di Massimiliano Di Giorgio
ROMA (Reuters) - Il Pd riunisce stasera la propria direzione in cui confermer il sostegno al governo, come ha chiesto nei giorni scorsi il premier democratico Enrico Letta, ma si tiene pronto per eventuali mosse dell'alleato-avversario Pdl - dopo la condanna definitiva di per frode fiscale - compreso un ritorno alle urne in inverno.
L'ordine del giorno di oggi della direzione - che si riunir alle 19 a Montecitorio e non come d'abitudine nella sede del partito - prevede, genericamente, l'analisi della situazione politica ed economica, ma secondo diverse fonti Pd la discussione riguarder sia la tenuta del governo dopo la condanna di Berlusconi in Cassazione che il congresso del partito, per cui manca ancora una data certa.
Alla riunione parteciper anche Letta, che gi il 26 luglio scorso aveva chiesto al partito, partecipando alla direzione dopo alcuni mesi di assenza, di restare unito e cercare un segretario che prepari il partito a vincere alle prossime elezioni.
Il premier, che parler probabilmente dopo il segretario Guglielmo Epifani, ha detto nei giorni scorsi: "sono convinto che la discussione che ci sar giovedì confermer l'impegno del Pd ad applicare il programma di governo".
Fonti del partito dicono che il Pd al momento, sia pure a denti stretti - per le polemiche quotidiane col Pdl sulla vicenda giudiziaria del Cavaliere - confermer il sostegno all'esecutivo, di cui è partner di maggioranza.
Ieri, le dichiarazioni di Epifani sulla necessit che Berlusconi si dimetta da senatore, vista la condanna, e che il principio della "legalit " viene prima della stabilit di governo, ha provocato attacchi pesanti e anche insulti da esponenti Pdl, secondo cui il segretario Pd starebbe cercando di provocare la caduta del governo di coalizione.
PD NON HA INTERESSE A STACCARE LA SPINA
"Il Pd non ha interesse a staccare la spina e dire che vuole andare ad elezioni per i propri interessi interni, lasciando magari che non si intervenga sull'Imu e facendo pagare il doppio alle famiglie", dice una fonte Pd vicina al premier. "E poi il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo ha detto e lo ha ripetuto, che non intende sciogliere in tempi brevi le Camere, e Letta si fa forza anche di questo".
"Se poi fosse il Pdl ad accelerare per l'interesse di Berlusconi, magari con l'ex premier che fa campagna elettorale dagli arresti domiciliari, allora sarebbe un'altra storia. In quel caso potrebbe esserci un Letta-bis che vara una legge elettorale di garanzia approvata in Parlamento da una maggioranza diversa rispetto a quella attuale", ha detto ancora la fonte.
La questione della legge elettorale dominer a settembre l'agenda dei lavori parlamentari, dopo che il Pd ha chiesto, insieme a Sel e M5s, la "corsia preferenziale" per il tema, provocando il malumore del Pdl.
"Loro metteranno in campo magari Marina (Berlusconi), noi (Matteo) Renzi e poi ce la giochiamo", ha detto la fonte.
Proprio Renzi ieri ha chiesto di discutere rapidamente sulle regole delle elezioni primarie Pd e di fissare la data del congresso. Oggi parteciper alla riunione della direzione, dice il suo portavoce, ma ieri ha avvertito: "Se il governo fa le cose, per me può durare fino al 2018 ma non posso accettare che si indichi come nemico chi dice che si facciano le cose. Il governo pensi a fare e non a durare".
La direzione però difficilmente potr stabilire una data per il congresso, dicono diverse fonti. Epifani ha gi indicato novembre come il periodo adatto per l'assise, ma l'ultima parola spetta comunque all'assemblea nazionale, che si terr a met settembre.
"La data non si può fissare ora in modo troppo meccanico, vista la situazione", dice una fonte. "Noi sosteniamo il governo, ma non dipende solo da noi. Potrebbero esserci accelerazioni, bisogna vedere cosa succede a settembre". Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_itali