wbassano

turismo virtuale

sovente odo e leggo lapalissiani concittadini decantare opportunità mancate per un turismo paesano inesistente. sostenitori di faggete maltenute, palazzi trasandati e quindi inoperosi per un ipotetico turismo. supponiamo che codesti luoghi fossero ben mantenuti, secondo voi quanti turisti potrebbero farvi confluire? seconde me pochi. e sapete perché? sono luoghi comuni: vi spiego il mio perché.

partiamo dai palazzi.

caprarola palazzo orsini, civita castellana forte san gallo, nepi roccaborgia,  sutri  castello carlo magno, vasanello castello orsini, vignanello castello ruspoli, soriano nel cimino castello orsini, oriolo palazzo altieri, bracciano castello odescalchi. e questi sono i più vicini a noi quindi ipotetici concorrenti per l’attrazione turistica. ma voi lo sapete che molti castelli e palazzi in italia vengono utilizzati per manifestazioni, convegni e banchetti? questo per voi è turismo. per me no!

passiamo ora a vedere quante aree attrezzate abbiamo nei dintorni. beh vi risparmio l’elenco tante che ce ne sono.

detto ciò lungi dal sostenere che non mi piacerebbe vedere un palazzo odescalchi ristrutturato con relativo giardino curato ed utilizzabile ed una faggeta con relativa area attrezzata ben tenuta.

queste cose, anche se fossero come noi le vorremmo, non aiuterebbero in maniera decisa l’economia di bassano. l’occasione vera l’abbiamo avuta: il santuario di papa Giovanni Paolo II.

forse sì che questo tipo di turismo avrebbe risollevato le sorti di questo paese.

il turismo religioso:

un mercato che muove piu' di 300 milioni di persone l'anno, con un giro di affari di oltre 18 miliardi di dollari, di cui 4,5 generati solo dall'italia. sono 35 milioni gli italiani che ogni anno viaggiano alla scoperta dei tanti santuari, monasteri ed eremi disseminati nel nostro paese. e si tratta di circa 100 mila chiese e oltre 1700 santuari. se 14 milioni sono i pellegrini poi, altri 21 milioni compongono il folto gruppo di coloro che viaggiano per motivi culturali, i cosiddetti “turisti della fede” appunto, che scelgono, per le loro vacanze, di soggiornare in monasteri, eremi, case d´accoglienza e di visitare musei, santuari, conventi.

ps

lo abbiamo bocciato.