindi di conseguenza a tagliare posti di lavoro. La strategia utilizzata nel rapportare l euro alla vecchia lira, attraverso l'aumento dei prezzi di beni e servizi, ha fatto precipitare vorticosamente la nostra economia e quella degli stati appartenenti alla zona euro. Infatti l'indiscriminato aumento dovuto dalla poca ragionevolezza e alla scarsa capacità di controllo delle Istituzioni non è stato supportato dall'adeguamento degli stipendi che perdendo il potere di acquisto hanno modificato nel tempo il comportamento degli Italiani. Stiamo assistendo passivamente ad una involuzione economica causata dall' avidità, che non sta tenendo nella dovuta considerazione l'assetto finanziario sul quale poggia l'economia famigliare. Abbiamo pagato 1euro 1936,27 lire e ci siamo trovati nel giro di pochi anni a dover fronteggiare una miriade di aumenti che hanno coinvolto anche la pubblica amministrazione. Oggi 1 euro di acquisto per beni o servizi equivale a 1000 lire di un tempo, solo che uno stipendio di 1.500.000 lire di un tempo vale circa 800 euro e non è adeguato minimamente al costo della vita attuale. Quello che rattrista di più, è l'azione contorta e deplorevole della pubblica amministrazione che invece di controllare la speculazione, ha partecipato attivamente al saccheggio delle tasche dei Cittadini, aumentando le tasse, i canoni e gli oneri concessori. Sindaci assonnati, scienziati dell'inadeguatezza e dell'irragionevolezza che, affetti dalla logica di spesa, hanno indebitato i propri comuni, ponendo come soluzione di rientro per sanare il debito contratto, l'aumento delle tasse. Ricetta che ha caratterizzato per anni le scelte di gran parte della nostra classe politica. La sola situazione che volge a nostro favore è che siamo Italiani e da Italiani sicuramente ne usciremo. Accettiamo quindi, la sfida che ci offre il terzo millennio, consapevoli della nostra forza , della nostra cultura e della nostra antica tradizione. L'unica condizione che dovremmo porre alle Istituzioni centrali dello Stato è liberare le autonomie locali dai lacci della burocrazia statale. Si chiami federalismo o in altra maniera non fa testo, l'importante che si materializzi in tempi rapidi. Luigi Lucatelli |
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