my ireland

la mia anima libera irlandese:l'uomo che trova dolce la sua terra non è che un tenero principiante;colui per il quale ogni terra è la propria è già un uomo forte;ma solo è perfetto colui per il quale tutto il mondo non è che un paese straniero.

 

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ARTIGIANATO IRLANDESE.
 

 

« BOBBY SANDS:UN GIORNO DE...IL VENTO CHE ACCAREZZA L'ERBA »

BOBBY SANDS

Post n°34 pubblicato il 28 Novembre 2008 da james.mito

bobby_sands_funeral.jpg
La seconda parte del libro ripropone in versione integrale il Diario che Sands scrisse per 17 giorni a partire dal 1° marzo 1981, il giorno in cui iniziò lo sciopero della fame che l’avrebbe portato alla morte 66 giorni dopo, il 5 maggio 1981. Un testamento politico che lo affianca alle figure più alte della storia tragica e secolare del Movimento Repubblicano irlandese: ‘Credo di essere soltanto uno dei molti sventurati irlandesi usciti da una generazione insorta per un insopprimibile desiderio di libertà‘. Una confessione intima e sofferta, con cui egli disegna una mappa di valori irrinunciabili, un codice morale che va oltre il mero esercizio del coraggio: ‘Nella mia mente tormentata c’è al primo posto il pensiero che l’Irlanda non conoscerà mai pace fino a quando la presenza straniera ed oppressiva della Gran Bretagna non sarà schiacciata, permettendo a tutto il popolo irlandese di controllare, unito, i propri affari e di determinare il proprio destino come un popolo sovrano‘.
Per l’Inghilterra la morte di questi dieci uomini rappresentò una vittoria dopo un lungo braccio di ferro, tra i ‘terroristi irlandesi’ e il primo ministri Margaret Thatcher (’Abbiamo dato loro una lezione. Ora sanno che non scherziamo. Abbiamo distrutto il loro morale‘)
Per l’IRA e i suoi sostenitori, invece, quelle morti furono un esempio encomiabile di resistenza e coraggio, una dimostrazione, se ce ne fosse stato bisogno, della determinazione dell’IRA a continuare in modo inflessibile la sua campagna di violenza, fino a che l’esercito e l’amministrazione Inglese non venissero ritirati dall’Irlanda del Nord.
Come denunciato da Amnesty International, a farne le spese furono in quegli anni (ed ancora oggi) centinaia e centinaia di civili finiti in carcere senza processo, dopo essere passati nelle mani di vere e proprie squadre di torturatori
Agli inizi degli anni settanta Paul Johnson, direttore di ‘Spectator’, uno dei più prestigiosi giornalisti inglesi e acceso sostenitore di Margaret Thatcher, così scrisse in ‘The new Statesman’:
In Irlanda, nel corso dei secoli, abbiamo provato ogni formula: governo diretto, governo indiretto, genocidio, apartheid, parlamenti farsa, parlamenti veri, legge marziale, legge civile, colonizzazione, riforma della terra, divisione del paese. Niente di tutto ciò ha funzionato. L’unica soluzione che non abbiamo ancora provato è quella di un ritiro totale e incondizionato‘.
Stars of Freedom
The stars of freedom light the skies,
Uncrowned queens of yesteryear,
They were born ‘mid shades of royal hue’,
From mystic wombs they did appear.
Silver gems that pierce the dark.
Heavenly virgins in disguise,
That stir the heart with love and flame,
And light great flames in all men’s eyes.
Oh! star of beauty in nightly hue,
You have inspired bondsmen to kings,
And lit the ways of despairing folk,
From dreams to living things.
In the seas of time you float serene,
Oh! silver stars of nations born,
And you draw a tear to free men’s eyes,
Through dungeon bars forlorn.
Oh! star of Erin, queen of tears,
Black clouds have beset thy birth,
And your people die like morning stars,
That your light may grace the earth.
But this Celtic star will be born,
And ne’er by mystic means,
But by a nation sired in freedom’s light,
And not in ancient dreams
Bobby Sands

 
 
 
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Un blog di: james.mito
Data di creazione: 18/09/2008
 

