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LIKE A ROCKET IN THE ASS


Lo scorso febbraio postavo alcune mie riflessioni sul rapporto tra casta partitocratica e cittadini. Per darne piena e perfetta descrizione usavo deliberatamente la volgare metafora della sodomia, conscio tanto della sua scioccante crudezza quanto della sua impareggiabile veracità. Vi sono infatti momenti in cui le buone maniere, i toni paludati e le parole inamidate rappresentano il perfetto 'siparietto' dietro cui il professionista dell'ipocrisia può dissimulare sentimenti che non prova, passioni che non conosce, dignità calpestata, ideali traditi. Esattamente ciò che fanno gli appartenenti alla casta mediatico-partitocratica: un giornalista ben vestito e dal linguaggio forbito, un mestierante della politica in abito gessato e con la parola sciolta et voilà... il cittadino si trova recapitato sulla poltrona di casa un bel servizietto che il comune senso dell'impudicizia osa definire 'intervista'. Quando in realtà si tratta di una montagna di balle confezionate ed avvalorate da chi non conosce nemmeno più il significato del termine 'informazione'. Se ho deciso di ripubblicare il post di febbraio è perché la sana dose di verace volgarità in esso contenuta, da una parte si prende gioco dei parrucconi di regime e della loro squallida ipocrisia, dall'altra rende simpaticamente e perfettamente comprensibile a tutti quanto avevo in mente di esprimere sul rapporto cittadini-partitocrazia. L'ho appena riletto e m'è perso d'una attualità così 'bruciante', ma così 'bruciante'... "In Italia il corpo elettorale sta al regime partitocratico esattamente come il culo di un passivo al cazzo di un attivo. Fare politica in modo partitocratico significa – in generale e salvo rarissime eccezioni – stantuffare i cittadini; fino a poco tempo fa questi ultimi si potevano ragionevolmente suddividere in due categorie: a) gli assuefatti alla stantuffata: cittadini consapevoli della presenza nel loro culetto di un oggetto esterno ma convinti della sua ineluttabilità, proprio come il martire lo è della sofferenza; b) i goditori ex post: ossia quei cittadini che al cominciare della stantuffata esclamano – come tutti – ciumbia se fa male! ma che poi in corso d’opera ci pigliano gusto arrivando persino a desiderare un aumento e della velocità dei colpi e del diametro del pistone. Naturalmente in questo subito accontentati. Negli ultimi tempi lo scenario sopra descritto è andato via via modificandosi per la presenza – numericamente sempre più consistente – di cittadini ontologicamente refrattari a qualsivoglia forma di omologazione al regime del Pensiero Unico Dominante, il cui acronimo – P.U.D. – è la vera ragione sociale della partitocrazia al di là dei molteplici nomi commerciali utilizzati per piazzare il prodotto, unico nonostante le diverse botteghe di vendita. C’è poi da meravigliarsi così tanto se questa opposizione comincia per davvero ad infastidire i signori del regime? No, visto che per la prima volta nella storia repubblicana a bruciare è il loro di culetto! Se ne facciano dunque ragione, in fondo basta un po’ di vaselina…" (SODOMIE IN CORPO ELETTORALE, 02/02/2014)