"Tutte le nostre canzoni" diceva Salvatore Di Giacomo "sono suggestive, sono penetranti, sono amabili, originali, e nessuna è stupida o banale. In esse non si trovano soltanto le Nannine, le Luiselle, le Concettine. Nella canzone napoletana è un po' di tutto: è l'amarezza, è il compianto, è la rassegnazione, è la rinunzia, è insomma, la filosofia di tutta la nostra vita".
La filosofia della nostra vita quotidiana! E cos'è la filosofia della vita quotidiana se non la sociologia? La guerra, l'emigrazione, la condizione carceraria, la devianza sociale, il disagio giovanile, i ruoli sociali, la questione femminile, l'emarginazione, le passioni, i valori (la patria, la famiglia, l'amicizia, la solidarietà), l'identificazione con la propria terra, i meccanismi di difesa contro le avversità sociali ed ambientali e l'elaborazione di adeguati modelli culturali per fronteggiarle, il mondo del lavoro: tutto questo hanno cantato i nostri grandi poeti, e tutto questo è sociologia. Sociologia della Canzone Classica Napoletana.