DOLCE BARBARA
Sul davanzale di un tramonto
dietro le foschie
si affacciano sporgendosi
le mie malinconie
stasera dolce amica mia
io sto pensando a te
a te che forse stai
sentendo me
sul davanzale di un tramonto
profumano foschie
lo sai che non è facile
trovare le parole
trovar la porta giusta per
uscire da un dolore
lo sai che umanamente
ci si chiede ma perché
è capitato questo
proprio a te
che in ogni senso lascia
rabbia e vuoti
che non so riempire
sul davanzale di un tramonto
gridano foschie
così ti voglio ricordare
così tu vivi dentro me
così mi piace immaginare
che tu ci sei,
sei sempre qui
perché ci sei
spero che,
spero tanto possa essere così
i miei pensieri dicono di sì
i miei pensieri dicono
lo so che dove sei
non hai bisogno più di me
ma sono io che adesso
cerco te
perché vorrei capire
e non ci arrivano
le forze mie
sul davanzale di un tramonto
scendono foschie
Post n°26 pubblicato il 05 Luglio 2009 da vuotoassordante
Sono passate due ore che mi hai salutato un anno fa. E' passato un anno e la nostalgia è quella di allora. Qui intorno si stanno prodigando per la ricorrenza moltiplicando il loro affetto per noi, il calore del tuo ricordo e...la lontananza dei miei sentomenti dai loro... Forse non scriverò più...o forse si... ma oggi so che la tua presenza dolcemente mi accompagna... |
Post n°25 pubblicato il 19 Marzo 2009 da vuotoassordante
Niente suscita il mio interesse. Avrei voglia solo di una carezza, di un bacio sfiorato, di un profumo conosciuto. "vuoi un caffè?" "Si, grazie" "Te lo faccio io..."
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Post n°24 pubblicato il 17 Marzo 2009 da vuotoassordante
E' arrivato. Si, devo ricordarmi ti tenere la testa fuori. |
Post n°23 pubblicato il 16 Marzo 2009 da vuotoassordante
Devo sforzarmi di tenere su la testa. Devo ricordarmi di tenere su la testa. |
Post n°22 pubblicato il 14 Marzo 2009 da vuotoassordante
Oggi hai visto cosa è successo. Una discussione per una delle solite stupidaggini di tua nonna si è trasformata nell'altare alle verità profonde. Tua sorella ha dato sfogo a tutto quello che aveva dentro e che per pudore, per educazione, per pietà forse, tratteneva. Un fiume in piena dal quale affioravano, spinti dai vortici e sconquassati dalle onde, i relitti dei miei sensi di colpa. Per un attimo nei suoi ho rivisto i tuoi occhi ed è stato troppo. Mentre il fiume in piena, ripresa nuova forza, continuava a vomitare scomposte acque limacciose ho smesso di ascoltarne il rumore. E mentre rivedevo quelle immagini lunghe venticinque anni ho fatto i conti per ricavare un totale dove l'affetto si trasforma troppo facilmente in rabbia ed in odio. Ed a quelle acque ho aggiunto le mie lacrime. |
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Inviato da: maluba80
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il 25/12/2008 alle 21:02
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