BRINDO ALL'IRLANDA

GRAZIE DOLCE SHARAAA_V.BACIO  

 

IRLANDA THE BEST

  

 

MITICA BANDIERA

 

MY IRELAND

 

L'IRLANDA VERDE

 

Leggiamo increduli il programma elettorale con il quale il Sinn Féin agli inizi di marzo ha vinto le elezioni in Irlanda del Nord e che a fine marzo lo ha portato a sottoscrivere uno storico accordo con il Partito Democratico degli Unionisti per il governo del Paese.
E’ il programma elettorale che qualsiasi ecologista sottoscriverebbe: obiettivo rifiuti zero, divieto di conferimento in discarica di materiale biodegradabile, riduzione a monte dei rifiuti, efficienza energetica come presupposto all’uso di fonti rinnovabili, ferma opposizione a nucleare e OGM, potenziamento del trasporto pubblico, no alla privatizzazione dell’acqua. Dal Nord dell’Irlanda arriva una coraggiosa e lungimirante lezione di politica ambientale per i politici italiani ed europei. A pagina 35, per quanto riguarda il problema rifiuti, il programma elettorale del Sinn Féin parla chiaro: sviluppo di politiche per la riduzione a monte dei rifiuti, il riuso e il riciclaggio; trattamento meccanico biologico della frazione residua; messa al bando degli inceneritori; chiusura delle discariche non a norma; messa al bando di prodotti non riciclabili, quando esiste una alternativa riciclabile; realizzazione di impianti per il riciclaggio e sviluppo del mercato delle materie prime seconde; obiettivo minimo di riciclaggio per i Comuni irlandesi: 50%; divieto di conferimento in discarica di materiali compostabili entro il 2010. Se a tutto ciò aggiungiamo che il Sinn Féin sta conducendo una durissima battaglia contro la privatizzazione dell’acqua, il quadro è entusiasmante. Ci auguriamo, quindi, che il Movimento capeggiato da Gerry Adams possa realizzare pienamente il suo programma. E siccome non siamo in Italia, dove si fa campagna elettorale promettendo l’eliminazione degli incentivi agli inceneritori e poi, tra crisi di governo e politiche “cerchiobottiste”, si fa meno della metà di quanto promesso, siamo sicuri che il Sinn Féin ce la farà. Chi tra noi in passato si è indignato per il sacrificio di Bobby Sands, oggi ha nuove ragioni per guardare con stima e affetto alla verde Irlanda.
Fare Verde

 

SOGNO D'IRLANDA

Natale in Irlanda (1): guida gratuita, festival e mercatini pubblicato: domenica 23 novembre 2008 da Simona Traversini in: Guide Siti utili Irlanda Tradizioni Festival Fiere Natale e Capodanno



Avete deciso di passare il Natale in Irlanda? Optando magari per una vacanza fly&drive? Potete cominciare a programmarla scaricando gratuitamente dal sito irlandando.it una guida con le informazioni che non possono mancare a chi vuole visitare la verde isola; itinerari classici, tematici e a tempo, consigli su dove dormire e mangiare e molto altro.

Per ciò che riguarda invece gli eventi e le manifestazioni del Natale irlandese, ve ne segnalo alcuni che considero i più suggestivi. Innanzitutto il Festival di Natale di Killarney che si tiene in questa splendida cittadina della contea di Kerry da fine novembre ai primi di gennaio: pattinaggio su ghiaccio, mercatini, musical, concerti e spettacoli, cacce al tesoro, itinerari ed escursioni invernali nel parco nazionale di Killarney. Sempre nella contea di Kerry, merita una visita Kenmare per il suo “Christmas Extravaganza”: vin brulè, cioccolata calda, biscotti, bancarelle, artisti di strada, musica dal vivo e sagre. Nella stessa contea vi consiglio di andare a Dingle durante il Wren’s Day, ossia il giorno di Santo Stefano: gli abitanti di questa piccola cittadina costiera si ritrovano per strada ballando e cantando indossando vestiti fatti di paglia e abiti bizzarri.

A Kilkenny, nell’omonima contea, si può pattinare all’interno del magnifico castello, girare per i mercatini del centro città o godersi concerti, fuochi d’artificio, parate e artisti di strada. Anche la capitale della verde isola, Dublino, si prepara al Natale in maniera spettacolare: ma di questo parleremo in un altro post…

 

CAVALLI D'IRLANDA

 

VIAGGIO IN IRLANDA

Finalmente dopo averla sognata per quasi un anno parto per la meravigliosa isola di smeraldo. Io ed un amico conosciuto proprio sul sito di turistipercaso. Imbarco da Treviso con Ryanair ed arrivo a Shannon: volo puntuale e, in aeroporto, un’auto prenotata dall’Italia ci aspetta.
Prima notte in un ostello della gioventù a Sixmilebridge che ha tutto di irlandese tranne il nome (Jamaica Inn). I primi chilometri con la guida a sinistra e la postazione del guidatore a destra ci fanno subito dimenticare la paura che avevamo fin dall’inizio. Ci si abitua in un attimo, tanto che al ritorno in Italia ho imboccato la corsia sbagliata e ho cercato la leva del cambio alla mia sinistra.
Il nostro itinerario inizia percorrendo il Ring of Kerry: paesaggi bellissimi, pecore dovunque e, fin da subito, la gentilezza e l’ospitalità della gente locale ti lascia sbigottito. La fame possiamo dire che è stata un optional: dopo aver deciso di iniziare la giornata con l’irish breakfast, a base di salsiccia, wurstel, bacon, uova, black & white pudding, patatine fritte non senti il bisogni di mangiare per almeno mezza giornata. Arriviamo verso le 20:00 a Dingle dove cerchiamo un ostello della gioventù e, dopo la certezza di saper dove potevamo dormire, sorseggiamo una buona Guinness in un pub del paesino. La tipica musica irlandese ti fa dimenticare la stanchezza accumulata durante la giornata. Non mancano quattro chiacchiere con la gente locale che, vedendoti straniero, si incuriosisce ed attacca subito discorso. Visitato il grazioso paesino di Dingle, proseguiamo l’itinerario completando l’attraversamento della “Dingle peninsula”: il colore azzurro del cielo, il verde dei prati così intenso da non sembrar vero ed il bianco della sabbia si fondono in un incredibile mix.
A metà pomeriggio arriviamo alle Cliffs of Moher, attrazioni turistiche davvero meravigliose: sono scogliere tanto belle quanto impressionanti per il fatto che scendono a picco sul mare. Oltre alla macchina fotografica e a un buon paio di scarpe robuste, dobbiamo avere 4 occhi ciascuno perché, da un certo punto in poi, non ci sono protezioni. Lasciamo le scogliere verso il tramonto, quando si sente solamente il rumore delle onde che si infrange sulla costa e quello degli uccelli in volo: la sensazione è di pace assoluta e vale la pena fermarsi per immortalare il paesaggio con qualche foto da cartolina. La sera pernottiamo in un ostello della gioventù a Doolin, meraviglioso paesino a due passi dalle cliffs da dove poi partiremo il penultimo giorno per una veloce visita ad una delle isole Aran. Questo paese è semplicemente graziosissimo, con la sua tranquillità e la pace delle sue strade nonché con l’atmosfera meravigliosa che si respira all’interno dei suoi numerosi pub.
Fino a lunedì mattina la pioggia, che avrebbe dovuto essere una inseparabile compagna di viaggio, non si è fatta vedere. Si parte, in direzione nord, per immergersi nel Burren, spettacolare zona costituita da formazioni calcaree all’interno della contea di Clare: sotto una pioggia insistente, quest’ area racchiude un fascino tutto suo. Tappa successiva è la città di Galway, nell’omonima contea. Sempre con la pioggia a farci compagnia una visita veloce è d’obbligo prima di riprendere la strada verso nord: quello che ci colpisce sempre è la simpatia e cordialità della gente ed i meravigliosi colori che ti circondano. Attraversato il Connemare ed imboccata una delle più belle e panoramiche strade dell’intero nostro viaggio
 

 

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